L’amore romantico, al pari dell’assunzione delle sostanze stupefacenti, è un’esperienza altamente ricompensante e, in alcuni casi, può “creare dipendenza”. L’obiettivo della tesi è quello di indagare la relazione, a livello neurobiologico e comportamentale, tra disturbo da uso di sostanze, amore e love addiction. Per fare questo, viene data la definizione del disturbo da uso di sostanze tratta dal DSM-5. In seguito, si esplorano i criteri diagnostici e le manifestazioni comportamentali associate ai pattern di attivazione e disattivazione neurale che caratterizzano il disturbo. Vengono poi presentati i punti di debolezza del “Modello del disturbo” utilizzato tradizionalmente per descrivere le dipendenze, soprattutto in relazione al fatto che molti altri fenomeni si sviluppano seguendo gli stessi pattern neurali, ma non vengono trattati come dipendenze, e dunque non ricevono la stessa attenzione clinica. Uno di questi è l’amore, di cui vengono riportare alcune ipotesi evoluzionistiche. Comparandoli con quelli coinvolti nella dipendenza da sostanze, vengono a seguire descritti i circuiti cerebrali attivi nell’esperienza di innamoramento, e si cerca di definire una linea di confine tra quest’ultima e la love addiction. Della love addiction vengono proposti alcuni possibili criteri di definizione presenti in letteratura, cause e meccanismi che intervengono nella sua origine. Si parla infine delle possibili conseguenze della love addiction, tra cui lo stalking, e delle prospettive trattamentali. Si conclude che, pur non essendo ancora stata inserita nei manuali diagnostici, la love addiction sia caratterizzata da manifestazioni simili a quelle del disturbo da uso di sostanze (pensieri ossessivi circa la persona amata, forte sofferenza in assenza dell’amato e bisogno compulsivo dell’altro, assuefazione, azioni impulsive e pericolose per mantenere il contatto con l’altro, trascuratezza degli altri ambiti della propria vita), e condivida con quest’ultimo l’attivazione di pattern neurali simili e l'azione di particolari neurotrasmettitori (elevata attività dopaminergica nelle regioni del sistema limbico, che contribuisce a mantenere l’attenzione focalizzata sull’oggetto d’amore, e contemporanea diminuzione dell’attività serotoninergica, che contribuisce alla presenza di pensieri ossessivi circa la persona desiderata; disattivazione della corteccia prefrontale che, così come nelle dipendenze, porta a un deficit del controllo del comportamento). Si sottolinea, infine, la necessità di svolgere ulteriori studi in merito, al fine di verificare in maniera chiara e sistematica le ipotesi presentate precedentemente.

Quando l’amore diventa una dipendenza: un confronto a livello neurobiologico e comportamentale tra dipendenza da sostanze, amore e love addiction

LORENZINI, MICHELA
2021/2022

Abstract

L’amore romantico, al pari dell’assunzione delle sostanze stupefacenti, è un’esperienza altamente ricompensante e, in alcuni casi, può “creare dipendenza”. L’obiettivo della tesi è quello di indagare la relazione, a livello neurobiologico e comportamentale, tra disturbo da uso di sostanze, amore e love addiction. Per fare questo, viene data la definizione del disturbo da uso di sostanze tratta dal DSM-5. In seguito, si esplorano i criteri diagnostici e le manifestazioni comportamentali associate ai pattern di attivazione e disattivazione neurale che caratterizzano il disturbo. Vengono poi presentati i punti di debolezza del “Modello del disturbo” utilizzato tradizionalmente per descrivere le dipendenze, soprattutto in relazione al fatto che molti altri fenomeni si sviluppano seguendo gli stessi pattern neurali, ma non vengono trattati come dipendenze, e dunque non ricevono la stessa attenzione clinica. Uno di questi è l’amore, di cui vengono riportare alcune ipotesi evoluzionistiche. Comparandoli con quelli coinvolti nella dipendenza da sostanze, vengono a seguire descritti i circuiti cerebrali attivi nell’esperienza di innamoramento, e si cerca di definire una linea di confine tra quest’ultima e la love addiction. Della love addiction vengono proposti alcuni possibili criteri di definizione presenti in letteratura, cause e meccanismi che intervengono nella sua origine. Si parla infine delle possibili conseguenze della love addiction, tra cui lo stalking, e delle prospettive trattamentali. Si conclude che, pur non essendo ancora stata inserita nei manuali diagnostici, la love addiction sia caratterizzata da manifestazioni simili a quelle del disturbo da uso di sostanze (pensieri ossessivi circa la persona amata, forte sofferenza in assenza dell’amato e bisogno compulsivo dell’altro, assuefazione, azioni impulsive e pericolose per mantenere il contatto con l’altro, trascuratezza degli altri ambiti della propria vita), e condivida con quest’ultimo l’attivazione di pattern neurali simili e l'azione di particolari neurotrasmettitori (elevata attività dopaminergica nelle regioni del sistema limbico, che contribuisce a mantenere l’attenzione focalizzata sull’oggetto d’amore, e contemporanea diminuzione dell’attività serotoninergica, che contribuisce alla presenza di pensieri ossessivi circa la persona desiderata; disattivazione della corteccia prefrontale che, così come nelle dipendenze, porta a un deficit del controllo del comportamento). Si sottolinea, infine, la necessità di svolgere ulteriori studi in merito, al fine di verificare in maniera chiara e sistematica le ipotesi presentate precedentemente.
2021
When love becomes an addiction: a neurobiological and behavioral comparison between drug addiction, love and love addiction
Amore
Love Addiction
Dipendenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30462