Il primo incontro con l’espressione “invecchiamento attivo” rimanda di fondo una paura più che una rassicurazione: è il preannuncio del limite della vita biologica che per tutti si consuma nella misura del tempo e della necessità di impegnarsi in attività conservative delle diverse funzioni e dimensioni esistenziali, del corpo, della mente, delle relazioni, per contrastare il più possibile la riduzione in cui consiste il processo del morire. Limite, riduzione e necessità non sono un incontro facile, soprattutto se desideriamo attraversarlo nella dignità auto-percepita ed etero-riconosciuta e già avvertiamo, come operatori del sociale, la complessità dei provvedimenti normativi, delle contrattazioni pubbliche, delle discussioni etiche, dei fondamenti dei servizi e degli interventi che deriva da queste poche parole. Non in un serrato attaccamento alla vita, ma nella saggezza di saper lasciare la presa vorrei quindi presentare la mia tesi sull’invecchiamento attivo, come l’arte del distacco, per giungere alla morte densi di vita, pacificati con gli anni sopraggiunti e con il mutamento che richiedono.
L'invecchiamento attivo: risorse e strategie rigenerative per la persona e la comunità locale
GUGLIELMI, VALENTINA
2021/2022
Abstract
Il primo incontro con l’espressione “invecchiamento attivo” rimanda di fondo una paura più che una rassicurazione: è il preannuncio del limite della vita biologica che per tutti si consuma nella misura del tempo e della necessità di impegnarsi in attività conservative delle diverse funzioni e dimensioni esistenziali, del corpo, della mente, delle relazioni, per contrastare il più possibile la riduzione in cui consiste il processo del morire. Limite, riduzione e necessità non sono un incontro facile, soprattutto se desideriamo attraversarlo nella dignità auto-percepita ed etero-riconosciuta e già avvertiamo, come operatori del sociale, la complessità dei provvedimenti normativi, delle contrattazioni pubbliche, delle discussioni etiche, dei fondamenti dei servizi e degli interventi che deriva da queste poche parole. Non in un serrato attaccamento alla vita, ma nella saggezza di saper lasciare la presa vorrei quindi presentare la mia tesi sull’invecchiamento attivo, come l’arte del distacco, per giungere alla morte densi di vita, pacificati con gli anni sopraggiunti e con il mutamento che richiedono.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi di laurea - Valentina Guglielmi (matricola 1202121).pdf
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/32067