Introduzione: La malattia celiaca è una malattia infiammatoria cronica di tipo autoimmune, caratterizzata da una risposta infiammatoria a livello della mucosa del piccolo intestino, che si manifesta in seguito all’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Molti studi hanno osservato un grado di resilienza diminuito nelle patologie funzionali gastrointestinali; tuttavia, per quanto riguarda la malattia celiaca, mancano tutt’ora lavori che valutino come il grado di resilienza possa essere correlato con la malattia celiaca. Scopo dello studio: Questo studio multicentrico osservazionale prospettico si è posto come obiettivo principale quello di valutare la resilienza nei pazienti con malattia celiaca a dieta senza glutine e come questa sia associata a fattori sociodemografici, clinici, alla qualità di vita e ai disturbi psicologici, quali ansia e depressione Come obiettivo secondario, inoltre, è stata valutata nello specifico la qualità di vita, l’ansia e la depressione nella popolazione in studio, stratificate per determinati fattori psicologici e clinici. Materiali e metodi: I pazienti sono stati invitati alla compilazione di diversi questionari validati per la raccolta di determinati dati sociodemografici e clinici al momento della diagnosi e per la misurazione della qualità di vita (CD-QoL), lo stato d’ansia (STAI Y1 e STAI Y2), il grado di depressione (BDI-II), il grado di resilienza (CD-RISC) e il grado di aderenza alla dieta priva di glutine (Pavia score). Una analisi multivariata, comprendente tutte le variabili correlate alla resilienza all’analisi univariata è stata condotta mediante il modello di eliminazione (Backward elimination), al fine di individuare fattori indipendentemente associati al grado di resilienza. Risultati: Sono stati arruolati nello studio 184 pazienti diagnosticati con malattia celiaca da almeno sei mesi dall’inizio dello studio. Il punteggio medio del grado di resilienza è risultato essere pari a 65.8±14.5. I pazienti con risposta clinica completa alla dieta senza glutine hanno riportato valori di qualità di vita (CD-QoL) migliori (82.8±12.8) rispetto ai pazienti con risposta parziale (74.4±13.5) e quelli con risposta assente (81±14.1), p <0.001 Non si è osservata nessuna correlazione statisticamente significativa in merito all’ansia di stato (STAI Y1), mentre per quanto riguarda l’ansia di tratto (STAI Y2) è emerso che i pazienti con età al test < 35 anni e i pazienti senza partner avevano un punteggio maggiore. Per quanto riguarda il grado di depressione (BDI-II), sempre i pazienti con età al test <35 anni e i pazienti con partner avevano uno score significativamente più alto; lo stesso dicasi per i pazienti non aderenti alla dieta priva di glutine e i pazienti con presentazione classica della malattia celiaca, con p=0.02 in entrambi i casi. In merito al grado di resilienza (CD-RISC), dalle analisi univariate abbiamo osservato una relazione lineare inversa con l’ansia di stato, l’ansia di tratto e la depressione e una relazione lineare diretta con la qualità di vita e l’età al test mentre, dalle analisi multivariate, è emersa una relazione lineare inversa con la sola ansia di tratto con valori di resilienza migliori al migliorare dell’ansia. Discussione e conclusioni: Il nostro studio ha dimostrato un buon grado di resilienza nei pazienti celiaci a dieta, individuando valori inferiori in soggetti più giovani rispetto agli adulti. Tuttavia, come unico fattore indipendentemente associato viene individuato l’ansia di tratto. Inoltre, dalle nostre analisi sono dimostrate valide alcune correlazioni già presenti in letteratura, relativamente alla qualità di vita e ai sintomi psicologici con le caratteristiche sociodemografiche e cliniche del paziente celiaco quali il grado di aderenza alla dieta priva di glutine e lo stato della depressione.

