L’elaborato presente nelle seguenti pagine risulta essere il frutto di attività di ricerca, finalizzata ad individuare un valido e sostenibile processo di riciclo meccanico di DPI (dispositivi di protezione individuale), con attenzione rivolta specificamente a mascherine chirurgiche, FFP2 e camici monouso, realizzati in PP (polipropilene). Questo lavoro di ricerca nasce in contesto post-pandemico; a seguito di uno sproporzionato aumento di produzione di plastica destinata ai DPI, durante la pandemia di COVID19, i prodotti monouso sono divenuti necessari e talvolta obbligatori in Europa. Tale situazione di emergenza ha conseguentemente generato, insieme all’incremento di produzione, un aumento del flusso di rifiuti polimerici, destinati a termovalorizzazione o allo smaltimento in discarica. Risultano, quindi, necessarie soluzioni di fine vita maggiormente sostenibili, tese a rivalorizzare tale tipologia di prodotti mediante processi di riciclo, con uno sguardo all’economia circolare. I DPI analizzati in questo studio, elencati in precedenza, sono costituiti da strati di TNT (tessuto non tessuto) realizzato con due differenti tecnologie, chiamate spunbond e meltblown, che si differenziano per tipo di polipropilene utilizzato, grado di filtrazione e proprietà meccaniche. Il materiale è stato fornito dai partner aziendali del progetto ECODPI sia in forma di pellet sia in TNT; sono state, quindi, realizzate miscele a partire da PP sia in granulo che in TNT in modo tale che si potesse simulare la struttura dei tre DPI in analisi; le miscele formate sono state poi caratterizzate a livello fisico-chimico, reologico, termico e meccanico. A seguito delle caratterizzazioni preliminari, il materiale dal riciclo dei DPI è stato valutato non sufficientemente prestante per il reinserimento tal quale nel mercato; si è resa quindi necessaria la realizzazione di miscele sia con rPP (polipropilene da riciclo), sia con additivi “modificatori d’impatto”. Le miscele ottenute sono state nuovamente caratterizzate al fine di individuare un settore industriale idoneo all’utilizzo di questo materiale riciclato.
RICICLO MECCANICO DI DPI IN CONTESTO POST PANDEMICO NELL'OTTICA DELL'ECONOMIA CIRCOLARE
CHIAVETTA, CHIARA
2021/2022
Abstract
L’elaborato presente nelle seguenti pagine risulta essere il frutto di attività di ricerca, finalizzata ad individuare un valido e sostenibile processo di riciclo meccanico di DPI (dispositivi di protezione individuale), con attenzione rivolta specificamente a mascherine chirurgiche, FFP2 e camici monouso, realizzati in PP (polipropilene). Questo lavoro di ricerca nasce in contesto post-pandemico; a seguito di uno sproporzionato aumento di produzione di plastica destinata ai DPI, durante la pandemia di COVID19, i prodotti monouso sono divenuti necessari e talvolta obbligatori in Europa. Tale situazione di emergenza ha conseguentemente generato, insieme all’incremento di produzione, un aumento del flusso di rifiuti polimerici, destinati a termovalorizzazione o allo smaltimento in discarica. Risultano, quindi, necessarie soluzioni di fine vita maggiormente sostenibili, tese a rivalorizzare tale tipologia di prodotti mediante processi di riciclo, con uno sguardo all’economia circolare. I DPI analizzati in questo studio, elencati in precedenza, sono costituiti da strati di TNT (tessuto non tessuto) realizzato con due differenti tecnologie, chiamate spunbond e meltblown, che si differenziano per tipo di polipropilene utilizzato, grado di filtrazione e proprietà meccaniche. Il materiale è stato fornito dai partner aziendali del progetto ECODPI sia in forma di pellet sia in TNT; sono state, quindi, realizzate miscele a partire da PP sia in granulo che in TNT in modo tale che si potesse simulare la struttura dei tre DPI in analisi; le miscele formate sono state poi caratterizzate a livello fisico-chimico, reologico, termico e meccanico. A seguito delle caratterizzazioni preliminari, il materiale dal riciclo dei DPI è stato valutato non sufficientemente prestante per il reinserimento tal quale nel mercato; si è resa quindi necessaria la realizzazione di miscele sia con rPP (polipropilene da riciclo), sia con additivi “modificatori d’impatto”. Le miscele ottenute sono state nuovamente caratterizzate al fine di individuare un settore industriale idoneo all’utilizzo di questo materiale riciclato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30769