Il presente studio si focalizza sul danzatore per comprendere quali aspetti della creatività possano essere sviluppati dalla pratica della danza, includendo aspetti motivazionali e di prestazione a compiti di danza. Il danzatore, infatti, tra le varie abilità necessita di sapere come fondere l’esecuzione fisica con l’espressione artistico-creativa (Hefferon e Ollis, 2006) con la possibilità che sviluppi competenze creative che i non praticanti (o danzatori meno esperti) non sviluppano. Inoltre, il danzatore continua a praticare quotidianamente i suoi allenamenti e dunque a lavorare su queste capacità, aumentando anche le sue competenze ed esperienze specifiche nel dominio creativo-artistico nella danza. Tali competenze possono essere misurate tramite una prova di improvvisazione di danza in quanto questa, secondo Beaty (2015), può essere vista come una forma di comportamento e movimento esplorativo (e dunque creativo; Drazin, Glynn e Kazanijan, 1999; Sharp, 2004) poiché il danzatore deve sia elaborare che agire gestendo contemporaneamente più stimoli, come lo stato emotivo, le competenze fisiche/tecniche (relate alla danza), l’autoefficacia, alcune abilità cognitive, ma anche fattori ambientali, come lo spazio, i materiali a disposizione e la musica(Torrents et al., 2015). Danzatori professionisti quindi potrebbero svolgere improvvisazioni più creative di danzatori non professionisti. Tale differenza potrebbe inoltre essere predetta sia dalle abilità creative generali (pensiero divergente, autoefficacia creativa, concetto di sé creativo) sia da costrutti psicologici come il flow, il quale è uno stato di benessere psicologico soggettivo,fortemente associato al processo creativo, che è stato rilevato in gran parte dei danzatori negli studi di Hefferson e Ollis (2006) e di Thompson e Jaque (2016) Lo scopo principale della presente ricerca è di analizzare la relazione tra diverse componenti della creatività e la pratica della danza: si è valutato se la pratica assidua di una disciplina sportivo-artistica come la danza contemporanea sia in relazione con pensiero divergente, autoefficacia creativa, mindset creativo, identità creativa ed aspetti ad relati alla creatività come l’esperienza di flow. Inoltre, la ricerca si pone l’obiettivo di rispondere a un secondo quesito: valutare l’ideazione creativa in merito ad una prova di improvvisazione di danza. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: un gruppo di controllo (persone che non praticano sport regolarmente), un gruppo di danzatori esperti (con almeno 3 anni di studio in accademie specializzate in danza contemporanea ed 1 anno di esperienza professionale in merito) e un gruppo di danzatori amatoriali (almeno 3 anni di pratica). La ricerca si è svolta per tutti i partecipanti su Zoom; sono state eseguite le seguenti prove scritte: Culture free Intelligence Test (Cattel, 1940) ed The Guildford Alternative Uses Test (Guildford e colleghi, 1978) per valutare gli aspetti cognitivi creativi. I questionari sono stati i seguenti: Creative Mindsets Scale (Karkwowski, 2013), The Short Scale of Creative Self (Karkwowski, 2012) per valutare gli aspetti metacognitivi relati alla creatività, ed il Dispositional Flow Scale (Argenton e colleghi, 2013) per misurare la predisposizione individuale ad esperire lo stato di flow. Al termine delle prove scritte si è misurata la creatività dei danzatori in una prova di improvvisazione di danza della durata di un minuto.
Analisi del potenziale creativo in danzatori professionisti ed amatoriali
AGOSTINIS, BENEDETTA
2021/2022
Abstract
Il presente studio si focalizza sul danzatore per comprendere quali aspetti della creatività possano essere sviluppati dalla pratica della danza, includendo aspetti motivazionali e di prestazione a compiti di danza. Il danzatore, infatti, tra le varie abilità necessita di sapere come fondere l’esecuzione fisica con l’espressione artistico-creativa (Hefferon e Ollis, 2006) con la possibilità che sviluppi competenze creative che i non praticanti (o danzatori meno esperti) non sviluppano. Inoltre, il danzatore continua a praticare quotidianamente i suoi allenamenti e dunque a lavorare su queste capacità, aumentando anche le sue competenze ed esperienze specifiche nel dominio creativo-artistico nella danza. Tali competenze possono essere misurate tramite una prova di improvvisazione di danza in quanto questa, secondo Beaty (2015), può essere vista come una forma di comportamento e movimento esplorativo (e dunque creativo; Drazin, Glynn e Kazanijan, 1999; Sharp, 2004) poiché il danzatore deve sia elaborare che agire gestendo contemporaneamente più stimoli, come lo stato emotivo, le competenze fisiche/tecniche (relate alla danza), l’autoefficacia, alcune abilità cognitive, ma anche fattori ambientali, come lo spazio, i materiali a disposizione e la musica(Torrents et al., 2015). Danzatori professionisti quindi potrebbero svolgere improvvisazioni più creative di danzatori non professionisti. Tale differenza potrebbe inoltre essere predetta sia dalle abilità creative generali (pensiero divergente, autoefficacia creativa, concetto di sé creativo) sia da costrutti psicologici come il flow, il quale è uno stato di benessere psicologico soggettivo,fortemente associato al processo creativo, che è stato rilevato in gran parte dei danzatori negli studi di Hefferson e Ollis (2006) e di Thompson e Jaque (2016) Lo scopo principale della presente ricerca è di analizzare la relazione tra diverse componenti della creatività e la pratica della danza: si è valutato se la pratica assidua di una disciplina sportivo-artistica come la danza contemporanea sia in relazione con pensiero divergente, autoefficacia creativa, mindset creativo, identità creativa ed aspetti ad relati alla creatività come l’esperienza di flow. Inoltre, la ricerca si pone l’obiettivo di rispondere a un secondo quesito: valutare l’ideazione creativa in merito ad una prova di improvvisazione di danza. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: un gruppo di controllo (persone che non praticano sport regolarmente), un gruppo di danzatori esperti (con almeno 3 anni di studio in accademie specializzate in danza contemporanea ed 1 anno di esperienza professionale in merito) e un gruppo di danzatori amatoriali (almeno 3 anni di pratica). La ricerca si è svolta per tutti i partecipanti su Zoom; sono state eseguite le seguenti prove scritte: Culture free Intelligence Test (Cattel, 1940) ed The Guildford Alternative Uses Test (Guildford e colleghi, 1978) per valutare gli aspetti cognitivi creativi. I questionari sono stati i seguenti: Creative Mindsets Scale (Karkwowski, 2013), The Short Scale of Creative Self (Karkwowski, 2012) per valutare gli aspetti metacognitivi relati alla creatività, ed il Dispositional Flow Scale (Argenton e colleghi, 2013) per misurare la predisposizione individuale ad esperire lo stato di flow. Al termine delle prove scritte si è misurata la creatività dei danzatori in una prova di improvvisazione di danza della durata di un minuto.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Agostinis_Benedetta.pdf
accesso aperto
Dimensione
2.03 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.03 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/30628