Negli ultimi decenni la memoria prospettica ha acquisito crescente interesse tra gli studiosi, i quali hanno pubblicato numerosi articoli scientifici sul tema. Il primo libro totalmente dedicato alla memoria prospettica, “Prospective Memory. Theory and Application”, è stato pubblicato da Brandimonte, Einstein e McDaniel nel 1996; da questo momento l’attenzione verso la memoria prospettica è fortemente aumentata. Ciò probabilmente è stato dovuto alla nuova consapevolezza che questa memoria ha una rilevanza centrale nella vita di tutti i giorni: il suo corretto funzionamento, infatti, è strettamente connesso alla possibilità di vivere una vita indipendente, in quanto permette di svolgere molte attività quotidiane come, ad esempio, prendere i medicinali nel giusto momento, ricordarsi di un appuntamento o pagare una bolletta. È stato constatato che il 50-80% dei problemi di memoria quotidiani, è dovuto a difficoltà nella formazione corretta dell’intenzione di compiere un’azione nel futuro (Cona, Scarpazza, Sartori, Moscovitch e Bisiacchi, 2015) ; spesso chi intende di avere poca memoria in realtà si riferisce proprio alla memoria prospettica, che sottende il recupero e lo svolgimento, dopo un certo intervallo, di azioni programmate in precedenza. Risulta quindi chiara la motivazione dell’interesse per questo tipo di memoria. In particolare, molti ricercatori si erano posti un obiettivo preciso: individuare le basi neurali che sottendono questo tipo di memoria, e nel contempo verificare se vi fossero correlati cerebrali comuni con gli altri tipi di memoria studiati negli anni precedenti. Dopo una definizione della memoria prospettica e delle sue componenti, oltre che del suo funzionamento e della relazione con la memoria retrospettiva, verranno presentati e discussi i risultati di alcune ricerche scientifiche in merito alle basi neurali della memoria prospettica e al confronto delle stesse con i diversi tipi di memoria (con particolare riferimento alla memoria retrospettiva).
Basi Neurali della Memoria Prospettica
SORGE, LAURA
2021/2022
Abstract
Negli ultimi decenni la memoria prospettica ha acquisito crescente interesse tra gli studiosi, i quali hanno pubblicato numerosi articoli scientifici sul tema. Il primo libro totalmente dedicato alla memoria prospettica, “Prospective Memory. Theory and Application”, è stato pubblicato da Brandimonte, Einstein e McDaniel nel 1996; da questo momento l’attenzione verso la memoria prospettica è fortemente aumentata. Ciò probabilmente è stato dovuto alla nuova consapevolezza che questa memoria ha una rilevanza centrale nella vita di tutti i giorni: il suo corretto funzionamento, infatti, è strettamente connesso alla possibilità di vivere una vita indipendente, in quanto permette di svolgere molte attività quotidiane come, ad esempio, prendere i medicinali nel giusto momento, ricordarsi di un appuntamento o pagare una bolletta. È stato constatato che il 50-80% dei problemi di memoria quotidiani, è dovuto a difficoltà nella formazione corretta dell’intenzione di compiere un’azione nel futuro (Cona, Scarpazza, Sartori, Moscovitch e Bisiacchi, 2015) ; spesso chi intende di avere poca memoria in realtà si riferisce proprio alla memoria prospettica, che sottende il recupero e lo svolgimento, dopo un certo intervallo, di azioni programmate in precedenza. Risulta quindi chiara la motivazione dell’interesse per questo tipo di memoria. In particolare, molti ricercatori si erano posti un obiettivo preciso: individuare le basi neurali che sottendono questo tipo di memoria, e nel contempo verificare se vi fossero correlati cerebrali comuni con gli altri tipi di memoria studiati negli anni precedenti. Dopo una definizione della memoria prospettica e delle sue componenti, oltre che del suo funzionamento e della relazione con la memoria retrospettiva, verranno presentati e discussi i risultati di alcune ricerche scientifiche in merito alle basi neurali della memoria prospettica e al confronto delle stesse con i diversi tipi di memoria (con particolare riferimento alla memoria retrospettiva).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30406