The Inflammatory Bowel Disease and solid organ transplantation are rare conditions to find in the same patient, but they are increasing through the time. There are a few studies about biological and immunosuppressive therapies in the same patient and we don’t know the right effects that this combined treatment has in the organism or in the graft. This retrospective multicentre observational study has the purpose to evaluate the clinical management of patients that showed these conditions and to analyse the two combined therapies side effects. Ten centres were contacted to represent the entire Italian territory. We recruited 70 patients with diagnosis of IBD and subjected to solid organ transplantation: only 20% of them was in therapy with biological agents during post-transplantation period. The results show the use of biological therapies during post-transplantation period is still moderate, even if these treatments are confirmed as valid option to traditional therapies to control the bowel disease. Our data suggest the use of biological agents in post-transplantation period is not associated to an increased risk of graft adverse events, but it could be related to an increased typical side effect of the immunosuppressive therapies, such as infections and neoplasms, possibly due to a synergic effect. In conclusion, the administration of biological drugs during post-transplantation period is useful to control the bowel disease and it’s safe enough for the graft, but it would be necessary a strict follow-up, to prevent and early treat possible infective and neoplastic complications associated to these treatments.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali in concomitanza al trapianto di organo solido sono una condizione rara, ma che si sta verificando sempre più frequentemente nel tempo. L’utilizzo di farmaci biologici e della terapia immunosoppressiva nello stesso paziente è stato ancora relativamente poco studiato e non sono ancora chiari gli effetti che questo trattamento combinato possa avere sull’organismo o sul graft. Questo studio osservazionale multicentrico retrospettivo si è posto come obiettivo la valutazione del management clinico dei pazienti che manifestavano tali condizioni e l’analisi degli eventi avversi che la somministrazione delle due terapie immunomodulatrici potevano comportare. I dieci centri che sono stati contattati rappresentano gran parte del territorio nazionale italiano. Sono stati arruolati 70 pazienti che presentavano IBD ed erano stati sottoposti a trapianto: di questi solo il 20% aveva assunto farmaci biologici nel periodo post-trapianto. I risultati mostrano l’uso ancora contenuto dei biologici nel post-trapianto, anche se si confermano come valida alternativa alla terapia convenzionale per il controllo della patologia intestinale. I nostri dati suggeriscono che l’uso dei biologici nel post-trapianto non si associa ad un aumento del rischio di eventi avversi riguardo al graft, ma sembra essere legato ad un incremento di effetti collaterali tipici della terapia immunosoppressiva, come infezioni e neoplasie, suggerendone un effetto sinergico. In conclusione, la somministrazione dei farmaci biologici nel post-trapianto sembra essere efficace nel controllare la patologia intestinale e sembra abbastanza sicura nei confronti del graft, ma è necessario uno stretto follow-up, in modo da prevenire e trattare precocemente le possibili complicanze infettive e neoplastiche associate a questi trattamenti.

Malattie infiammatorie croniche intestinali in trapianto di organo solido: uno studio multicentrico retrospettivo

ZANCONATO, MIRIANA
2021/2022

Abstract

The Inflammatory Bowel Disease and solid organ transplantation are rare conditions to find in the same patient, but they are increasing through the time. There are a few studies about biological and immunosuppressive therapies in the same patient and we don’t know the right effects that this combined treatment has in the organism or in the graft. This retrospective multicentre observational study has the purpose to evaluate the clinical management of patients that showed these conditions and to analyse the two combined therapies side effects. Ten centres were contacted to represent the entire Italian territory. We recruited 70 patients with diagnosis of IBD and subjected to solid organ transplantation: only 20% of them was in therapy with biological agents during post-transplantation period. The results show the use of biological therapies during post-transplantation period is still moderate, even if these treatments are confirmed as valid option to traditional therapies to control the bowel disease. Our data suggest the use of biological agents in post-transplantation period is not associated to an increased risk of graft adverse events, but it could be related to an increased typical side effect of the immunosuppressive therapies, such as infections and neoplasms, possibly due to a synergic effect. In conclusion, the administration of biological drugs during post-transplantation period is useful to control the bowel disease and it’s safe enough for the graft, but it would be necessary a strict follow-up, to prevent and early treat possible infective and neoplastic complications associated to these treatments.
2021
Chronic inflammatory bowel diseases in solid organ transplantation: a multicenter retrospective study
Le malattie infiammatorie croniche intestinali in concomitanza al trapianto di organo solido sono una condizione rara, ma che si sta verificando sempre più frequentemente nel tempo. L’utilizzo di farmaci biologici e della terapia immunosoppressiva nello stesso paziente è stato ancora relativamente poco studiato e non sono ancora chiari gli effetti che questo trattamento combinato possa avere sull’organismo o sul graft. Questo studio osservazionale multicentrico retrospettivo si è posto come obiettivo la valutazione del management clinico dei pazienti che manifestavano tali condizioni e l’analisi degli eventi avversi che la somministrazione delle due terapie immunomodulatrici potevano comportare. I dieci centri che sono stati contattati rappresentano gran parte del territorio nazionale italiano. Sono stati arruolati 70 pazienti che presentavano IBD ed erano stati sottoposti a trapianto: di questi solo il 20% aveva assunto farmaci biologici nel periodo post-trapianto. I risultati mostrano l’uso ancora contenuto dei biologici nel post-trapianto, anche se si confermano come valida alternativa alla terapia convenzionale per il controllo della patologia intestinale. I nostri dati suggeriscono che l’uso dei biologici nel post-trapianto non si associa ad un aumento del rischio di eventi avversi riguardo al graft, ma sembra essere legato ad un incremento di effetti collaterali tipici della terapia immunosoppressiva, come infezioni e neoplasie, suggerendone un effetto sinergico. In conclusione, la somministrazione dei farmaci biologici nel post-trapianto sembra essere efficace nel controllare la patologia intestinale e sembra abbastanza sicura nei confronti del graft, ma è necessario uno stretto follow-up, in modo da prevenire e trattare precocemente le possibili complicanze infettive e neoplastiche associate a questi trattamenti.
IBD
trapianto
farmaci biologici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30988