Impatto della rivascolarizzazione chirurgica o endovascolare sulla qualità di vita nei pazienti con patologia ostruttiva aorto-iliaca

Background. Several factors influence the choice of the most suitable type of surgery for the patient with aorto-iliac occlusive disease, however any differences in terms of the patient’s quality of life have not been investigated yet. Aim of the study. The aim of this study is to compare the short and medium-term results on the quality of life of patients undergoing revascularization surgery by open or endovascular surgical technique. Methods. A prospective longitudinal study was conducted from January 2019 to June 2022 at the Clinic of Vascular and Endovascular Surgery of the University of Padua. 98 patients undergoing aorto-iliac revascularization surgery were enrolled, 19 by open surgical technique, 79 by endovascular surgical approach. Each patient was presented with a validated questionnaire that investigates the quality of life (SF-36), to be completed the day before the surgery, a month after surgery, six and twelve months after surgery. All the statistical analyzes were performed using GraphPad Prism Software v9. A two-tailed value of p less than 0.05 (<0.05) was considered statistically significant. Results. 98 aorto-iliac revascularization surgeries were performed, 19 with open surgical technique (Group A) and 79 with endovascular surgical technique (Group B). Patients undergoing traditional surgery were younger than those undergoing endovascular surgery (Group A: 65.32 ± 9.33; Group B: 70.76 ± 8.49; p = 0.01) There were no statistically significant differences between the two groups in demographic characteristics, cardiovascular risk factors, clinical presentation, TASC II classification, and presence of femoral-popliteal block. The hospital stay was longer in the group of patients undergoing open surgery (Group A: 8.63 ± 3.93; group B: 4.49 ± 3.11; p = 0.01). A total of 392 questionnaires were administered; 235 questionnaires have been returned (59.95%), of which 74 (75.51%) at one month, 47 (47.96%) at six months, 19 (19.38%) at twelve months. Overall, patients in the open group had similar changes to the endovascular group in quality of life measures except for mental health before surgery (Group A: 0.52 ± 0.25; Group B: 0.66 ± 0.22; p = 0.01) mental health after six months (Group A: 0.53 ± 0.34; Group B: 0.81 ± 0.21; p = 0.004); the perception of health change after twelve months (Gruppo A: 0.89 ± 0.13; Gruppo B: 0.50 ± 0.46; p=0.045). Conclusions. Both open surgery and endovascular surgery are associated to QOL improvement. However, the endovascular approach allows a faster recovery within the first month, which however tends to decrease slightly after twelve months. The open approach is associated with a worsening of mental health, six and twelve months after the surgery.

Presupposti dello studio. Molti fattori influenzano la scelta del tipo di intervento chirurgico più adatto per il paziente con patologia occlusiva aorto-iliaca; tuttavia, non sono ancora state indagate eventuali differenze in termini di qualità di vita del paziente. Scopo dello Studio. Lo scopo dello studio `e confrontare i risultati a breve e medio termine sul- la qualità di vita nei pazienti sottoposti ad intervento di rivascolarizzazione mediante tecnica chirurgica open o endovascolare. Materiali e Metodi. E’ stato condotto uno studio longitudinale prospettico da Gennaio 2019 a Giugno 2022 presso la Clinica di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell’Università di Padova. Sono stati arruolati 98 pazienti sottoposti ad intervento di rivascolarizzazione aorto-iliaca, 19 mediante tecnica chirurgica open, 79 mediante approccio chirurgico endovascolare. A ciascun paziente `e stato presentato un questionario validato che indaga la qualità di vita (SF-36) da compilare il giorno antecedente l’intervento, un mese dopo l’intervento, a 6 e 12 mesi dallo stesso. Tutte le analisi sono state eseguite con il Software GraphPad Prism v9. Un valore a due code (two-tailed) di p inferiore a 0.05 (<0.05) `e stato considerato statisticamente significativo. Risultati. Sono stati effettuati 98 interventi chirurgici di rivascolarizzazione aorto-iliaca, 19 con tecnica chirurgica open (Gruppo A) e 79 con tecnica chirurgica endovascolare (Gruppo B). I pazienti sottoposti ad intervento chirurgico tradizionale sono risultati più giovani rispetto a quelli sottoposti ad intervento chirurgi- co endovascolare (Gruppo A: 65.32 ± 9.33; Gruppo B: 70.76 ± 8.49; p=0.01). Non sono emerse differenze statisticamente significative tra i gruppi per quanto riguarda le altre caratteristiche demografiche, i fattori di rischio cardiovascolari, la presentazione clinica, la classificazione TASC II e la presenza di blocco femoro-popliteo. La degenza ospedaliera è risultata più lunga nel gruppo di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico open (Gruppo A: 8.63 ± 3.93; gruppo B: 4.49 ± 3.11; p=0.01). In totale sono stati consegnati 392 questionari; di questi ne sono stati compilati 235 (59.95%): 74 (75.51%) a un mese, 47 (47.96%) a sei mesi, 19 (19.38%) a 12 mesi. Nel complesso, i pazienti del gruppo open hanno avuto cambiamenti simili al gruppo endovascolare nelle misure di qualità di vita tranne che per quanto riguarda la salute mentale prima dell’intervento (Gruppo A: 0.52 ± 0.25; Gruppo B: 0.66 ± 0.22; p=0.01), la salute mentale a distanza di sei mesi (Gruppo A: 0.53 ± 0.34; Gruppo B: 0.81 ± 0.21; p=0.004), la prospettiva di cambiamento di salute a dodici mesi (Gruppo A: 0.89 ± 0.13; Gruppo B: 0.50 ± 0.46; p=0.045) Conclusioni. Sia il trattamento chirurgico tradizionale che il trattamento chirurgico endovascolare sono associati ad un miglioramento della qualità della vita. L’approccio endovascolare consente un recupero più rapido entro il primo mese, che tende però a diminuire lievemente a distanza di dodici mesi. L’approccio chirurgico open, invece, si associa ad un peggioramento della salute mentale a distanza di sei e dodici mesi dall’intervento.