BACKGROUND DELLO STUDIO; Il recettore dell’angiotensina II di tipo 1 (AT1R) e il recettore dell’endotelina I di tipo A (ETAR) appartengono entrambi alla famiglia dei recettori accoppiati a proteine G e sono espressi da vari tipi di cellule, tra cui fibroblasti, cellule immunitarie, endoteliali o muscolari lisce vascolari. Negli esseri umani sono stati riscontrati alcuni autoanticorpi che hanno come specifico bersaglio questi due recettori. Tali autoanticorpi, rispettivamente anti-AT1R e anti-ETAR vengono definiti funzionali perché mediante il legame con il loro bersaglio sono in grado di determinare una modifica del signaling cellulare in modo simile a quanto avverrebbe con il ligando naturale. Tra gli effetti di tali autoanticorpi vi sono vasocostrizione, fibrosi, migrazione cellulare e attivazione del complemento. Gli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR svolgono un ruolo importante in condizioni patologiche come ad esempio la preeclampsia, la sclerosi sistemica e il rigetto d’organo in caso di trapianto. Anche nei pazienti con sindrome coronarica i livelli di tali autoanticorpi sono aumentati. SCOPO DELLO STUDIO; Gli obiettivi dello studio sono ricercare eventuali associazioni tra il titolo anticorpale anti-AT1R e anti-ETAR e l’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), indagare il ruolo di questi autoanticorpi nell’estensione dell’area infartuata e nella funzione ventricolare post-infartuale e analizzare eventuali associazioni tra la presenza degli anticorpi e dati anamnestici, parametri elettrocardiografici, ecocardiografici, coronarografici e dati laboratoristici. MATERIALI E METODI; Sono stati presi in esame pazienti ricoverati presso la Clinica Cardiologica dell’Azienda Ospedale Università Padova con diagnosi di STEMI. Durante il ricovero sono stati raccolti dai suddetti pazienti dati anamnestici, elettrocardiografici, ecocardiografici, coronarografici e di laboratorio. In particolare, l’analisi laboratoristica, oltre agli esami di routine, prevedeva l’isolamento e il successivo dosaggio degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR mediante metodica ELISA. RISULTATI; Si è osservata una forte correlazione positiva tra il titolo degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR nella popolazione generale presa in esame (p< 0,0001 r di Pearson 0,911). I pazienti che presentano gli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR (cut-off di positività 10 U/mL), dalle indagini di laboratorio, hanno mostrato un picco di troponina più alto (rispettivamente p=0,004 e p=0,01) e livelli aumentati di BNP all’ingresso (rispettivamente p=0,04 e p=0,004). I pazienti con anticorpi anti-ETAR hanno mostrato all’indagine ecografica un aumentato valore di E/A (p=0,03) e un aumentato valore di E/E’ (p=0,02) rispetto ai pazienti che non hanno raggiunto il cut-off di positività degli autoanticorpi. Si è osservata inoltre una tendenza verso la significatività nella relazione tra la presenza degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR e aumentati livelli di IL-1B sierici. Anche la correlazione tra anticorpi anti-ETAR e PCR sierica ha mostrato una tendenza verso la significatività, senza raggiungerla. Statisticamente significativa è invece la correlazione tra il titolo di anticorpi anti-ETAR e i livelli di IL-1β (p=0,01). È stata anche riscontrata una relazione statisticamente significativa tra la presenza di anticorpi anti-ETAR e diabete mellito. CONCLUSIONI; È stata evidenziata una correlazione statisticamente significativa tra la presenza degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR e l’aumento dei livelli di troponina sierica nei pazienti con infarto STEMI, a parità di tempistiche di riperfusione. Inoltre, la presenza degli autoanticorpi, in particolare quelli anti-ETAR, sembrerebbe correlare ad un maggior grado di disfunzione diastolica. Sembrerebbe anche esserci un legame tra autoanticorpi e citochine infiammatorie ma in questo caso non è stata raggiunta la significatività statistica.
