Il presente scritto mira ad una ricostruzione della disciplina posta a tutela del socio cd. “investitore” nella s.r.l. PMI “aperta” alla luce dei recenti interventi legislativi (il d.l. 50/2017 e il d.lgs. 129/2017), i quali hanno esteso ad ogni s.r.l. PMI, indipendentemente da qualsivoglia carattere di innovatività, la possibilità di emettere quote di categoria anche prive del diritto di voto, e di offrirle al pubblico anche mediante i portali di crowdfunding. Tuttavia, la potenziale ampia deroga all’ordinario statuto, disegnato dal codice per le società a responsabilità limitata, è il derivato di una riforma scarna e poco attenta alle implicazioni sul piano sia della tutela del socio “investitore” che della governance. Tali lacune pongono inevitabilmente in capo all’interprete l’arduo onere di ricostruire la disciplina applicabile alla s.r.l. PMI, pur nella consapevolezza che: (i) l’intervento legislativo del 2017 non introduce un nuovo tipo societario; (ii) è da rigettarsi l’idea di un’arbitraria estensione sic et simpliciter delle regole previste per le società azionarie. Inoltre, ai fini della ricostruzione delle tutele riconosciute al “socio-investitore”, imprescindibile è l’analisi della disciplina cui è sottoposta l’offerta di quote mediante portali di crowdfunding, la quale introduce una serie di rilevanti disposizioni tese al presidio degli interessi dell’investitore non professionale. Per concludere, l’elaborato si sofferma sulla problematica dell’illiquidità delle partecipazioni e sulla possibile creazione di un mercato secondario delle quote di s.r.l. PMI.
La tutela del "socio-investitore" nella s.r.l. PMI "aperta"
ONGARO, GIACOMO
2021/2022
Abstract
Il presente scritto mira ad una ricostruzione della disciplina posta a tutela del socio cd. “investitore” nella s.r.l. PMI “aperta” alla luce dei recenti interventi legislativi (il d.l. 50/2017 e il d.lgs. 129/2017), i quali hanno esteso ad ogni s.r.l. PMI, indipendentemente da qualsivoglia carattere di innovatività, la possibilità di emettere quote di categoria anche prive del diritto di voto, e di offrirle al pubblico anche mediante i portali di crowdfunding. Tuttavia, la potenziale ampia deroga all’ordinario statuto, disegnato dal codice per le società a responsabilità limitata, è il derivato di una riforma scarna e poco attenta alle implicazioni sul piano sia della tutela del socio “investitore” che della governance. Tali lacune pongono inevitabilmente in capo all’interprete l’arduo onere di ricostruire la disciplina applicabile alla s.r.l. PMI, pur nella consapevolezza che: (i) l’intervento legislativo del 2017 non introduce un nuovo tipo societario; (ii) è da rigettarsi l’idea di un’arbitraria estensione sic et simpliciter delle regole previste per le società azionarie. Inoltre, ai fini della ricostruzione delle tutele riconosciute al “socio-investitore”, imprescindibile è l’analisi della disciplina cui è sottoposta l’offerta di quote mediante portali di crowdfunding, la quale introduce una serie di rilevanti disposizioni tese al presidio degli interessi dell’investitore non professionale. Per concludere, l’elaborato si sofferma sulla problematica dell’illiquidità delle partecipazioni e sulla possibile creazione di un mercato secondario delle quote di s.r.l. PMI.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30661