Tra le conseguenze dei cambiamenti climatici c’è un aumento dell’incidenza di eventi estremi come le onde di calore, definite come una condizione in cui la temperatura massima eccede di 5°C, per più di cinque giorni, la temperatura massima locale. Onde di calore particolarmente intense, come quella dell’estate del 2003, sono responsabili, tra l’altro, di eventi di mortalità di massa con pesanti ricadute sulla biodiversità e sull’economia. Le previsioni per il futuro indicano che questi eventi saranno sempre più frequenti ed intensi. Uno dei settori potenzialmente più a rischio è quello dell’acquacoltura dei molluschi, che in Italia, soprattutto attraverso la produzione di vongole (Ruditapes philippinarum) e cozze (Mytilus galloprovincialis), rappresenta una delle principali voci produttive per l’acquacoltura. Da questo punto di vista il Veneto costituisce una delle aree più produttive, coprendo circa il 30% della produzione italiana. I rischi legati alle ondate di calore sono in parte riconducibili alla biologia delle specie: infatti trattandosi di organismi sessili ed allevati in acque superficiali, i bivalvi sfruttati in acquacoltura sono particolarmente esposti all’aumento delle temperature dei mari e alle ondate di calore. In questo studio alcuni esemplari di vongola filippina, Ruditapes philippinarum, sono stati sottoposti per 30 giorni a tre condizioni sperimentali diverse (20, 30 e 32°C) per valutare gli effetti di ondate di calore di diversa intensità sulla sopravvivenza e sulla riproduzione di questi organismi. I dati ottenuti hanno evidenziato differenze significative nella sopravvivenza tra le tre condizioni sperimentali: nel trattamento a 32°C è stata registrata la percentuale più alta di mortalità (85%) seguito dal trattamento a 30°C (50% di mortalità), mentre nel trattamento a 20°C non sono stati registrati decessi. Dal punto di vista dell’impatto sulla riproduzione, i dati delle analisi istologiche hanno evidenziato che gli oociti degli esemplari sottoposti ai trattamenti a 30 e 32°C sono significativamente più piccoli rispetto agli oociti degli esemplari del trattamento a 20°C. Quanto emerso in questo studio rappresenta il potenziale impatto su questa specie di interesse commerciale in un futuro scenario di cambiamenti climatici; vista l’importanza economica della specie considerata, ne deriverebbero ingenti danni sia in termini di perdita di biodiversità che in termini economici.

L'impatto delle onde di calore su sopravvivenza e sviluppo gonadico nella vongola Ruditapes philippinarum in un contesto di cambiamenti climatici

CAMERANI, FRANCESCO
2021/2022

Abstract

Tra le conseguenze dei cambiamenti climatici c’è un aumento dell’incidenza di eventi estremi come le onde di calore, definite come una condizione in cui la temperatura massima eccede di 5°C, per più di cinque giorni, la temperatura massima locale. Onde di calore particolarmente intense, come quella dell’estate del 2003, sono responsabili, tra l’altro, di eventi di mortalità di massa con pesanti ricadute sulla biodiversità e sull’economia. Le previsioni per il futuro indicano che questi eventi saranno sempre più frequenti ed intensi. Uno dei settori potenzialmente più a rischio è quello dell’acquacoltura dei molluschi, che in Italia, soprattutto attraverso la produzione di vongole (Ruditapes philippinarum) e cozze (Mytilus galloprovincialis), rappresenta una delle principali voci produttive per l’acquacoltura. Da questo punto di vista il Veneto costituisce una delle aree più produttive, coprendo circa il 30% della produzione italiana. I rischi legati alle ondate di calore sono in parte riconducibili alla biologia delle specie: infatti trattandosi di organismi sessili ed allevati in acque superficiali, i bivalvi sfruttati in acquacoltura sono particolarmente esposti all’aumento delle temperature dei mari e alle ondate di calore. In questo studio alcuni esemplari di vongola filippina, Ruditapes philippinarum, sono stati sottoposti per 30 giorni a tre condizioni sperimentali diverse (20, 30 e 32°C) per valutare gli effetti di ondate di calore di diversa intensità sulla sopravvivenza e sulla riproduzione di questi organismi. I dati ottenuti hanno evidenziato differenze significative nella sopravvivenza tra le tre condizioni sperimentali: nel trattamento a 32°C è stata registrata la percentuale più alta di mortalità (85%) seguito dal trattamento a 30°C (50% di mortalità), mentre nel trattamento a 20°C non sono stati registrati decessi. Dal punto di vista dell’impatto sulla riproduzione, i dati delle analisi istologiche hanno evidenziato che gli oociti degli esemplari sottoposti ai trattamenti a 30 e 32°C sono significativamente più piccoli rispetto agli oociti degli esemplari del trattamento a 20°C. Quanto emerso in questo studio rappresenta il potenziale impatto su questa specie di interesse commerciale in un futuro scenario di cambiamenti climatici; vista l’importanza economica della specie considerata, ne deriverebbero ingenti danni sia in termini di perdita di biodiversità che in termini economici.
2021
The impact of heatwaves on survival and gonadal development in the clam Ruditapes philippinarum under climate change scenarios
Onde di calore
Climate change
Impatto
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