Studio della resilienza nei pazienti celiaci a dieta senza glutine

BITI, ROLAND
2021/2022

Abstract

Introduzione: La malattia celiaca è una malattia infiammatoria cronica di tipo autoimmune, caratterizzata da una risposta infiammatoria a livello della mucosa del piccolo intestino, che si manifesta in seguito all’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Molti studi hanno osservato un grado di resilienza diminuito nelle patologie funzionali gastrointestinali; tuttavia, per quanto riguarda la malattia celiaca, mancano tutt’ora lavori che valutino come il grado di resilienza possa essere correlato con la malattia celiaca. Scopo dello studio: Questo studio multicentrico osservazionale prospettico si è posto come obiettivo principale quello di valutare la resilienza nei pazienti con malattia celiaca a dieta senza glutine e come questa sia associata a fattori sociodemografici, clinici, alla qualità di vita e ai disturbi psicologici, quali ansia e depressione Come obiettivo secondario, inoltre, è stata valutata nello specifico la qualità di vita, l’ansia e la depressione nella popolazione in studio, stratificate per determinati fattori psicologici e clinici. Materiali e metodi: I pazienti sono stati invitati alla compilazione di diversi questionari validati per la raccolta di determinati dati sociodemografici e clinici al momento della diagnosi e per la misurazione della qualità di vita (CD-QoL), lo stato d’ansia (STAI Y1 e STAI Y2), il grado di depressione (BDI-II), il grado di resilienza (CD-RISC) e il grado di aderenza alla dieta priva di glutine (Pavia score). Una analisi multivariata, comprendente tutte le variabili correlate alla resilienza all’analisi univariata è stata condotta mediante il modello di eliminazione (Backward elimination), al fine di individuare fattori indipendentemente associati al grado di resilienza. Risultati: Sono stati arruolati nello studio 184 pazienti diagnosticati con malattia celiaca da almeno sei mesi dall’inizio dello studio. Il punteggio medio del grado di resilienza è risultato essere pari a 65.8±14.5. I pazienti con risposta clinica completa alla dieta senza glutine hanno riportato valori di qualità di vita (CD-QoL) migliori (82.8±12.8) rispetto ai pazienti con risposta parziale (74.4±13.5) e quelli con risposta assente (81±14.1), p <0.001 Non si è osservata nessuna correlazione statisticamente significativa in merito all’ansia di stato (STAI Y1), mentre per quanto riguarda l’ansia di tratto (STAI Y2) è emerso che i pazienti con età al test < 35 anni e i pazienti senza partner avevano un punteggio maggiore. Per quanto riguarda il grado di depressione (BDI-II), sempre i pazienti con età al test <35 anni e i pazienti con partner avevano uno score significativamente più alto; lo stesso dicasi per i pazienti non aderenti alla dieta priva di glutine e i pazienti con presentazione classica della malattia celiaca, con p=0.02 in entrambi i casi. In merito al grado di resilienza (CD-RISC), dalle analisi univariate abbiamo osservato una relazione lineare inversa con l’ansia di stato, l’ansia di tratto e la depressione e una relazione lineare diretta con la qualità di vita e l’età al test mentre, dalle analisi multivariate, è emersa una relazione lineare inversa con la sola ansia di tratto con valori di resilienza migliori al migliorare dell’ansia. Discussione e conclusioni: Il nostro studio ha dimostrato un buon grado di resilienza nei pazienti celiaci a dieta, individuando valori inferiori in soggetti più giovani rispetto agli adulti. Tuttavia, come unico fattore indipendentemente associato viene individuato l’ansia di tratto. Inoltre, dalle nostre analisi sono dimostrate valide alcune correlazioni già presenti in letteratura, relativamente alla qualità di vita e ai sintomi psicologici con le caratteristiche sociodemografiche e cliniche del paziente celiaco quali il grado di aderenza alla dieta priva di glutine e lo stato della depressione.
2021
Study of resilience in celiac patients on a gluten-free diet
Celiachia
Resilienza
Dieta
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