In questo studio si è dimostrato come sia fattibile eseguire il processo di autofrettaggio di un componente in acciaio bonificato, in particolare 42CrMo4, attraverso l'utilizzo di una simulazione fatta per mezzo del software ANSYS nella versione per studenti. Dopo aver costruito la geometria cilindrica del componente, sono stati aggiunti i vincoli spaziali e la pressione nominale interna usata come parametro di processo. Sono state poi avviate due analisi. La prima è stata l'analisi statica che ha permesso di valutare la profondità dello strato di materiale che ha subito plasticizzazione per calcolare la distanza dalla superficie interna di applicazione del carico a cui arriva l'indurimento. La seconda è stata l'analisi transiente necessaria per identificare le tensioni residue interne che tensionano il componente alla fine del processo. Il rusultato dello studio è stato quello di valutare le caratteristiche principali del componente alla fine del processo e dimostrare che quest'ultimo è ideale per componenti soggetti a pressione interna. Si è poi fatto variare il parametro di processo per valutare il campo di fattibilità dell'autofrettaggio sul medesimo componente e si è identificato un intervallo ottimale entro cui poter operare in sicurezza e in modo da ottenere risultati soddisfacenti.
SIMULAZIONE NUMERICA DEL PROCESSO DI AUTOFRETTAGGIO DI UN COMPONENTE IN ACCIAIO BONIFICATO
DARIOL, PIETRO
2021/2022
Abstract
In questo studio si è dimostrato come sia fattibile eseguire il processo di autofrettaggio di un componente in acciaio bonificato, in particolare 42CrMo4, attraverso l'utilizzo di una simulazione fatta per mezzo del software ANSYS nella versione per studenti. Dopo aver costruito la geometria cilindrica del componente, sono stati aggiunti i vincoli spaziali e la pressione nominale interna usata come parametro di processo. Sono state poi avviate due analisi. La prima è stata l'analisi statica che ha permesso di valutare la profondità dello strato di materiale che ha subito plasticizzazione per calcolare la distanza dalla superficie interna di applicazione del carico a cui arriva l'indurimento. La seconda è stata l'analisi transiente necessaria per identificare le tensioni residue interne che tensionano il componente alla fine del processo. Il rusultato dello studio è stato quello di valutare le caratteristiche principali del componente alla fine del processo e dimostrare che quest'ultimo è ideale per componenti soggetti a pressione interna. Si è poi fatto variare il parametro di processo per valutare il campo di fattibilità dell'autofrettaggio sul medesimo componente e si è identificato un intervallo ottimale entro cui poter operare in sicurezza e in modo da ottenere risultati soddisfacenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/31796