The massive abandonment of traditional farming which characterized the end of the previous century (the 20th), has created the socio-economic conditions for the encouragement not only of private, but also and above all of public initiatives to reintroduce Norway spruce in every place where it could easily develop, without taking into consideration its optimal distribution range. The most popular targets for reforestation were mountainous meadows due to their marginality of production, the scarce possibilities of mechanisation, the high fragmentation and the remoteness from urban centres. The aim of this work is to analyse the first generation of artificial forest plantations of Norway spruce (Picea abies L.) in Seppiole and Brominetto, two different localities in the municipality of Bagolino in the province of Brescia. The first part of the thesis is dedicated to the origin and the vicissitudes of artificial plantations of norway sprouce, also taking into consideration the historical memory of some elders living in Bagolino. In the second part of the thesis a sampling activity is described. The sampling was carried out by a survey in 17 sample areas (9 are located in the Brominetto locality, 8 in the Seppiole locality. Each one of the areas has a radius of 15 meters, inside of which the dendometric data were collected. On the basis of the collected data I obtained the main dendometric parameters that can be used for the descrition – both qualitative and quantitative – of the two plantations. The aim was to make a comparison between them and highlight the effects of an active management with regard to productivity and stability of the forest plantation. The results showed that the Seppiole plantation, which didn’t undergo an active management, is characterised by a higher slenderness ratio, which makes it less table compared to the Brominetto plantation, which was thinned out in 2007. Moreover, if we consider the following parameters: average diameter, basal area per hectare and volume per hectare, we notice that on average there is a higher productivity in the plantation actively managed with respect to the one which didn’t undergo any cultural intervention. In the conclusive chapter, data are better analysed and followed by a brief personal remark.

L’importante abbandono dell’agricoltura tradizionale avvenuto nella seconda metà del XX secolo nelle aree montane ha creato le condizioni socio-economiche ad incentivo dell’iniziativa privata e soprattutto pubblica nel creare impianti di abete rosso in ogni luogo possibile idoneo al suo sviluppo, senza tenere conto del suo areale di distribuzione ottimale. Le zone target più gettonate ove realizzare un rimboschimento sono stati i prati di monte per via la loro marginalità di produzione, la scarsa possibilità di meccanizzazione, l’elevata frammentazione e la lontananza dai centri urbani. Questo elaborato ha come scopo quello di analizzare due popolamenti artificiali di abete rosso (Picea abies L.) situati nelle località “Seppiole” e “Brominetto” del Comune di Bagolino (BS). In un primo momento è stata effettuata un’analisi storica sull’origine e sulle vicende riguardanti gli impianti artificiali di abete rosso, basandosi anche sulla memoria storica di alcuni anziani del paese. Successivamente, nel mese di novembre 2021, è stata eseguita l’attività di campionamento, che ha previsto la realizzazione di 17 aree di saggio ( 9 nell’area studio “Brominetto” e 8 nell’area studio “Seppiole”) di raggio 15 metri, all’interno delle quali sono stati raccolti dati dendrometrici. A partire dai dati raccolti sono stati ricavati i principali parametri dendrometrici utili alla descrizione, qualitativa e quantitativa, dei due popolamenti con il fine di porli a confronto ed evidenziare gli effetti degli interventi di gestione attiva, in termini di produttività e stabilità del popolamento forestale. Dai risultati è emerso come il popolamento Seppiole, non sottoposto ad una gestione attiva, sia caratterizzato da un valore di rapporto di snellezza superiore, che ne denota una minore la stabilità rispetto al popolamento di Brominetto, che nel 2007 è stato oggetto di un diradamento. Inoltre, considerando i parametri di diametro medio, area basimetrica ad ettaro e volume ad ettaro si evidenzia in media una maggiore produttività nel popolamento gestito rispetto a quello dove non sono stati eseguiti interventi colturali. In un capitolo conclusivo, i dati sono meglio analizzati e seguiti da alcune riflessioni personali.

Gestione attiva e passiva in peccete artificiali: un caso studio in Valle Sabbia.

