L’emissione di gas serra si pone come una tra le più importanti tematiche da affrontare nella lotta al surriscaldamento globale e quindi anche al cambiamento climatico. Il CERN, il centro di ricerca di particelle più grande al mondo, ogni anno è responsabile di emissioni dirette ed indirette quantificabili in centinaia di migliaia di tonnellate equivalenti di CO_2. La maggior parte di queste derivano dal funzionamento del LHC e tutti i rivelatori di particelle ad esso associati. Infatti, i detector necessitano di apposite miscele di gas, costituite per la maggior parte da idrofluorocarburi o HFC, responsabili però del fenomeno dell’effetto serra una volta rilasciati in atmosfera. Per frenare queste emissioni si stanno sviluppando dei prototipi che permettano di recuperare la miscela consentendone il riutilizzo una volta separata e stoccata. Il progetto seguito ha permesso di implementare, partendo da un iniziale studio teorico fino alla costruzione ed il collaudo, un prototipo per il recupero di gas in un particolare rivelatore, chiamato RPC, operante con una miscela di gas costituita al 95% da R134_a. La separazione del freon dalle altre componenti ha rappresentato la parte cruciale del progetto ma, sfruttando le differenti temperature di condensazione della miscela, è stato possibile raggiungere l’obiettivo con un’efficienza del prototipo pressoché unitaria sia per quantitativo di fluido recuperato ma anche per la qualità dello stesso.
CERN E AMBIENTE: SVILUPPO DI UN PROTOTIPO PER LA SEPARAZIONE, IL RECUPERO E IL RIUTILIZZO DEI GAS SERRA UTILIZZATI NEI RIVELATORI DI PARTICELLE
GRAZIANI, LUCA
2021/2022
Abstract
L’emissione di gas serra si pone come una tra le più importanti tematiche da affrontare nella lotta al surriscaldamento globale e quindi anche al cambiamento climatico. Il CERN, il centro di ricerca di particelle più grande al mondo, ogni anno è responsabile di emissioni dirette ed indirette quantificabili in centinaia di migliaia di tonnellate equivalenti di CO_2. La maggior parte di queste derivano dal funzionamento del LHC e tutti i rivelatori di particelle ad esso associati. Infatti, i detector necessitano di apposite miscele di gas, costituite per la maggior parte da idrofluorocarburi o HFC, responsabili però del fenomeno dell’effetto serra una volta rilasciati in atmosfera. Per frenare queste emissioni si stanno sviluppando dei prototipi che permettano di recuperare la miscela consentendone il riutilizzo una volta separata e stoccata. Il progetto seguito ha permesso di implementare, partendo da un iniziale studio teorico fino alla costruzione ed il collaudo, un prototipo per il recupero di gas in un particolare rivelatore, chiamato RPC, operante con una miscela di gas costituita al 95% da R134_a. La separazione del freon dalle altre componenti ha rappresentato la parte cruciale del progetto ma, sfruttando le differenti temperature di condensazione della miscela, è stato possibile raggiungere l’obiettivo con un’efficienza del prototipo pressoché unitaria sia per quantitativo di fluido recuperato ma anche per la qualità dello stesso.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Graziani_Luca_1223397.pdf
accesso aperto
Dimensione
2.76 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.76 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/31686