La tesi è incentrata sul tema della psicomotricità relazionale .Ho deciso di elaborare questa tematica in seguito alla partecipazione al “Progetto Psicomotricità Relazionale” proposto e attuato dall'Ente presso il quale ho svolto l'esperienza di tirocinio. La tesi è composta da tre capitoli complessivi così suddivisi: nei primi due capitoli è presente una parte teorica invece nell’ultimo capito vengono presentate e descritte le esperienze pratiche svolte durante il tirocinio. Il primo capitolo è intitolato: “La Psicomotricità: premesse” poiché ritengo sia importante conoscere in un primo momento quali siano i principi costitutivi della psicomotricità, per procedere successivamente ad approfondire l’argomento. Infatti, inizialmente viene presentata l'evoluzione storica di tale disciplina, mentre in un secondo momento vengono presi in esame due dimensioni: la dimensione corporea e la dimensione mentale per poter parlare, in seguito dell’integrazione che si viene a creare fra questi due aspetti. Nella parte conclusiva del primo capitolo, invece faccio riferimento alle dimensioni centrali della psicomotricità ovvero lo spazio, i materiali e i tempi. Il secondo capitolo illustra quali sono le finalità della psicomotricità relazionale, in modo particolare approfondendo le tematiche dello sviluppo ludico (esaminando l’evoluzione del gioco), del linguaggio del corpo o del linguaggio non verbale e dello sviluppo sociale. Infine, per concludere, nell'ultimo capitolo vengono riportate due esperienze pratiche vissute personalmente durante il tirocinio . La prima esperienza descritta fa riferimento al progetto proposto dall'Ente, realizzato una volta alla settimana per circa due mesi, rivolta ai bambini della sezione dei Divezzi e dei Semidivezzi. Viene riportata l’osservazione e la descrizione dei momenti, degli spazi, dei materiali che caratterizzano questa pratica. Durante i diversi incontri ho potuto osservare molteplici aspetti legati al corpo, alla relazione, al gioco ,al movimento e alle emozioni, vissute dai bambini e dalla psicomotricista, che sono stati successivamente raccolti e trascritti nel diario di bordo. Invece la seconda esperienza allude all'attività da me proposta nel corso di tirocinio, suddivisa in quattro incontri da 20 minuti ciascuno, rivolta ad un gruppo di 5 bambini sia appartenenti alle sezioni dei Divezzi, sia appartenenti alla sezione di Semidivezzi. Si tratta di un percorso motorio volto a potenziare gli schemi motori del rotolare, strisciare, camminare, correre , saltare ,gattonare ma anche rivolto alla potenziamento dell’ equilibrio in situazioni dinamiche. Questa attività è stata svolta nell'ambiente esterno della struttura, cioè nel giardino. Nell' ultimo capitolo è presente inoltre una sezione dedicata alla personalità in quanto nei primi tre anni di vita il bambino costruisce le basi della personalità e sviluppa le principali caratteristiche del proprio modo di relazionarsi e di comunicare. Infatti come afferma Franco Boscaini "la psicomotricità si interessa della persona attraverso il suo corpo ,considera il corpo come specchio e spazio di espressione della psiche ,come luogo degli affetti ,come strumento primario di relazione, di comunicazione, di apprendimento" .Ciò che vorrei dimostrare, facendo riferimento a diversi autori e alle loro teorie, è che la psicomotricità, propone un’educazione globale, privilegiando il gioco psicomotorio e la relazione corporea; per questo è una pratica pedagogica idonea a promuovere lo sviluppo armonico del bambino.

I principi costitutivi della psicomotricità relazionale nello sviluppo 0-3 anni

CALLEGARI, CHIARA
2021/2022

Abstract

La tesi è incentrata sul tema della psicomotricità relazionale .Ho deciso di elaborare questa tematica in seguito alla partecipazione al “Progetto Psicomotricità Relazionale” proposto e attuato dall'Ente presso il quale ho svolto l'esperienza di tirocinio. La tesi è composta da tre capitoli complessivi così suddivisi: nei primi due capitoli è presente una parte teorica invece nell’ultimo capito vengono presentate e descritte le esperienze pratiche svolte durante il tirocinio. Il primo capitolo è intitolato: “La Psicomotricità: premesse” poiché ritengo sia importante conoscere in un primo momento quali siano i principi costitutivi della psicomotricità, per procedere successivamente ad approfondire l’argomento. Infatti, inizialmente viene presentata l'evoluzione storica di tale disciplina, mentre in un secondo momento vengono presi in esame due dimensioni: la dimensione corporea e la dimensione mentale per poter parlare, in seguito dell’integrazione che si viene a creare fra questi due aspetti. Nella parte conclusiva del primo capitolo, invece faccio riferimento alle dimensioni centrali della psicomotricità ovvero lo spazio, i materiali e i tempi. Il secondo capitolo illustra quali sono le finalità della psicomotricità relazionale, in modo particolare approfondendo le tematiche dello sviluppo ludico (esaminando l’evoluzione del gioco), del linguaggio del corpo o del linguaggio non verbale e dello sviluppo sociale. Infine, per concludere, nell'ultimo capitolo vengono riportate due esperienze pratiche vissute personalmente durante il tirocinio . La prima esperienza descritta fa riferimento al progetto proposto dall'Ente, realizzato una volta alla settimana per circa due mesi, rivolta ai bambini della sezione dei Divezzi e dei Semidivezzi. Viene riportata l’osservazione e la descrizione dei momenti, degli spazi, dei materiali che caratterizzano questa pratica. Durante i diversi incontri ho potuto osservare molteplici aspetti legati al corpo, alla relazione, al gioco ,al movimento e alle emozioni, vissute dai bambini e dalla psicomotricista, che sono stati successivamente raccolti e trascritti nel diario di bordo. Invece la seconda esperienza allude all'attività da me proposta nel corso di tirocinio, suddivisa in quattro incontri da 20 minuti ciascuno, rivolta ad un gruppo di 5 bambini sia appartenenti alle sezioni dei Divezzi, sia appartenenti alla sezione di Semidivezzi. Si tratta di un percorso motorio volto a potenziare gli schemi motori del rotolare, strisciare, camminare, correre , saltare ,gattonare ma anche rivolto alla potenziamento dell’ equilibrio in situazioni dinamiche. Questa attività è stata svolta nell'ambiente esterno della struttura, cioè nel giardino. Nell' ultimo capitolo è presente inoltre una sezione dedicata alla personalità in quanto nei primi tre anni di vita il bambino costruisce le basi della personalità e sviluppa le principali caratteristiche del proprio modo di relazionarsi e di comunicare. Infatti come afferma Franco Boscaini "la psicomotricità si interessa della persona attraverso il suo corpo ,considera il corpo come specchio e spazio di espressione della psiche ,come luogo degli affetti ,come strumento primario di relazione, di comunicazione, di apprendimento" .Ciò che vorrei dimostrare, facendo riferimento a diversi autori e alle loro teorie, è che la psicomotricità, propone un’educazione globale, privilegiando il gioco psicomotorio e la relazione corporea; per questo è una pratica pedagogica idonea a promuovere lo sviluppo armonico del bambino.
2021
The constitutive principles of relational psychomotricity in development 0-3 years
Gioco
Corpo
Relazione
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