BACKGROUND. La Cardiomiopatia Aritmogena (CA) è una malattia primitiva geneticamente determinata del muscolo cardiaco caratterizzata da degenerazione dei cardiomiociti e progressiva sostituzione fibro-adiposa che funge da substrato per aritmie ventricolari, che possono condurre a morte cardiaca improvvisa (MCI). La malattia presenta una penetranza incompleta ed espressione clinica variabile. Solitamente l’età di esordio si attesta nella prima età adulta; tuttavia, sono riportati numerosi casi di esordio in età pediatrica. SCOPO DELLO STUDIO. Lo studio si propone di analizzare le caratteristiche clinico-anamnestiche, strumentali e genetiche di una popolazione con diagnosi di CA posta in età pediatrica, mettendole a confronto con quelle di una popolazione di pazienti con diagnosi posta in età adulta. Inoltre, lo studio si propone di confrontare i principali outcome di malattia in queste due popolazioni attraverso l’analisi dei dati di follow-up. MATERIALI E METODI. A partire da una coorte di 438 soggetti affetti da CA sono stati individuati 78 pazienti (18%) che avevano ricevuto diagnosi di malattia in età pediatrica (< 18 anni). Successivamente sono stati analizzati i dati anamnestici, clinico-strumentali, genetici e di follow-up (aritmie, scompenso, trapianto, morte improvvisa, hot phase) e confrontati con una popolazione di 360 pazienti con diagnosi posta ad un’età > 18 anni. Infine, tramite analisi di regressione Cox si sono ricercati fattori predittivi di aritmie maggiori nella popolazione pediatrica. RISULTATI. La popolazione pediatrica di studio era composta da 78 soggetti (M: F = 2.1:1) con un’età media alla diagnosi pari a 14.8 ± 2.4 anni. La durata media del follow-up è stata di 11.9 anni (min 1, max 38). Durante questo periodo, nella popolazione pediatrica 19 soggetti (24.4%) hanno presentato aritmie maggiori, 11 (14.1%) episodi di hot phase, 8 (10.3%) scompenso cardiaco, 6 (7.7%) trapianto cardiaco, 4 (5.1%) morte improvvisa e 1 (1.3%) morte. Dal confronto con la popolazione adulta sono risultati più frequenti il dolore toracico, la familiarità per cardiomiopatia dilatativa e la forma biventricolare di CA. Il confronto degli eventi maggiori non ha mostrato la presenza di differenze significative tra le due popolazioni eccetto che per il trapianto cardiaco (p = 0.036) e per hot phase (p = 0.011) che si sono verificati maggiormente nella popolazione pediatrica. L’analisi delle curve di Kaplan-Meier ha dimostrato che la popolazione pediatrica era caratterizzata da una sopravvivenza libera da eventi maggiori significativamente inferiore rispetto alla popolazione adulta (scompenso cardiaco: log-rank p <0.0001, hot phase: log-rank p= 0.001, morte improvvisa log-rank p <0.0001, aritmia ventricolare maggiore: log-rank p <0.0001). Tramite l’analisi di regressione di Cox è stato riscontrato nella popolazione pediatrica un HR pari a 9.96 (95% CI, 3.96-25.09, p<0.001) per scompenso, 6.93 (95% CI, 3.09-15.55, p < 0.0001) per hot phase, 6.76 (95% CI, 1.84-24.84, p= 0.004) per morte improvvisa e 4.70 (95% CI, 2.78-7.96, p<0.0001) per aritmie ventricolari maggiori (AVM). Infine, la storia di sincope è risultata fattore prognostico negativo di AVM con HR di 3.25 (95% CI, 1.20-8.55, p=0.019), insieme alla familiarità per CA (HR di 0.21, 95% CI, 0.59-0.74, p= 0.016). CONCLUSIONI. La Cardiomiopatia Aritmogena è una malattia che interessa prevalentemente l’età adulta ma che può manifestarsi già dall’età pediatrica, con un picco in età adolescenziale. I sintomi sono variabili e rispetto all’età adulta vi è un’incidenza più elevata di dolore toracico ed episodi simil-miocarditici. Infine, la diagnosi tempestiva ed un follow-up stretto dei pazienti risultano fondamentali data la maggiore velocità di progressione della malattia osservata in questi pazienti.
