Il tema della morte ha con la fotografia un legame indissolubile e contraddittorio. Se da un lato infatti fotografando siamo in grado di estrarre dalla realtà un’istante, che non ci sarà più, dall’altro quello stesso istante rimarrà immortalato eternamente all’interno di quella fotografia. Roland Barthes, nel suo brillante saggio La camera chiara, offre degli spunti e delle riflessioni in merito estremamente interessanti. L’elaborato spiega come e dove questo nuovo strumento sia entrato a far parte della nostra quo-tidianità. Partendo dalle scienze naturali, attraverso le scienze sociali, fino ad arrivare all’arte, la fotografia ha portato a grandi mutamenti sociali. Si analizza poi il funzionamento della nostra memoria nel campo del ricordo, approfondendo la pratica sociale degli album di famiglia, dove la fotografia diventa uno strumento che offre due funzioni: da un lato ci aiuta a ricordare il nostro passato e le persone che ne hanno fatto parte; dall’altro può fungere d’ausilio nel processo di elaborazione del lutto. Inoltre, attraverso le foto-grafie di importanti eventi passati, la memoria collettiva si rivela fondamentale nei processi di co-struzione identitaria di diversi gruppi, oltre a costituire la memoria storica dell’umanità. Nell’ultima parte dell’elaborato si analizza la rappresentazione della morte nella fotografia. Si analizzano dall’arte alla scienza le modalità e le differenze nel rappresentare questo ignoto ma più che naturale aspetto della nostra esistenza.

La morte immortalata. La fotografia come strumento di memoria.

RIVA, FILIPPO TOMMASO
2021/2022

Abstract

Il tema della morte ha con la fotografia un legame indissolubile e contraddittorio. Se da un lato infatti fotografando siamo in grado di estrarre dalla realtà un’istante, che non ci sarà più, dall’altro quello stesso istante rimarrà immortalato eternamente all’interno di quella fotografia. Roland Barthes, nel suo brillante saggio La camera chiara, offre degli spunti e delle riflessioni in merito estremamente interessanti. L’elaborato spiega come e dove questo nuovo strumento sia entrato a far parte della nostra quo-tidianità. Partendo dalle scienze naturali, attraverso le scienze sociali, fino ad arrivare all’arte, la fotografia ha portato a grandi mutamenti sociali. Si analizza poi il funzionamento della nostra memoria nel campo del ricordo, approfondendo la pratica sociale degli album di famiglia, dove la fotografia diventa uno strumento che offre due funzioni: da un lato ci aiuta a ricordare il nostro passato e le persone che ne hanno fatto parte; dall’altro può fungere d’ausilio nel processo di elaborazione del lutto. Inoltre, attraverso le foto-grafie di importanti eventi passati, la memoria collettiva si rivela fondamentale nei processi di co-struzione identitaria di diversi gruppi, oltre a costituire la memoria storica dell’umanità. Nell’ultima parte dell’elaborato si analizza la rappresentazione della morte nella fotografia. Si analizzano dall’arte alla scienza le modalità e le differenze nel rappresentare questo ignoto ma più che naturale aspetto della nostra esistenza.
2021
Death immortalized. Photography an instrument of memory.
fotografia
memoria
morte
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30065