BORDIGA, RICCARDO
2021/2022

Abstract

The massive abandonment of traditional farming which characterized the end of the previous century (the 20th), has created the socio-economic conditions for the encouragement not only of private, but also and above all of public initiatives to reintroduce Norway spruce in every place where it could easily develop, without taking into consideration its optimal distribution range. The most popular targets for reforestation were mountainous meadows due to their marginality of production, the scarce possibilities of mechanisation, the high fragmentation and the remoteness from urban centres. The aim of this work is to analyse the first generation of artificial forest plantations of Norway spruce (Picea abies L.) in Seppiole and Brominetto, two different localities in the municipality of Bagolino in the province of Brescia. The first part of the thesis is dedicated to the origin and the vicissitudes of artificial plantations of norway sprouce, also taking into consideration the historical memory of some elders living in Bagolino. In the second part of the thesis a sampling activity is described. The sampling was carried out by a survey in 17 sample areas (9 are located in the Brominetto locality, 8 in the Seppiole locality. Each one of the areas has a radius of 15 meters, inside of which the dendometric data were collected. On the basis of the collected data I obtained the main dendometric parameters that can be used for the descrition – both qualitative and quantitative – of the two plantations. The aim was to make a comparison between them and highlight the effects of an active management with regard to productivity and stability of the forest plantation. The results showed that the Seppiole plantation, which didn’t undergo an active management, is characterised by a higher slenderness ratio, which makes it less table compared to the Brominetto plantation, which was thinned out in 2007. Moreover, if we consider the following parameters: average diameter, basal area per hectare and volume per hectare, we notice that on average there is a higher productivity in the plantation actively managed with respect to the one which didn’t undergo any cultural intervention. In the conclusive chapter, data are better analysed and followed by a brief personal remark.
2021
Active and passive management of Norway spruce: a case study in Valle Sabbia.
L’importante abbandono dell’agricoltura tradizionale avvenuto nella seconda metà del XX secolo nelle aree montane ha creato le condizioni socio-economiche ad incentivo dell’iniziativa privata e soprattutto pubblica nel creare impianti di abete rosso in ogni luogo possibile idoneo al suo sviluppo, senza tenere conto del suo areale di distribuzione ottimale. Le zone target più gettonate ove realizzare un rimboschimento sono stati i prati di monte per via la loro marginalità di produzione, la scarsa possibilità di meccanizzazione, l’elevata frammentazione e la lontananza dai centri urbani. Questo elaborato ha come scopo quello di analizzare due popolamenti artificiali di abete rosso (Picea abies L.) situati nelle località “Seppiole” e “Brominetto” del Comune di Bagolino (BS). In un primo momento è stata effettuata un’analisi storica sull’origine e sulle vicende riguardanti gli impianti artificiali di abete rosso, basandosi anche sulla memoria storica di alcuni anziani del paese. Successivamente, nel mese di novembre 2021, è stata eseguita l’attività di campionamento, che ha previsto la realizzazione di 17 aree di saggio ( 9 nell’area studio “Brominetto” e 8 nell’area studio “Seppiole”) di raggio 15 metri, all’interno delle quali sono stati raccolti dati dendrometrici. A partire dai dati raccolti sono stati ricavati i principali parametri dendrometrici utili alla descrizione, qualitativa e quantitativa, dei due popolamenti con il fine di porli a confronto ed evidenziare gli effetti degli interventi di gestione attiva, in termini di produttività e stabilità del popolamento forestale. Dai risultati è emerso come il popolamento Seppiole, non sottoposto ad una gestione attiva, sia caratterizzato da un valore di rapporto di snellezza superiore, che ne denota una minore la stabilità rispetto al popolamento di Brominetto, che nel 2007 è stato oggetto di un diradamento. Inoltre, considerando i parametri di diametro medio, area basimetrica ad ettaro e volume ad ettaro si evidenzia in media una maggiore produttività nel popolamento gestito rispetto a quello dove non sono stati eseguiti interventi colturali. In un capitolo conclusivo, i dati sono meglio analizzati e seguiti da alcune riflessioni personali.
Piantagioni
Abete rosso
Gestione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/32326