Calcolo di Nitrogen Footprint con approccio LCA: analisi critica e applicazioni

L’azoto è uno degli elementi più comuni in natura e rappresenta la componente chiave che regola la biodiversità e il funzionamento di diversi ecosistemi terrestri, d’acqua dolce e marini. Ad oggi, si assiste sempre più prepotentemente all’alterazione del ciclo dell’azoto a causa di attività antropiche che generano quantità incontrollate di azoto reattivo rilasciate in ambiente. L’alterazione dei meccanismi naturali che coinvolgono l’azoto è diventata un argomento di crescente interesse e studio perché è stato dimostrato che quantità eccessive di azoto reattivo provocano conseguenze negative per l’ambiente e non si dispone ancora di strumenti adatti per formulare supposizioni molto attendibili sulle prospettive future. Per questo, il rilascio antropico di azoto reattivo in ambiente è diventato un vero e proprio problema ambientale. Uno strumento utile per quantificare le emissioni e per stimare il potenziale impatto ambientale dell'azoto reattivo a seguito della produzione di beni materiali è l'indicatore Nitrogen Footprint (NF), che si inserisce nel contesto più ampio delle Footprint ambientali. Dunque, lo scopo dello studio di tesi è quello di proporre un modello di quantificazione di NF associato alla produzione di prodotti del settore alimentare con approccio LCA, per capire se questa metodologia può essere efficace per quantificare in maniera adeguata i flussi uscenti di azoto reattivo. Successivamente, viene condotta una comparazione tra i risultati ottenuti dalla banca dati con il modello di calcolo proposto, con i valori raccolti dalla letteratura scientifica per gli stessi prodotti agroalimentari. Dal confronto si evince che il metodo di calcolo di NF proposto è valido perché fornisce risultati di impronta di azoto ragionevolmente simili a quelli riscontrati nelle pubblicazioni scientifiche analizzate.