Autoanticorpi stimolanti i recettori accoppiati a proteine G in pazienti con infarto miocardico acuto
SARAI, ALESSANDRO
2021/2022
Abstract
BACKGROUND DELLO STUDIO; Il recettore dell’angiotensina II di tipo 1 (AT1R) e il recettore dell’endotelina I di tipo A (ETAR) appartengono entrambi alla famiglia dei recettori accoppiati a proteine G e sono espressi da vari tipi di cellule, tra cui fibroblasti, cellule immunitarie, endoteliali o muscolari lisce vascolari. Negli esseri umani sono stati riscontrati alcuni autoanticorpi che hanno come specifico bersaglio questi due recettori. Tali autoanticorpi, rispettivamente anti-AT1R e anti-ETAR vengono definiti funzionali perché mediante il legame con il loro bersaglio sono in grado di determinare una modifica del signaling cellulare in modo simile a quanto avverrebbe con il ligando naturale. Tra gli effetti di tali autoanticorpi vi sono vasocostrizione, fibrosi, migrazione cellulare e attivazione del complemento. Gli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR svolgono un ruolo importante in condizioni patologiche come ad esempio la preeclampsia, la sclerosi sistemica e il rigetto d’organo in caso di trapianto. Anche nei pazienti con sindrome coronarica i livelli di tali autoanticorpi sono aumentati. SCOPO DELLO STUDIO; Gli obiettivi dello studio sono ricercare eventuali associazioni tra il titolo anticorpale anti-AT1R e anti-ETAR e l’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), indagare il ruolo di questi autoanticorpi nell’estensione dell’area infartuata e nella funzione ventricolare post-infartuale e analizzare eventuali associazioni tra la presenza degli anticorpi e dati anamnestici, parametri elettrocardiografici, ecocardiografici, coronarografici e dati laboratoristici. MATERIALI E METODI; Sono stati presi in esame pazienti ricoverati presso la Clinica Cardiologica dell’Azienda Ospedale Università Padova con diagnosi di STEMI. Durante il ricovero sono stati raccolti dai suddetti pazienti dati anamnestici, elettrocardiografici, ecocardiografici, coronarografici e di laboratorio. In particolare, l’analisi laboratoristica, oltre agli esami di routine, prevedeva l’isolamento e il successivo dosaggio degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR mediante metodica ELISA. RISULTATI; Si è osservata una forte correlazione positiva tra il titolo degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR nella popolazione generale presa in esame (p< 0,0001 r di Pearson 0,911). I pazienti che presentano gli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR (cut-off di positività 10 U/mL), dalle indagini di laboratorio, hanno mostrato un picco di troponina più alto (rispettivamente p=0,004 e p=0,01) e livelli aumentati di BNP all’ingresso (rispettivamente p=0,04 e p=0,004). I pazienti con anticorpi anti-ETAR hanno mostrato all’indagine ecografica un aumentato valore di E/A (p=0,03) e un aumentato valore di E/E’ (p=0,02) rispetto ai pazienti che non hanno raggiunto il cut-off di positività degli autoanticorpi. Si è osservata inoltre una tendenza verso la significatività nella relazione tra la presenza degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR e aumentati livelli di IL-1B sierici. Anche la correlazione tra anticorpi anti-ETAR e PCR sierica ha mostrato una tendenza verso la significatività, senza raggiungerla. Statisticamente significativa è invece la correlazione tra il titolo di anticorpi anti-ETAR e i livelli di IL-1β (p=0,01). È stata anche riscontrata una relazione statisticamente significativa tra la presenza di anticorpi anti-ETAR e diabete mellito. CONCLUSIONI; È stata evidenziata una correlazione statisticamente significativa tra la presenza degli anticorpi anti-AT1R e anti-ETAR e l’aumento dei livelli di troponina sierica nei pazienti con infarto STEMI, a parità di tempistiche di riperfusione. Inoltre, la presenza degli autoanticorpi, in particolare quelli anti-ETAR, sembrerebbe correlare ad un maggior grado di disfunzione diastolica. Sembrerebbe anche esserci un legame tra autoanticorpi e citochine infiammatorie ma in questo caso non è stata raggiunta la significatività statistica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30567