La pace di Westfalia del 1648 fu l’evento spartiacque per la creazione degli stati nazionali così come li conosciamo oggi. Questi ultimi hanno ricoperto per molto tempo un ruolo centrale nel sistema internazionale, a tal punto che esso venne definito statocentrico. L’idea di sicurezza nazionale è strettamente legata a questi concetti, in quanto essa si basa sulla difesa dei confini, dell’identità nazionale e dell’interesse nazionale. La creazione dell’organizzazione della Società delle Nazioni nel 1919 e poi delle Nazioni Unite e la relativa Carta nel 1945, costituiscono il primo passo verso la creazione di un sistema di sicurezza collettivo e lo sviluppo di una nuova concezione di sicurezza denominata human security (sicurezza umana). L’obbiettivo diventa dunque, la cooperazione tra stati, il mantenimento della pace, e la tutela del benessere dell’individuo. Le istituzioni sovranazionali, e in particolare le Nazioni Unite, si rivelano fondamentali per affrontare le nuove sfide che mettono in pericolo la sicurezza internazionale. Sotto la guida del Consiglio di sicurezza vengono istituite le peacekeeping operations (operazioni di mantenimento della pace), ovvero corpi civili militari ONU messi a disposizione dagli stati membri, i quali si occupano di garantire sicurezza, dare sostegno politico e protezione per aiutare i paesi a ricostruire la pace. La missione UNIFIL (La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite), ne è un esempio pratico. Venne istituita nel 1978 a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele, con l’obbiettivo di ristabilire la pace e la sicurezza internazionali ed assistere il governo libanese nel ripristinare la sua autorità nella zona. A seguito della crisi del 2006, il Consiglio ha rafforzato il mandato originario, iniziando a monitorare la cessazione delle ostilità, accompagnando le forze armate libanesi ed estendendo la loro assistenza per garantire l'accesso umanitario alle popolazioni civili e il ritorno degli sfollati.
Dalla sicurezza nazionale alla sicurezza umana: il caso dell'operazione di pace delle Nazioni Unite in Libano
PANICCIA, SOFIA
2021/2022
Abstract
La pace di Westfalia del 1648 fu l’evento spartiacque per la creazione degli stati nazionali così come li conosciamo oggi. Questi ultimi hanno ricoperto per molto tempo un ruolo centrale nel sistema internazionale, a tal punto che esso venne definito statocentrico. L’idea di sicurezza nazionale è strettamente legata a questi concetti, in quanto essa si basa sulla difesa dei confini, dell’identità nazionale e dell’interesse nazionale. La creazione dell’organizzazione della Società delle Nazioni nel 1919 e poi delle Nazioni Unite e la relativa Carta nel 1945, costituiscono il primo passo verso la creazione di un sistema di sicurezza collettivo e lo sviluppo di una nuova concezione di sicurezza denominata human security (sicurezza umana). L’obbiettivo diventa dunque, la cooperazione tra stati, il mantenimento della pace, e la tutela del benessere dell’individuo. Le istituzioni sovranazionali, e in particolare le Nazioni Unite, si rivelano fondamentali per affrontare le nuove sfide che mettono in pericolo la sicurezza internazionale. Sotto la guida del Consiglio di sicurezza vengono istituite le peacekeeping operations (operazioni di mantenimento della pace), ovvero corpi civili militari ONU messi a disposizione dagli stati membri, i quali si occupano di garantire sicurezza, dare sostegno politico e protezione per aiutare i paesi a ricostruire la pace. La missione UNIFIL (La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite), ne è un esempio pratico. Venne istituita nel 1978 a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele, con l’obbiettivo di ristabilire la pace e la sicurezza internazionali ed assistere il governo libanese nel ripristinare la sua autorità nella zona. A seguito della crisi del 2006, il Consiglio ha rafforzato il mandato originario, iniziando a monitorare la cessazione delle ostilità, accompagnando le forze armate libanesi ed estendendo la loro assistenza per garantire l'accesso umanitario alle popolazioni civili e il ritorno degli sfollati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/32043