Presupposti dello studio Il diabete mellito tipo 2 si associa ad un rischio di malattia cardiovascolare (CVD) nettamente superiore rispetto a quello della popolazione generale in entrambi i sessi. Dopo l’aggiustamento per altri comuni fattori di rischio cardiovascolari, la possibilità di sviluppare una patologia cardiovascolare, in particolare cardiopatia ischemica e insufficienza cardiaca, in una persona con diabete resta quasi il doppio di quella della popolazione generale (fattore di rischio indipendente). A causa di ciò l’aspettativa di vita in un quarantenne con diabete mellito tipo 2 (DMT2), rispetto ad un coetaneo senza la malattia, è ridotta di circa 6-10 anni. Pertanto, la prevenzione e la diagnosi precoce di CVD deve rappresentare un obbiettivo fondamentale e primario nella gestione del paziente diabetico La limitata disponibilità di risorse e l’assenza di strumenti che permettano uno screening routinario per la CVD in tutti i pazienti con DMT2 con un rapporto costo-efficacia adeguato, ha portato molti studiosi a valutare nuovi approcci che permettano una diagnosi precoce di malattia nella popolazione a rischio. In quest’ottica negli ultimi anni è stato studiato un nuovo marcatore e possibile target farmacologico, FGF21. Scopo dello studio L’obbiettivo del presente studio è quello di valutare la presenza di un’associazione tra i valori circolanti di FGF21 e le complicanze croniche del diabete mellito tipo 2 (DMT2). Materiali e Metodi La raccolta dei dati si è svolta da settembre 2020 a maggio 2022. Sono stati inclusi i dati di 152 pazienti con diagnosi di diabete mellito tipo 2, regolarmente seguiti presso il Servizio di Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova nel periodo dal 2010 al 2021. Abbiamo raccolto informazioni demografiche ed anamnestiche, quali: età all’esordio di diabete; durata di malattia; abitudini di vita (fumo, attività fisica); dati antropometrici (BMI, circonferenza addominale), valori pressori, frequenza cardiaca e parametri bioumorali (emoglobina glicata, assetto lipidico, creatinina, microalbuminuria, NT-proBNP; è stato calcolato l’eGFR, ALT, AST, GGT) .Sono stati, inoltre, raccolti i dati relativi alla presenza di complicanze macro- e microangiopatiche e i principali parametri elettrocardiografici ed ecocardiografici, nonché i dati riguardanti la terapia antidiabetica e la terapia farmacologica cardiovascolare. I pazienti sono stati suddivisi in base alla stima del rischio cardiovascolare (alto, basso) calcolato tramite scores validati per lo screening di cardiopatia ischemica e rischio cardiovascolare nel paziente diabetico tipo 2: Algoritmo delle linee guida ESC 2019, UKPDS Risk Engine, WHATC-DM risk score. Attraverso il metodo Elisa sono stati quindi dosati i livelli di FGF21 sui campioni ematici dei soggetti reclutati Risultati Sono stati arruolati 152 soggetti, di cui 81 uomini (53,3%) e 71 donne (46,7%). di età 60.0 ± 15.3, BMI 29.0 ± 5.9 kg/m2, con durata di malattia pari a 8.4 ± 8.7 anni. I soggetti sono stati reclutati in base al WATCH-DM risk score per lo scompenso cardiaco a 5 anni, in particolare 74 pazienti (48,7%) con rischio molto basso/basso e 78 (51,3%) con rischio moderato/elevato.

FGF 21 e complicanze croniche del diabete mellito tipo 2

RUBINI, KANCHAN FRANCESCA
2021/2022

Abstract

Presupposti dello studio Il diabete mellito tipo 2 si associa ad un rischio di malattia cardiovascolare (CVD) nettamente superiore rispetto a quello della popolazione generale in entrambi i sessi. Dopo l’aggiustamento per altri comuni fattori di rischio cardiovascolari, la possibilità di sviluppare una patologia cardiovascolare, in particolare cardiopatia ischemica e insufficienza cardiaca, in una persona con diabete resta quasi il doppio di quella della popolazione generale (fattore di rischio indipendente). A causa di ciò l’aspettativa di vita in un quarantenne con diabete mellito tipo 2 (DMT2), rispetto ad un coetaneo senza la malattia, è ridotta di circa 6-10 anni. Pertanto, la prevenzione e la diagnosi precoce di CVD deve rappresentare un obbiettivo fondamentale e primario nella gestione del paziente diabetico La limitata disponibilità di risorse e l’assenza di strumenti che permettano uno screening routinario per la CVD in tutti i pazienti con DMT2 con un rapporto costo-efficacia adeguato, ha portato molti studiosi a valutare nuovi approcci che permettano una diagnosi precoce di malattia nella popolazione a rischio. In quest’ottica negli ultimi anni è stato studiato un nuovo marcatore e possibile target farmacologico, FGF21. Scopo dello studio L’obbiettivo del presente studio è quello di valutare la presenza di un’associazione tra i valori circolanti di FGF21 e le complicanze croniche del diabete mellito tipo 2 (DMT2). Materiali e Metodi La raccolta dei dati si è svolta da settembre 2020 a maggio 2022. Sono stati inclusi i dati di 152 pazienti con diagnosi di diabete mellito tipo 2, regolarmente seguiti presso il Servizio di Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova nel periodo dal 2010 al 2021. Abbiamo raccolto informazioni demografiche ed anamnestiche, quali: età all’esordio di diabete; durata di malattia; abitudini di vita (fumo, attività fisica); dati antropometrici (BMI, circonferenza addominale), valori pressori, frequenza cardiaca e parametri bioumorali (emoglobina glicata, assetto lipidico, creatinina, microalbuminuria, NT-proBNP; è stato calcolato l’eGFR, ALT, AST, GGT) .Sono stati, inoltre, raccolti i dati relativi alla presenza di complicanze macro- e microangiopatiche e i principali parametri elettrocardiografici ed ecocardiografici, nonché i dati riguardanti la terapia antidiabetica e la terapia farmacologica cardiovascolare. I pazienti sono stati suddivisi in base alla stima del rischio cardiovascolare (alto, basso) calcolato tramite scores validati per lo screening di cardiopatia ischemica e rischio cardiovascolare nel paziente diabetico tipo 2: Algoritmo delle linee guida ESC 2019, UKPDS Risk Engine, WHATC-DM risk score. Attraverso il metodo Elisa sono stati quindi dosati i livelli di FGF21 sui campioni ematici dei soggetti reclutati Risultati Sono stati arruolati 152 soggetti, di cui 81 uomini (53,3%) e 71 donne (46,7%). di età 60.0 ± 15.3, BMI 29.0 ± 5.9 kg/m2, con durata di malattia pari a 8.4 ± 8.7 anni. I soggetti sono stati reclutati in base al WATCH-DM risk score per lo scompenso cardiaco a 5 anni, in particolare 74 pazienti (48,7%) con rischio molto basso/basso e 78 (51,3%) con rischio moderato/elevato.
2021
FGF 21 and chronic complications of type 2 diabetes mellitus
scompenso cardiaco
retinopatia
CKD
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30777