Sulle piattaforme online visivamente centrate come Instagram, è possibile visionare contenuti raffiguranti donne esteticamente molto attraenti che assumono pose tipicamente sessualizzate ed oggettivanti: ciò può avere un impatto negativo sull’immagine corporea delle donne. Il presente studio mirava a studiare l’effetto della visualizzazione di post di Instagram raffiguranti immagini di donne sessualizzate e idealizzate, e di post ispirati al movimento body positivity (sessualizzati e non), sulla soddisfazione corporea. Inoltre, è stato considerato il ruolo moderatore della Bergen Social Media Addiction Scale (BSMAS) sull’intenzione di sottoporsi a interventi di chirurgia estetica delle giovani donne. Sono state reclutate 365 partecipanti (di età compresa tra 18 e 30 anni), assegnate in modo casuale a una delle tre condizioni sperimentali: ideale di bellezza sessualizzato, body positivity sessualizzato, body positivity non sessualizzato. I risultati hanno mostrato che anche una breve esposizione a immagini idealizzate e sessualizzate comporta una riduzione della soddisfazione corporea rispetto ai livelli pre-esposizione; invece, le partecipanti appartenenti alle condizioni body positivity sessualizzata e non sessualizzata hanno riportato una maggiore soddisfazione corporea rispetto ai livelli pre-esposizione. La BSMAS è risultata essere associata positivamente con le intenzioni verso la chirurgia estetica: infatti, maggiore è l’uso problematico dello smartphone, maggiore è l’intenzione di sottoporsi a pratiche di chirurgia estetica. Questi risultati suggeriscono che il movimento body positivity può essere un valido ausilio per migliorare l’immagine corporea delle giovani donne e che le utenti dovrebbero essere messe a conoscenza dell’impatto negativo della visualizzazione delle immagini sessualizzate e idealizzate presenti su Instagram.
Il corpo nei social media: Instagram, soddisfazione corporea e chirurgia estetica.
DI GRAZIA, PAOLA
2021/2022
Abstract
Sulle piattaforme online visivamente centrate come Instagram, è possibile visionare contenuti raffiguranti donne esteticamente molto attraenti che assumono pose tipicamente sessualizzate ed oggettivanti: ciò può avere un impatto negativo sull’immagine corporea delle donne. Il presente studio mirava a studiare l’effetto della visualizzazione di post di Instagram raffiguranti immagini di donne sessualizzate e idealizzate, e di post ispirati al movimento body positivity (sessualizzati e non), sulla soddisfazione corporea. Inoltre, è stato considerato il ruolo moderatore della Bergen Social Media Addiction Scale (BSMAS) sull’intenzione di sottoporsi a interventi di chirurgia estetica delle giovani donne. Sono state reclutate 365 partecipanti (di età compresa tra 18 e 30 anni), assegnate in modo casuale a una delle tre condizioni sperimentali: ideale di bellezza sessualizzato, body positivity sessualizzato, body positivity non sessualizzato. I risultati hanno mostrato che anche una breve esposizione a immagini idealizzate e sessualizzate comporta una riduzione della soddisfazione corporea rispetto ai livelli pre-esposizione; invece, le partecipanti appartenenti alle condizioni body positivity sessualizzata e non sessualizzata hanno riportato una maggiore soddisfazione corporea rispetto ai livelli pre-esposizione. La BSMAS è risultata essere associata positivamente con le intenzioni verso la chirurgia estetica: infatti, maggiore è l’uso problematico dello smartphone, maggiore è l’intenzione di sottoporsi a pratiche di chirurgia estetica. Questi risultati suggeriscono che il movimento body positivity può essere un valido ausilio per migliorare l’immagine corporea delle giovani donne e che le utenti dovrebbero essere messe a conoscenza dell’impatto negativo della visualizzazione delle immagini sessualizzate e idealizzate presenti su Instagram.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30834