Background: In chirurgia ortognatica, la programmazione digitale permette di garantire una maggiore accuratezza e predicibilità dei risultati, specialmente in casi complessi come quelli di labio-palatoschisi. Nei soggetti con schisi, infatti, la chirurgia ortognatica risulta essere più complessa a causa della presenza di cicatrici derivanti dai trattamenti chirurgici pregressi, che possono limitare i movimenti in avanti e in basso della mascella. Gli esiti cicatriziali determinano, inoltre, un maggior tasso di recidiva associato all’avanzamento chirurgico mascellare. Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio osservazionale retrospettivo è di valutare l’accuratezza del riposizionamento delle ossa mascellari in chirurgia ortognatica confrontando pazienti affetti da labiopalatoschisi e soggetti con III classe scheletrica senza malformazioni cranio-facciali. Materiali e metodi: In questo studio sono stati inclusi 32 pazienti con III classe scheletrica sottoposti a un trattamento ortodontico-chirurgico con chirurgia ortognatica bimascellare. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: gruppo labiopalatoschisi (A, n=16) e gruppo III classe scheletrica non sindromica (B, n=16). Al fine di predire le modificazioni dei tessuti duri, è stato preparato per ogni paziente un VTO prechirurgico bidimensionale. Le osteotomie, così come la pianificazione dei movimenti delle ossa mascellari, sono state eseguite digitalmente e i segmenti ossei sono stati posizionati secondo quanto stabilito dal VTO prechirurgico. Per entrambi i gruppi, il risultato della chirurgia ortognatica è stato confrontato con quello pianificato paragonando alcune misure cefalometriche (ANB, SNA, SNB, Ar-Go-Me, S-Ar-Go) del VTO con quelle ottenute dalla cefalometria ricavata dalla teleradiografia latero – laterale post-operatoria. Risultati: L’analisi statistica dei dati raccolti ha messo in evidenza un’equivalenza tra i risultati pianificati e quelli ottenuti per quasi tutte le misure considerate, sia per il gruppo A che per il gruppo B. Tuttavia, è stata dimostrata l’esistenza di una lieve differenza tra risultato pianificato e ottenuto nel gruppo A per ciò che riguarda l’angolo ANB. Conclusioni: Questo studio ha dimostrato che la programmazione digitale dell’intervento di chirurgia ortognatica può garantire una migliore predicibilità dei risultati anche in casi complessi, come quelli di schisi, e che l’accuratezza del riposizionamento delle ossa mascellari può essere considerata paragonabile a quella ottenibile in pazienti non sindromici.
Confronto tra l'accuratezza della programmazione digitale in pazienti con labiopalatoschisi e in pazienti con terza classe scheletrica sottoposti a chirurgia ortognatica
BOLLATO, BENEDETTA
2021/2022
Abstract
Background: In chirurgia ortognatica, la programmazione digitale permette di garantire una maggiore accuratezza e predicibilità dei risultati, specialmente in casi complessi come quelli di labio-palatoschisi. Nei soggetti con schisi, infatti, la chirurgia ortognatica risulta essere più complessa a causa della presenza di cicatrici derivanti dai trattamenti chirurgici pregressi, che possono limitare i movimenti in avanti e in basso della mascella. Gli esiti cicatriziali determinano, inoltre, un maggior tasso di recidiva associato all’avanzamento chirurgico mascellare. Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio osservazionale retrospettivo è di valutare l’accuratezza del riposizionamento delle ossa mascellari in chirurgia ortognatica confrontando pazienti affetti da labiopalatoschisi e soggetti con III classe scheletrica senza malformazioni cranio-facciali. Materiali e metodi: In questo studio sono stati inclusi 32 pazienti con III classe scheletrica sottoposti a un trattamento ortodontico-chirurgico con chirurgia ortognatica bimascellare. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: gruppo labiopalatoschisi (A, n=16) e gruppo III classe scheletrica non sindromica (B, n=16). Al fine di predire le modificazioni dei tessuti duri, è stato preparato per ogni paziente un VTO prechirurgico bidimensionale. Le osteotomie, così come la pianificazione dei movimenti delle ossa mascellari, sono state eseguite digitalmente e i segmenti ossei sono stati posizionati secondo quanto stabilito dal VTO prechirurgico. Per entrambi i gruppi, il risultato della chirurgia ortognatica è stato confrontato con quello pianificato paragonando alcune misure cefalometriche (ANB, SNA, SNB, Ar-Go-Me, S-Ar-Go) del VTO con quelle ottenute dalla cefalometria ricavata dalla teleradiografia latero – laterale post-operatoria. Risultati: L’analisi statistica dei dati raccolti ha messo in evidenza un’equivalenza tra i risultati pianificati e quelli ottenuti per quasi tutte le misure considerate, sia per il gruppo A che per il gruppo B. Tuttavia, è stata dimostrata l’esistenza di una lieve differenza tra risultato pianificato e ottenuto nel gruppo A per ciò che riguarda l’angolo ANB. Conclusioni: Questo studio ha dimostrato che la programmazione digitale dell’intervento di chirurgia ortognatica può garantire una migliore predicibilità dei risultati anche in casi complessi, come quelli di schisi, e che l’accuratezza del riposizionamento delle ossa mascellari può essere considerata paragonabile a quella ottenibile in pazienti non sindromici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/32619