L’impianto percutaneo della valvola polmonare è una tecnica sviluppata a partire dagli anni 2000, come alternativa non chirurgica e meno invasiva per il trattamento della disfunzione del tratto di efflusso destro. Ad oggi viene ampiamente utilizzata in pazienti con patologie come la stenosi polmonare congenita, il tronco arterioso, la Tetralogia di Fallot i quali, dopo esser stati sottoposti ad intervento chirurgico correttivo nel primo anno di vita, possono sviluppare un progressivo deterioramento della funzione della valvola polmonare nativa o protesica, generalmente tra i 10 e i 30 anni dall’intervento. In particolare, i dispositivi che vengono impiantati sono la Medtronic Melody e le valvole Sapien, XT e S3, quest’ultime tendenzialmente per RVOT di diametri maggiori. I risultati in termine di outcome e di complicanze sono ottimi e non inferiori alla chirurgia. Lo scopo di questo studio monocentrico è di analizzare retrospettivamente tecniche di impianto e outcome delle valvole polmonari impiantate per via percutanea, confrontando i dati per indicazione, tipo di valvola utilizzata e patologia sottostante. Sono stati arruolati 86 pazienti che sono andati incontro ad impianto percutaneo della valvola polmonare dal 2008 al 2022. La valvola Melody è stata impiantata in 46 pazienti (53%), mentre la Sapien in 40 (47%), I pazienti in cui è stata utilizzata una valvola Melody hanno presentato un maggior numero di anomalie associate a livello dei rami polmonari, mentre l’impianto della valvola Sapien ha necessitato di procedure più lunghe e con maggiore esposizione radiologica. Le protesi Melody hanno registrato una percentuale più alta di eventi (10 vs 2,5%) senza tuttavia significatività statistica. Sono stati necessari artifizi tecnici maggiori in 20 pazienti (23%), con stenting in jailing della biforcazione polmonare in 10 pazienti, anchoring della guida in 6 casi, accesso giugulare in 2 casi e impianto di valvole nei rami polmonari in due pazienti. Di questi, solo due (entrambi per impianto in posizione eterotopica) sono stati eseguiti tra il 2008 e il 2018. In conclusione, la migliore conoscenza dei dispositivi e l’implementazione di varianti tecniche per l’avanzamento e il posizionamento della protesi polmonare hanno progressivamente ampliato il range di pazienti candidabili a sostituzione percutanea della valvola polmonare e migliorato gli outcome di efficacia delle procedure pianificate. L’ottimizzazione delle protesi esistenti e l’imminente immissione in commercio di nuovi dispositivi permetterà una scelta sempre più confacente all’anatomia dell’efflusso destro di questi pazienti.

Impianto percutaneo della valvola polmonare: analisi delle tecniche di impianto

SALVATORE, MANUELA
2021/2022

Abstract

L’impianto percutaneo della valvola polmonare è una tecnica sviluppata a partire dagli anni 2000, come alternativa non chirurgica e meno invasiva per il trattamento della disfunzione del tratto di efflusso destro. Ad oggi viene ampiamente utilizzata in pazienti con patologie come la stenosi polmonare congenita, il tronco arterioso, la Tetralogia di Fallot i quali, dopo esser stati sottoposti ad intervento chirurgico correttivo nel primo anno di vita, possono sviluppare un progressivo deterioramento della funzione della valvola polmonare nativa o protesica, generalmente tra i 10 e i 30 anni dall’intervento. In particolare, i dispositivi che vengono impiantati sono la Medtronic Melody e le valvole Sapien, XT e S3, quest’ultime tendenzialmente per RVOT di diametri maggiori. I risultati in termine di outcome e di complicanze sono ottimi e non inferiori alla chirurgia. Lo scopo di questo studio monocentrico è di analizzare retrospettivamente tecniche di impianto e outcome delle valvole polmonari impiantate per via percutanea, confrontando i dati per indicazione, tipo di valvola utilizzata e patologia sottostante. Sono stati arruolati 86 pazienti che sono andati incontro ad impianto percutaneo della valvola polmonare dal 2008 al 2022. La valvola Melody è stata impiantata in 46 pazienti (53%), mentre la Sapien in 40 (47%), I pazienti in cui è stata utilizzata una valvola Melody hanno presentato un maggior numero di anomalie associate a livello dei rami polmonari, mentre l’impianto della valvola Sapien ha necessitato di procedure più lunghe e con maggiore esposizione radiologica. Le protesi Melody hanno registrato una percentuale più alta di eventi (10 vs 2,5%) senza tuttavia significatività statistica. Sono stati necessari artifizi tecnici maggiori in 20 pazienti (23%), con stenting in jailing della biforcazione polmonare in 10 pazienti, anchoring della guida in 6 casi, accesso giugulare in 2 casi e impianto di valvole nei rami polmonari in due pazienti. Di questi, solo due (entrambi per impianto in posizione eterotopica) sono stati eseguiti tra il 2008 e il 2018. In conclusione, la migliore conoscenza dei dispositivi e l’implementazione di varianti tecniche per l’avanzamento e il posizionamento della protesi polmonare hanno progressivamente ampliato il range di pazienti candidabili a sostituzione percutanea della valvola polmonare e migliorato gli outcome di efficacia delle procedure pianificate. L’ottimizzazione delle protesi esistenti e l’imminente immissione in commercio di nuovi dispositivi permetterà una scelta sempre più confacente all’anatomia dell’efflusso destro di questi pazienti.
2021
Percutaneous pulmonary valve implantation: an implantation techniques study
Impianto percutaneo
Valvola Polmonare
Tecniche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30697