"Predictors of lung complications after COVID-19 pneumonia"

Background Since December 2019, when COVID-19 emerged in Wuhan and rapidly spread worldwide, an overcrowding of health care facilities and limitations of medical resources have established. As a consequence of this, in order to improve the management of patients and optimize the use of resources, predictors of disease severity and lung complications after COVID-19 pneumonia urgently need to be found. Aim of the study This retrospective study aims to evaluate the significance of hematological values in patients hospitalized for COVID-19 pneumonia. The first goal is to investigate a possible association between serum values and the intensity of care that patients needed during hospitalization. The second goal is to explore the relationship between inflammatory markers (such as NLR, CRP, D-Dimer and eosinophils) and COVID-19 sequelae after discharge. Materials and methods In this study 327 patients, categorized in high intensity medicalcare group (HIMC, n=113) and low intensity medical care group (LIMC, n=214), are enrolled. For the whole population, clinical, radiological and demographics data are obtained at the hospital admission and at the first follow-up visit (3 months). A complete blood test in order to calculate biomarkers (NLR, LMR, CRP, Δ eosinophils) is also collected at admission and on discharge. Treatment during hospitalization is finally reported. Results In the univariate analysis age ≥ 62 years (p=0.002), a high degree of medical care (p=0.0001), NLR at admission ≥ 4,64 (p=0.02), neutrophils at admission ≥ 4.25 x109/L (p=0.002), CRP at admission ≥ 59.5 (mg/dl) (p=0.007), ferritin at admission ≥ 589 (ng/ml) (p=0.04), Δ eosinophils ≥ 0.05 (p=0.002) and oncological diseases (p=0.04) are associated with persistent radiological abnormalities at follow-up. In multivariate analysis, age ≥ 62 years (p=0.03) and Δ eosinophils ≥ 0.05 (p=0.03) are two independent predictor factors of radiological lung sequelae in the whole population. Moreover, NLR at admission and Δ eosinophils positively correlate with alveolar score (r=0.30, p=0.002; r=0.20, p=0.04; respectively) and interstitial score (r=0.22, p=0.02; r=0.27, p=0.003 respectively) at first CT scan after discharge (3 months). Similarly, a positive correlation has been observed between lung ultrasound score at first follow-up, NLR and Δ eosinophils (r=0.13, p=0.02; r=0.14, p=0.02 respectively). Conclusions Based on our findings, NLR at baseline and Δ eosinophils could be potential predictors of radiological sequelae in CT scan, even though further studies are needed to investigate the role of blood values in post COVID sequelae.

Background A partire da dicembre 2019, quando il COVID-19 ha fatto per la prima volta comparsa a Wuhan e si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, si è verificato un sovraffollamento delle strutture sanitarie e una limitazione delle risorse mediche. Di conseguenza, al fine di migliorare la gestione dei pazienti e ottimizzare l’uso delle risorse, è necessario trovare urgentemente dei predittori di gravità di malattia e di complicazioni polmonari successive alla polmonite da COVID-19. Scopo dello studio Questo studio retrospettivo mira a valutare il significato dei parametri ematologici nei pazienti ricoverati per polmonite da COVID-19. Il primo obiettivo è quello di indagare una possibile associazione tra i valori sierici e l’intensità delle cure di cui i pazienti necessitano durante il ricovero. Il secondo obiettivo è quello di esplorare la relazione tra i marcatori infiammatori (come NLR, PCR, D-Dimero e Δ eosinofili) e le sequele del COVID-19 dopo la dimissione. Materiali e metodi In questo studio sono stati arruolati 327 pazienti, suddivisi in base al livello di cure in gruppo ad alta intensità di cure (HIMC, n = 113) e gruppo a bassa intensità di cure (LIMC, n = 214). Per l’intera popolazione, i dati clinici, radiologici e demografici vengono raccolti il giorno del ricovero ospedaliero e alla prima visita di controllo (3 mesi). Un emocromo completo per calcolare i biomarcatori (NLR, LMR, PCR e Δ eosinofili) viene raccolto sia al momento del ricovero che il giorno della dimissione. Viene inoltre riportata la terapia eseguita durante il ricovero. Risultati Nell’ analisi univariata età ≥ 62 anni (p=0.002), un alto grado di assistenza medica (p=0.0001), NLR al ricovero ≥ 4.64 (p=0.02), neutrofili al ricovero ≥ 4.25 x109/L (p=0.002), PCR al ricovero ≥ 59.5 (mg/dl) (p=0.007), ferritina al ricovero ≥ 589 (ng/ml) (p=0.04), Δ eosinofili ≥ 0.05 (p=0.002) e malattie oncologiche (p=0.04) sono associati alla persistenza di anomalie radiologiche al follow-up. Nell’analisi multivariata età ≥ 62 anni (p=0.03) e Δ eosinofili ≥ 0.05 (p=0.03) sono due predittori indipendenti di sequele radiologiche polmonari nell’intera popolazione di pazienti. Inoltre, NLR al ricovero e Δ eosinofili correlano positivamente con lo score alveolare (r = 0.30, p = 0.002; r = 0.20, p = 0.04; rispettivamente) e lo score interstiziale (r = 0.22, p = 0.02; r= 0.27, p = 0.003 rispettivamente) alla prima scansione TC al follow-up (3 mesi). Similmente è stata osservata una correlazione positiva tra score ecografico al primo follow-up, NLR e Δ eosinofili (r = 0.13, p = 0.02; r = 0.14, p = 0.02 rispettivamente). Conclusioni Sulla base dei nostri risultati, NLR al ricovero e Δ eosinofili potrebbero essere potenziali predittori di sequele radiologiche alla TC, anche se sono necessari ulteriori studi per indagare più approfonditamenteil ruolo dei parametri ematologici nelle sequele post COVID.