Il lavoro di questa tesi si concentra inizialmente sul concetto geografico di paesaggio per poter approcciarsi consapevolmente a quello di Terzo Paesaggio teorizzato da Gilles Clément. Questo autore offre delle chiavi di lettura attraverso cui reinterpretare il mondo. Ecco allora che attraverso un pianeta che diventa giardino e alla scoperta delle potenzialità celate nelle marginalità paesaggistiche, si possono porre le basi per un cambiamento di paradigma etico e sociale. Partendo da tali suggestioni l’elaborato prosegue evidenziando il ruolo fondamentale che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU hanno avuto in questi ultimi anni, in quanto a regolamentare a livello economico, sociale e ambientale delle politiche volte ad un cambio di prospettiva globale. In un clima in cui da più direzioni si sta cercando di promuovere la discussione su questioni civiche ed ecologiche, viene successivamente approfondito il ruolo della Scuola Italiana in questa dinamica, ponendo l’accento sulla sua funzione indiscussa di educatrice. In seguito la riflessione prosegue volgendo lo sguardo alla realtà scolastica, in particolare a quella della scuola primaria, analizzando gli esiti che l’attuale paradigma sociale della produttività ha su di essa. Nel fare questo vengono adottate le metafore del giardino e del terzo paesaggio di Clément come filtri attraverso cui fare emergere le marginalità della Scuola. Ecco allora che dal giardino classe affiorano il punto di vista dei bambini, il bisogno di armonia e la necessità di un tempo non organizzato come aspetti a cui la Scuola debba ridare valore, affinché la pratica educativa si faccia più rispettosa. In questo contesto l’insegnate come giardiniere è chiamato a riflettere sul proprio ruolo di agente morale. In ultimo si traggono le conclusioni ponendo l’attenzione sull’impossibilità di guardare con indifferenza a un mondo che richiede a gran voce di ritrovare il senso del suo abitare. In funzione di questo la Scuola ha il compito morale di educare bambini e bambine alla pratica di cura del so-stare. È attraverso il consolidamento di questa pratica che si può fare esperienza del desiderio di cura verso il prossimo e di conseguenza anche del pianeta.

TERZO PAESAGGIO EDUCATIVO Un luogo per e dei bambini e delle bambine per il so-stare

PLACCHETTA, MARIA
2021/2022

Abstract

Il lavoro di questa tesi si concentra inizialmente sul concetto geografico di paesaggio per poter approcciarsi consapevolmente a quello di Terzo Paesaggio teorizzato da Gilles Clément. Questo autore offre delle chiavi di lettura attraverso cui reinterpretare il mondo. Ecco allora che attraverso un pianeta che diventa giardino e alla scoperta delle potenzialità celate nelle marginalità paesaggistiche, si possono porre le basi per un cambiamento di paradigma etico e sociale. Partendo da tali suggestioni l’elaborato prosegue evidenziando il ruolo fondamentale che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU hanno avuto in questi ultimi anni, in quanto a regolamentare a livello economico, sociale e ambientale delle politiche volte ad un cambio di prospettiva globale. In un clima in cui da più direzioni si sta cercando di promuovere la discussione su questioni civiche ed ecologiche, viene successivamente approfondito il ruolo della Scuola Italiana in questa dinamica, ponendo l’accento sulla sua funzione indiscussa di educatrice. In seguito la riflessione prosegue volgendo lo sguardo alla realtà scolastica, in particolare a quella della scuola primaria, analizzando gli esiti che l’attuale paradigma sociale della produttività ha su di essa. Nel fare questo vengono adottate le metafore del giardino e del terzo paesaggio di Clément come filtri attraverso cui fare emergere le marginalità della Scuola. Ecco allora che dal giardino classe affiorano il punto di vista dei bambini, il bisogno di armonia e la necessità di un tempo non organizzato come aspetti a cui la Scuola debba ridare valore, affinché la pratica educativa si faccia più rispettosa. In questo contesto l’insegnate come giardiniere è chiamato a riflettere sul proprio ruolo di agente morale. In ultimo si traggono le conclusioni ponendo l’attenzione sull’impossibilità di guardare con indifferenza a un mondo che richiede a gran voce di ritrovare il senso del suo abitare. In funzione di questo la Scuola ha il compito morale di educare bambini e bambine alla pratica di cura del so-stare. È attraverso il consolidamento di questa pratica che si può fare esperienza del desiderio di cura verso il prossimo e di conseguenza anche del pianeta.
2021
THIRD EDUCATIONAL LANDSCAPE A place for and of the children to take a break
Terzo paesaggio
So-stare
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/31539