Analisi del follow-up di una popolazione pediatrica di pazienti affetti da Cardiomiopatia aritmogena
SCOLAMACCHIA, MARILISA
2021/2022
Abstract
BACKGROUND. La Cardiomiopatia Aritmogena (CA) è una malattia primitiva geneticamente determinata del muscolo cardiaco caratterizzata da degenerazione dei cardiomiociti e progressiva sostituzione fibro-adiposa che funge da substrato per aritmie ventricolari, che possono condurre a morte cardiaca improvvisa (MCI). La malattia presenta una penetranza incompleta ed espressione clinica variabile. Solitamente l’età di esordio si attesta nella prima età adulta; tuttavia, sono riportati numerosi casi di esordio in età pediatrica. SCOPO DELLO STUDIO. Lo studio si propone di analizzare le caratteristiche clinico-anamnestiche, strumentali e genetiche di una popolazione con diagnosi di CA posta in età pediatrica, mettendole a confronto con quelle di una popolazione di pazienti con diagnosi posta in età adulta. Inoltre, lo studio si propone di confrontare i principali outcome di malattia in queste due popolazioni attraverso l’analisi dei dati di follow-up. MATERIALI E METODI. A partire da una coorte di 438 soggetti affetti da CA sono stati individuati 78 pazienti (18%) che avevano ricevuto diagnosi di malattia in età pediatrica (< 18 anni). Successivamente sono stati analizzati i dati anamnestici, clinico-strumentali, genetici e di follow-up (aritmie, scompenso, trapianto, morte improvvisa, hot phase) e confrontati con una popolazione di 360 pazienti con diagnosi posta ad un’età > 18 anni. Infine, tramite analisi di regressione Cox si sono ricercati fattori predittivi di aritmie maggiori nella popolazione pediatrica. RISULTATI. La popolazione pediatrica di studio era composta da 78 soggetti (M: F = 2.1:1) con un’età media alla diagnosi pari a 14.8 ± 2.4 anni. La durata media del follow-up è stata di 11.9 anni (min 1, max 38). Durante questo periodo, nella popolazione pediatrica 19 soggetti (24.4%) hanno presentato aritmie maggiori, 11 (14.1%) episodi di hot phase, 8 (10.3%) scompenso cardiaco, 6 (7.7%) trapianto cardiaco, 4 (5.1%) morte improvvisa e 1 (1.3%) morte. Dal confronto con la popolazione adulta sono risultati più frequenti il dolore toracico, la familiarità per cardiomiopatia dilatativa e la forma biventricolare di CA. Il confronto degli eventi maggiori non ha mostrato la presenza di differenze significative tra le due popolazioni eccetto che per il trapianto cardiaco (p = 0.036) e per hot phase (p = 0.011) che si sono verificati maggiormente nella popolazione pediatrica. L’analisi delle curve di Kaplan-Meier ha dimostrato che la popolazione pediatrica era caratterizzata da una sopravvivenza libera da eventi maggiori significativamente inferiore rispetto alla popolazione adulta (scompenso cardiaco: log-rank p <0.0001, hot phase: log-rank p= 0.001, morte improvvisa log-rank p <0.0001, aritmia ventricolare maggiore: log-rank p <0.0001). Tramite l’analisi di regressione di Cox è stato riscontrato nella popolazione pediatrica un HR pari a 9.96 (95% CI, 3.96-25.09, p<0.001) per scompenso, 6.93 (95% CI, 3.09-15.55, p < 0.0001) per hot phase, 6.76 (95% CI, 1.84-24.84, p= 0.004) per morte improvvisa e 4.70 (95% CI, 2.78-7.96, p<0.0001) per aritmie ventricolari maggiori (AVM). Infine, la storia di sincope è risultata fattore prognostico negativo di AVM con HR di 3.25 (95% CI, 1.20-8.55, p=0.019), insieme alla familiarità per CA (HR di 0.21, 95% CI, 0.59-0.74, p= 0.016). CONCLUSIONI. La Cardiomiopatia Aritmogena è una malattia che interessa prevalentemente l’età adulta ma che può manifestarsi già dall’età pediatrica, con un picco in età adolescenziale. I sintomi sono variabili e rispetto all’età adulta vi è un’incidenza più elevata di dolore toracico ed episodi simil-miocarditici. Infine, la diagnosi tempestiva ed un follow-up stretto dei pazienti risultano fondamentali data la maggiore velocità di progressione della malattia osservata in questi pazienti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30568