È da molti anni ormai che i Paradisi Fiscali sono diventati un fenomeno sempre più scottante a livello politico sia in campo nazionale sia in campo internazionale. I Paradisi Fiscali e la realtà delle società Offshore hanno assunto una portata impressionante a livello mondiale e vengono comunemente associati a “rifugi” in cui le aziende possono trasferire la loro liquidità per ricevere vantaggi principalmente da un punto di vista fiscale. I paradisi fiscali sono dei luoghi in cui non solo le multinazionali, ma anche imprenditori “ultra-ricchi”, proteggono il proprio reddito e la propria ricchezza. Si analizzeranno in questo elaborato le caratteristiche e i punti in comune che caratterizzano e accomunano questi paesi a fiscalità privilegiata. Pur essendo, nella maggior parte dei casi, geograficamente lontani l’uno dall’altro, la loro attrattività risiede proprio nel garantire livelli di tassazione estremamente bassi, o in alcuni casi nulli, e nell’essere paesi in cui imprenditori e privati possono spostare il loro capitale confidando nel segreto bancario e potendo aprire in essi società Offshore. Lo scopo dell’elaborato è quello di introdurre il lettore all’argomento delle società Offshore fornendo definizioni ed esempi. Si approfondirà poi l’argomento con alcune analisi che permetteranno di dimostrare le correlazioni tra alcuni fattori che caratterizzano le multinazionali statunitensi: l’ammontare di liquidità detenuta all’estero, l’impatto della tassa di rimpatrio e le dimensioni dell’azienda. Il primo capitolo introdurrà parte dei concetti che verranno presi in esame. Verranno brevemente esposte le origini e saranno presenti definizioni per descrivere questo fenomeno; si prenderanno in esame le diverse classificazioni in base alle quali vengono suddivise le diverse tipologie di paradisi fiscali, descrivendone le caratteristiche a livello normativo, fiscale e politico ed evidenziando benefici e criticità, sia dal lato azienda, sia l’impatto a livello globale. Il secondo capitolo prevede un approfondimento sulle aziende che, più di tutte, sfruttano le società Offshore per depositare la loro liquidità: le multinazionali statunitensi. Si fornirà prima una definizione di multinazionale da un punto di vista giuridico, come definita nel Codice Civile e si introdurrà poi il rapporto delle multinazionali con le società Offshore, andando ad approfondire tematiche che spiegheranno la complessità del mondo dei paradisi fiscali. In un esempio che verrà esaminato emergeranno la difficoltà da parte degli analisti di prevedere l’ammontare di liquidità all’estero e le conseguenze che questo può avere sugli investimenti e sulla capacità di valutazione delle aziende. Il focus sarà soprattutto su un aspetto che pregiudica principalmente gli investimenti delle aziende stesse: l’influenza della tassa di rimpatrio sulle opportunità di crescita aziendali. Per completare e dimostrare l’ipotesi, l’elaborato proseguirà con un’analisi empirica che prevede la raccolta dei dati di un campione di cinquanta multinazionali statunitensi delle quali si approfondiranno i livelli di liquidità, l’ammontare della tassa di rimpatrio e il fatturato aziendale. Si condurranno dei test statistici per verificare i valori medi e si utilizzeranno i dati trovati per verificare l’esistenza di una correlazione tra liquidità all’estero e tassa di rimpatrio standardizzate per il fatturato delle singole aziende. I risultati ottenuti dall’analisi ci porteranno ad affermare la correlazione tra i fattori enunciati in precedenza e spiegare, in parte, il perché le multinazionali trattengono la loro liquidità nelle società estere.
Determinanti e conseguenze di detenere liquidità nei paradisi fiscali
MARTINOLLI, MARIA VITTORIA
2021/2022
Abstract
È da molti anni ormai che i Paradisi Fiscali sono diventati un fenomeno sempre più scottante a livello politico sia in campo nazionale sia in campo internazionale. I Paradisi Fiscali e la realtà delle società Offshore hanno assunto una portata impressionante a livello mondiale e vengono comunemente associati a “rifugi” in cui le aziende possono trasferire la loro liquidità per ricevere vantaggi principalmente da un punto di vista fiscale. I paradisi fiscali sono dei luoghi in cui non solo le multinazionali, ma anche imprenditori “ultra-ricchi”, proteggono il proprio reddito e la propria ricchezza. Si analizzeranno in questo elaborato le caratteristiche e i punti in comune che caratterizzano e accomunano questi paesi a fiscalità privilegiata. Pur essendo, nella maggior parte dei casi, geograficamente lontani l’uno dall’altro, la loro attrattività risiede proprio nel garantire livelli di tassazione estremamente bassi, o in alcuni casi nulli, e nell’essere paesi in cui imprenditori e privati possono spostare il loro capitale confidando nel segreto bancario e potendo aprire in essi società Offshore. Lo scopo dell’elaborato è quello di introdurre il lettore all’argomento delle società Offshore fornendo definizioni ed esempi. Si approfondirà poi l’argomento con alcune analisi che permetteranno di dimostrare le correlazioni tra alcuni fattori che caratterizzano le multinazionali statunitensi: l’ammontare di liquidità detenuta all’estero, l’impatto della tassa di rimpatrio e le dimensioni dell’azienda. Il primo capitolo introdurrà parte dei concetti che verranno presi in esame. Verranno brevemente esposte le origini e saranno presenti definizioni per descrivere questo fenomeno; si prenderanno in esame le diverse classificazioni in base alle quali vengono suddivise le diverse tipologie di paradisi fiscali, descrivendone le caratteristiche a livello normativo, fiscale e politico ed evidenziando benefici e criticità, sia dal lato azienda, sia l’impatto a livello globale. Il secondo capitolo prevede un approfondimento sulle aziende che, più di tutte, sfruttano le società Offshore per depositare la loro liquidità: le multinazionali statunitensi. Si fornirà prima una definizione di multinazionale da un punto di vista giuridico, come definita nel Codice Civile e si introdurrà poi il rapporto delle multinazionali con le società Offshore, andando ad approfondire tematiche che spiegheranno la complessità del mondo dei paradisi fiscali. In un esempio che verrà esaminato emergeranno la difficoltà da parte degli analisti di prevedere l’ammontare di liquidità all’estero e le conseguenze che questo può avere sugli investimenti e sulla capacità di valutazione delle aziende. Il focus sarà soprattutto su un aspetto che pregiudica principalmente gli investimenti delle aziende stesse: l’influenza della tassa di rimpatrio sulle opportunità di crescita aziendali. Per completare e dimostrare l’ipotesi, l’elaborato proseguirà con un’analisi empirica che prevede la raccolta dei dati di un campione di cinquanta multinazionali statunitensi delle quali si approfondiranno i livelli di liquidità, l’ammontare della tassa di rimpatrio e il fatturato aziendale. Si condurranno dei test statistici per verificare i valori medi e si utilizzeranno i dati trovati per verificare l’esistenza di una correlazione tra liquidità all’estero e tassa di rimpatrio standardizzate per il fatturato delle singole aziende. I risultati ottenuti dall’analisi ci porteranno ad affermare la correlazione tra i fattori enunciati in precedenza e spiegare, in parte, il perché le multinazionali trattengono la loro liquidità nelle società estere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/31386