Social media e comportamenti basati sulle fotografie: la relazione con i comportamenti alimentari disfunzionali in un campione di donne adulte

I disturbi alimentari sono una categoria di disturbi psicologici in grado di compromettere la salute fisica e/o il funzionamento psicosociale degli individui e sono prevalentemente diffusi nel genere femminile. L’utilizzo dei social media, in particolare i comportamenti basati sulle fotografie svolti al loro interno (photo manipulation, photo investment e controllo dell’immagine corporea nelle fotografie), costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo e il mantenimento dell’insoddisfazione corporea e di comportamenti alimentari disfunzionali, come diete restrittive ed episodi di alimentazione incontrollata, le quali sono componenti centrali di questi disturbi. Infatti, i social media permettono la diffusione di ideali corporei socioculturalmente accettati e l’interiorizzazione degli stessi, nonché il confronto sociale, alimentando la percezione di una discrepanza tra il sé ideale e il sé reale. Il tentativo di ridurre tale discrepanza e di soddisfare gli ideali corporei può indurre la messa in atto di comportamenti alimentari disfunzionali e lo sviluppo di un disturbo alimentare. Il presente studio è volto a indagare la relazione tra i comportamenti alimentari disfunzionali e i comportamenti basati sulle fotografie all’interno di un campione di donne adulte. Inoltre, viene considerato il ruolo assunto da altre variabili concorrenti all’interno di tale relazione, come l’interiorizzazione dell’ideale di magrezza e le pressioni socioculturali percepite. In base ai dati reperibili da studi precedenti condotti con campioni simili, si ipotizza la presenza di una relazione bidirezionale tra i suddetti costrutti. Infine, a livello esplorativo viene indagato il possibile ruolo di moderazione dell’apprezzamento delle funzionalità corporee all’interno della relazione tra questi costrutti: possedere elevati livelli di apprezzamento per le funzionalità corporee potrebbe risultare un fattore protettivo tale da ridurre l’associazione tra comportamenti alimentari disfunzionali e comportamenti basati sulle fotografie.