La pandemia da SARS-CoV-2 viene descritta come una delle più significative minacce nella storia dell’uomo poiché ha provocato drammatiche conseguenze a livello planetario. L’adeguata copertura vaccinale rimane senza dubbio l’unica arma attualmente nota per contrastare SARS-CoV-2 e interrompere la catena di trasmissione del coronavirus-2 nella popolazione, conferendo una protezione indiretta agli individui che, per varie ragioni, soprattutto mediche, non possono immunizzarsi contro il COVID-19. Nonostante la comprovata efficacia del vaccino contro il COVID-19 e gli sforzi profusi dalle Istituzioni nel promuovere la campagna vaccinale, permane ancora oggi una percentuale di persone riluttanti al vaccino contro il COVID-19 che può fortemente minare la salute degli individui. L’esitazione vaccinale viene definita come il rifiuto, il ritardo o la riluttanza ad aderire al vaccino, nonostante si disponga di adeguate condizioni mediche per ottenere la somministrazione e siano già disponibili i vaccini. Si ritiene ormai inderogabile la necessità di conoscere le cause alla base dell’esitazione vaccinale sia per contrastare il fenomeno dell’esitazione vaccinale sia per ridurre la probabilità del verificarsi di future proteste e opposizioni. Il presente elaborato è parte di un progetto più ampio atto ad analizzare i fattori che influenzano l’intenzione vaccinale e si è posto l’obiettivo di indagare la relazione tra intenzione vaccinale, le motivazioni favorevoli e contrarie al vaccino contro COVID-19 e la percezione del rischio legata a COVID-19. Nello specifico si è ipotizzato che: 1) le motivazioni fortemente favorevoli al vaccino aumentino l’intenzione vaccinale in misura maggiore rispetto a quelle fortemente contrarie; 2) alti livelli di percezione del rischio aumentino l’intenzione vaccinale. Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di 1689 italiani intervistati mediante l’utilizzo di un questionario nel periodo Marzo-Maggio 2021. A differenza dei molti studi presenti in letteratura che hanno indagato l’atteggiamento nei confronti della vaccinazione fornendo una serie di motivazioni valutate utilizzando scale di tipo Likert, nel presente lavoro si è chiesto ai partecipanti di riportare liberamente le ragioni pro e contro il vaccino e di associare a tali ragioni un peso lungo un continuum da 1 (per nulla importante) a 5 (estremamente importante). Dall’analisi dei dati, svoltasi con R-Studio, sono emersi 2 modelli. Il modello 1 ha studiato l’effetto delle motivazioni sull’intenzione vaccinale nei partecipanti in attesa dell’offerta vaccinale (N=1.297). Dai risultati si osserva che le motivazioni fortemente negative influenzano in misura minore la scelta a vaccinarsi rispetto alle motivazioni fortemente positive, anche rispetto a coloro che hanno espresso ragioni sia a favore che contrarie al vaccino. Il modello 2, all’opposto, ha esaminato le motivazioni negli intervistati che avevano già preso una decisione (N=392). In questo caso, è emerso che le motivazioni positive influenzano l’intenzione vaccinale in misura maggiore rispetto a quelle negative, a parità del numero di motivazioni. I risultati di questo studio possono fornire un prezioso contributo sia per comprendere i fattori che influenzano l’esitazione vaccinale sia per sviluppare efficaci campagne di salute pubblica, soprattutto nel caso fossero raccomandate nuove dosi booster nei mesi a venire.

Un'analisi su come motivazioni favorevoli e contrarie alla vaccinazione contro il COVID-19 e percezione del rischio influenzano l’esitazione vaccinale.

CIRESOLA, GIADA
2021/2022

Abstract

La pandemia da SARS-CoV-2 viene descritta come una delle più significative minacce nella storia dell’uomo poiché ha provocato drammatiche conseguenze a livello planetario. L’adeguata copertura vaccinale rimane senza dubbio l’unica arma attualmente nota per contrastare SARS-CoV-2 e interrompere la catena di trasmissione del coronavirus-2 nella popolazione, conferendo una protezione indiretta agli individui che, per varie ragioni, soprattutto mediche, non possono immunizzarsi contro il COVID-19. Nonostante la comprovata efficacia del vaccino contro il COVID-19 e gli sforzi profusi dalle Istituzioni nel promuovere la campagna vaccinale, permane ancora oggi una percentuale di persone riluttanti al vaccino contro il COVID-19 che può fortemente minare la salute degli individui. L’esitazione vaccinale viene definita come il rifiuto, il ritardo o la riluttanza ad aderire al vaccino, nonostante si disponga di adeguate condizioni mediche per ottenere la somministrazione e siano già disponibili i vaccini. Si ritiene ormai inderogabile la necessità di conoscere le cause alla base dell’esitazione vaccinale sia per contrastare il fenomeno dell’esitazione vaccinale sia per ridurre la probabilità del verificarsi di future proteste e opposizioni. Il presente elaborato è parte di un progetto più ampio atto ad analizzare i fattori che influenzano l’intenzione vaccinale e si è posto l’obiettivo di indagare la relazione tra intenzione vaccinale, le motivazioni favorevoli e contrarie al vaccino contro COVID-19 e la percezione del rischio legata a COVID-19. Nello specifico si è ipotizzato che: 1) le motivazioni fortemente favorevoli al vaccino aumentino l’intenzione vaccinale in misura maggiore rispetto a quelle fortemente contrarie; 2) alti livelli di percezione del rischio aumentino l’intenzione vaccinale. Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di 1689 italiani intervistati mediante l’utilizzo di un questionario nel periodo Marzo-Maggio 2021. A differenza dei molti studi presenti in letteratura che hanno indagato l’atteggiamento nei confronti della vaccinazione fornendo una serie di motivazioni valutate utilizzando scale di tipo Likert, nel presente lavoro si è chiesto ai partecipanti di riportare liberamente le ragioni pro e contro il vaccino e di associare a tali ragioni un peso lungo un continuum da 1 (per nulla importante) a 5 (estremamente importante). Dall’analisi dei dati, svoltasi con R-Studio, sono emersi 2 modelli. Il modello 1 ha studiato l’effetto delle motivazioni sull’intenzione vaccinale nei partecipanti in attesa dell’offerta vaccinale (N=1.297). Dai risultati si osserva che le motivazioni fortemente negative influenzano in misura minore la scelta a vaccinarsi rispetto alle motivazioni fortemente positive, anche rispetto a coloro che hanno espresso ragioni sia a favore che contrarie al vaccino. Il modello 2, all’opposto, ha esaminato le motivazioni negli intervistati che avevano già preso una decisione (N=392). In questo caso, è emerso che le motivazioni positive influenzano l’intenzione vaccinale in misura maggiore rispetto a quelle negative, a parità del numero di motivazioni. I risultati di questo studio possono fornire un prezioso contributo sia per comprendere i fattori che influenzano l’esitazione vaccinale sia per sviluppare efficaci campagne di salute pubblica, soprattutto nel caso fossero raccomandate nuove dosi booster nei mesi a venire.
2021
An analysis of how reasons for and against COVID-19 vaccination and risk perception influence vaccine hesitancy.
Covid-19
Vaccine Hesitancy
Reasons for/against
Risk Perception
Conspiracy Theories
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30967