Nel seguente lavoro si è cercato di verificare se, e come, i figli di madri depresse incrementino difficoltà di ordine psicopatologico, cognitivo comportamentale, neurologico e il loro impatto socio emozionale a seguito della convivenza nell’infanzia con la malattia della propria mamma. Si è riflettuto sul carico emotivo che i bambini percepiscono in qualità di caregiver dei propri genitori, giacché la malattia della madre rende loro responsabili del genitore, anziché il contrario. E’ emerso che la depressione materna aumenta la predisposizione psicopatologica, incentiva il crescere di bias cognitivi rappresentazionali circa se stessi e gli altri, rallenta il processo di mielinizzazione degli assoni neurali con un conseguente impatto su alcune aree cerebrali quali: amigdala, ippocampo, corteccia prefrontale e cingolata anteriore. Abbiamo sottolineato, come imperativo, alcuni elementi di resilienza fondamentali per intensificare i fattori di protezione e arginare i rischi collegati al contesto famigliare, cominciando con programmi di prevenzione per entrambi i genitori e sottolineando la loro necessità di cooperazione bidirezionale e interazionale con le varie figure professionali. Emergono come fattori protettivi: l’esercizio fisico, l’espressione di emozioni positive del genitore, le relazioni di qualità con i pari, la sensazione di una personale autoefficacia positiva. Il lavoro bibliografico si conclude con una personale riflessione particolarmente attenta ai fattori di protezione, più che all’eziologia del fenomeno o all’individuazione dei fattori contestuali di rischio, ponendo l’accento agli elementi di forza, non tanto sulle fragilità.
POSSIBILI RISCHI PSICOCOMPORTAMENTALI E PREVENZIONE DURANTE L’INFANZIA ASSOCIATI ALLE PRIME RELAZIONI CON MADRI DEPRESSE
CERON, ROSSELLA
2021/2022
Abstract
Nel seguente lavoro si è cercato di verificare se, e come, i figli di madri depresse incrementino difficoltà di ordine psicopatologico, cognitivo comportamentale, neurologico e il loro impatto socio emozionale a seguito della convivenza nell’infanzia con la malattia della propria mamma. Si è riflettuto sul carico emotivo che i bambini percepiscono in qualità di caregiver dei propri genitori, giacché la malattia della madre rende loro responsabili del genitore, anziché il contrario. E’ emerso che la depressione materna aumenta la predisposizione psicopatologica, incentiva il crescere di bias cognitivi rappresentazionali circa se stessi e gli altri, rallenta il processo di mielinizzazione degli assoni neurali con un conseguente impatto su alcune aree cerebrali quali: amigdala, ippocampo, corteccia prefrontale e cingolata anteriore. Abbiamo sottolineato, come imperativo, alcuni elementi di resilienza fondamentali per intensificare i fattori di protezione e arginare i rischi collegati al contesto famigliare, cominciando con programmi di prevenzione per entrambi i genitori e sottolineando la loro necessità di cooperazione bidirezionale e interazionale con le varie figure professionali. Emergono come fattori protettivi: l’esercizio fisico, l’espressione di emozioni positive del genitore, le relazioni di qualità con i pari, la sensazione di una personale autoefficacia positiva. Il lavoro bibliografico si conclude con una personale riflessione particolarmente attenta ai fattori di protezione, più che all’eziologia del fenomeno o all’individuazione dei fattori contestuali di rischio, ponendo l’accento agli elementi di forza, non tanto sulle fragilità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30432