A partire dagli Anni ’90 la crescente complessità dei mercati finanziari, con la continua creazione di nuovi strumenti, prodotti e servizi, e il loro contemporaneo aumento di accessibilità per i piccoli investitori privati sono stati accompagnati da una serie di riforme economiche che hanno contribuito a un trasferimento di responsabilità delle scelte finanziarie sempre più dalle istituzioni ai singoli individui. Tale processo ha aumentato i costi dell’ignoranza finanziaria, e ha sottolineato l’importanza a livello individuale e collettivo di possedere un livello adeguato di alfabetizzazione finanziaria. Il primo capitolo si propone di chiarire la definizione di alfabetizzazione finanziaria, il suo ruolo nell’aumento del benessere finanziario individuale e la situazione a livello globale e nazionale. Nel corso del secondo capitolo si procede in primo luogo a illustrare l’importanza di valutare con puntualità gli impatti dei programmi di educazione finanziaria e a descrivere brevemente cosa si intende per “meta-analisi” nell’ambito dell’econometria, per poi riassumere i risultati ottenuti dalle tre meta-analisi più importanti in materia (Fernandes et al. 2014, Miller et al. 2015 e Kaiser et al. 2020) e le differenze che le caratterizzano, sia nei modelli adottati che nei risultati. Si conclude con un breve inciso sulla rilevanza della finanza comportamentale nella definizione degli interventi educativi. Lo scopo è offrire una panoramica sul concetto di educazione finanziaria che permetta di comprendere a fondo le possibili difficoltà nel design di questi programmi e l’importanza dell’esistenza di una strategia nazionale su cui si possano fondare. Infine, il terzo capitolo sfrutterà il contesto fornito in precedenza per soffermarsi sul ruolo di crescente importanza che l’alfabetizzazione finanziaria ha assunto in Italia a seguito del passaggio del sistema pensionistico da retributivo a contributivo, con lo sviluppo del cosiddetto “secondo pilastro” della previdenza complementare a integrare la previdenza di base obbligatoria. Verranno proposti a sostegno diversi studi, su tutti quelli di Lusardi e Mitchell, che dimostrano un effetto positivo di livelli di AF superiori sulla pianificazione e il risparmio per la pensione, e verranno brevemente analizzati i vantaggi e l’importanza di una strategia di educazione finanziaria nazionale per preparare i cittadini italiani alla vita post-pensionamento.
IL RUOLO DI ALFABETIZZAZIONE ED EDUCAZIONE FINANZIARIA NEL CONTESTO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE
BERTOLDO, GIULIA
2021/2022
Abstract
A partire dagli Anni ’90 la crescente complessità dei mercati finanziari, con la continua creazione di nuovi strumenti, prodotti e servizi, e il loro contemporaneo aumento di accessibilità per i piccoli investitori privati sono stati accompagnati da una serie di riforme economiche che hanno contribuito a un trasferimento di responsabilità delle scelte finanziarie sempre più dalle istituzioni ai singoli individui. Tale processo ha aumentato i costi dell’ignoranza finanziaria, e ha sottolineato l’importanza a livello individuale e collettivo di possedere un livello adeguato di alfabetizzazione finanziaria. Il primo capitolo si propone di chiarire la definizione di alfabetizzazione finanziaria, il suo ruolo nell’aumento del benessere finanziario individuale e la situazione a livello globale e nazionale. Nel corso del secondo capitolo si procede in primo luogo a illustrare l’importanza di valutare con puntualità gli impatti dei programmi di educazione finanziaria e a descrivere brevemente cosa si intende per “meta-analisi” nell’ambito dell’econometria, per poi riassumere i risultati ottenuti dalle tre meta-analisi più importanti in materia (Fernandes et al. 2014, Miller et al. 2015 e Kaiser et al. 2020) e le differenze che le caratterizzano, sia nei modelli adottati che nei risultati. Si conclude con un breve inciso sulla rilevanza della finanza comportamentale nella definizione degli interventi educativi. Lo scopo è offrire una panoramica sul concetto di educazione finanziaria che permetta di comprendere a fondo le possibili difficoltà nel design di questi programmi e l’importanza dell’esistenza di una strategia nazionale su cui si possano fondare. Infine, il terzo capitolo sfrutterà il contesto fornito in precedenza per soffermarsi sul ruolo di crescente importanza che l’alfabetizzazione finanziaria ha assunto in Italia a seguito del passaggio del sistema pensionistico da retributivo a contributivo, con lo sviluppo del cosiddetto “secondo pilastro” della previdenza complementare a integrare la previdenza di base obbligatoria. Verranno proposti a sostegno diversi studi, su tutti quelli di Lusardi e Mitchell, che dimostrano un effetto positivo di livelli di AF superiori sulla pianificazione e il risparmio per la pensione, e verranno brevemente analizzati i vantaggi e l’importanza di una strategia di educazione finanziaria nazionale per preparare i cittadini italiani alla vita post-pensionamento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/31342