Un’importante sfida per una società inclusiva è rappresentata dalla globalizzazione, come riportato da Targetti (2009) si tratta di un processo che presenta luci e ombre. Gli aspetti positivi sono riscontrabili se si osserva la notevole crescita economica in diverse zone del pianeta, gli aspetti negativi riguardano l’aumento dei divari tra le diverse aree geografiche, la più iniqua distribuzione del reddito e la diffusione di un modello di consumo che accelera il degrado ambientale della terra e l’aumento dell’instabilità finanziaria e reale dell’economia. Attualmente le società occidentali vengono considerate come “ad alto rischio” a causa delle crescenti problematiche sociali, economiche ed ambientali. Le sfide che vecchie e nuove generazioni si troveranno ad affrontare sono state notevolmente rinforzate dalla recente crisi economica, dalla pandemia di Covid 19, e da fenomeni che sembrano essere totalmente sfuggiti dal nostro controllo come quelli dell’inurbamento non programmato, dell’invecchiamento generalizzato della popolazione e dall’aumento dei fenomeni migratori (Beck,2013). Negli ultimi anni diverse voci si sono sollevate a difesa di valori differenti da quelli caratterizzanti una società capitalistica tipicamente orientata alla competizione, valori quali pace, solidarietà, qualità della vita e inclusione; in particolare è bene ricordare il pensiero di Morin e Ceruti (2013), i quali ritengono il pluralismo non come un ostacolo ma come uno slancio verso un umanesimo dei diritti umani, della libertà, dell’uguaglianza, della fraternità, della democrazia a della solidarietà. Guardando al futuro sembra che l’inclusione sia un risultato difficile se non impossibile da raggiungere, l'enfasi sull'individualizzazione, sui "bisogni speciali" e, sulla “difettologia” scoraggiano approcci alla pratica inclusiva per tutti. Appare obbligatoria l’accettazione del fatto che non esiste una "formula magica" per l'inclusione, né alcun “ricettario strutturato” da seguire per gli insegnanti con bambini con bisogni aggiuntivi sotto la loro responsabilità, è necessario ascoltare i bambini, i giovani e le famiglie con esperienze dirette di inclusione in quanto possono aiutare a informare e influenzare la pratica e la ricerca al fine di aiutare gli insegnanti a sviluppare la propria pratica inclusiva. La società odierna può essere concepita come una società globalizza, postmoderna, o surmoderna (Augè,2009), si trova a sperimentare un’anomala disomogeneità dovuta al fatto che include contraddizioni, sfide multiculturali e pluriculturali con punti di riferimento differenti e spesso poco inclini all’accettazione delle diversità (Beccalli,Delli,Zotti,Urpis,2014), la società sta cambiando e tornerà mai quella che era una volta, è possibile fare la differenza solamente considerando idee e azioni centrate sul pluralismo, su una solidarietà attiva e non paternalistica, sulla compassione e sulla partecipazione.

Realizzare contesti inclusivi. Una sfida per tutti e tutte

CORNAGLIA, MATTEO
2021/2022

Abstract

Un’importante sfida per una società inclusiva è rappresentata dalla globalizzazione, come riportato da Targetti (2009) si tratta di un processo che presenta luci e ombre. Gli aspetti positivi sono riscontrabili se si osserva la notevole crescita economica in diverse zone del pianeta, gli aspetti negativi riguardano l’aumento dei divari tra le diverse aree geografiche, la più iniqua distribuzione del reddito e la diffusione di un modello di consumo che accelera il degrado ambientale della terra e l’aumento dell’instabilità finanziaria e reale dell’economia. Attualmente le società occidentali vengono considerate come “ad alto rischio” a causa delle crescenti problematiche sociali, economiche ed ambientali. Le sfide che vecchie e nuove generazioni si troveranno ad affrontare sono state notevolmente rinforzate dalla recente crisi economica, dalla pandemia di Covid 19, e da fenomeni che sembrano essere totalmente sfuggiti dal nostro controllo come quelli dell’inurbamento non programmato, dell’invecchiamento generalizzato della popolazione e dall’aumento dei fenomeni migratori (Beck,2013). Negli ultimi anni diverse voci si sono sollevate a difesa di valori differenti da quelli caratterizzanti una società capitalistica tipicamente orientata alla competizione, valori quali pace, solidarietà, qualità della vita e inclusione; in particolare è bene ricordare il pensiero di Morin e Ceruti (2013), i quali ritengono il pluralismo non come un ostacolo ma come uno slancio verso un umanesimo dei diritti umani, della libertà, dell’uguaglianza, della fraternità, della democrazia a della solidarietà. Guardando al futuro sembra che l’inclusione sia un risultato difficile se non impossibile da raggiungere, l'enfasi sull'individualizzazione, sui "bisogni speciali" e, sulla “difettologia” scoraggiano approcci alla pratica inclusiva per tutti. Appare obbligatoria l’accettazione del fatto che non esiste una "formula magica" per l'inclusione, né alcun “ricettario strutturato” da seguire per gli insegnanti con bambini con bisogni aggiuntivi sotto la loro responsabilità, è necessario ascoltare i bambini, i giovani e le famiglie con esperienze dirette di inclusione in quanto possono aiutare a informare e influenzare la pratica e la ricerca al fine di aiutare gli insegnanti a sviluppare la propria pratica inclusiva. La società odierna può essere concepita come una società globalizza, postmoderna, o surmoderna (Augè,2009), si trova a sperimentare un’anomala disomogeneità dovuta al fatto che include contraddizioni, sfide multiculturali e pluriculturali con punti di riferimento differenti e spesso poco inclini all’accettazione delle diversità (Beccalli,Delli,Zotti,Urpis,2014), la società sta cambiando e tornerà mai quella che era una volta, è possibile fare la differenza solamente considerando idee e azioni centrate sul pluralismo, su una solidarietà attiva e non paternalistica, sulla compassione e sulla partecipazione.
2021
Create inclusive contexts. A challenge for everyone
Inclusione
fattori contestuali
scuola
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30349