Una delle evoluzioni più significative in campo medico è rappresentata dalla chirurgia robotica che consente al chirurgo di non operare direttamente sul paziente bensì manovrando a distanza un robot, dotato di braccia in grado di usare i consueti strumenti chirurgici, con evidenti benefici per il grado di precisione operativa che queste macchine, sempre più sofisticate, sono in grado di assicurare. La chirurgia robotica, nata nel 1999 quando venne realizzato il primo sistema chirurgico robotizzato, denominato “da Vinci”, ha avuto successivamente un’evoluzione continua sia in ambito hardware che software, anche grazie alla ricerca effettuata dalla NASA per un utilizzo di questa tecnologie per scopi militari in funzione di una loro applicazione in ambito chirurgico. Alle evoluzioni del robot “da Vinci”, che è stato più volte perfezionato fino all’ultima versione XI del 2014, si stanno affiancando altre macchine che tendono sempre più a ridurre l’importanza dell’abilità del medico con funzioni di autonomia operativa della macchina sempre più spinte, riducendo sempre più le possibilità di errore umano nell’intervento. E’ il caso del prototipo STAR che, attraverso un sistema 3D in grado di riconoscere e differenziare le strutture anatomiche, è in grado di preventivare la strategia chirurgica e di eseguirla autonomamente con altissima precisione, come pure del robot KUKA denominato CARLO che consente, nel campo della chirurgia ossea ed in modalità autonoma, l’ablazione laser a freddo per mantenere intatto e vitale il tessuto osseo in prossimità delle superfici di taglio laser. Ultimi studi hanno portato alla realizzazione del robot chirurgo Hifusk che usa gli ultrasuoni al posto dello strumento, adattandosi ai movimenti indotti dal respiro del paziente. Anche nel campo della radiochirurgia la robotica sta avendo sempre più un’importanza strategica: due strumenti acceleratori di radiazioni denominati Gammaknife e Cyberknife costituiscono una valida alternativa alla chirurgia nei tumori localizzati o già trattati con radioterapia tradizionale, operando in modalità del tutto non invasive e in day-hospital. Un contributo significativo all’evoluzione della robotica chirurgica sarà dato dall’avvento della tecnologia di trasmissione 5G che permetterà di operare a distanza, anche in ambienti ostili all’uomo.

La chirurgia robotica

TRIBBIA, JESSICA
2021/2022

Abstract

Una delle evoluzioni più significative in campo medico è rappresentata dalla chirurgia robotica che consente al chirurgo di non operare direttamente sul paziente bensì manovrando a distanza un robot, dotato di braccia in grado di usare i consueti strumenti chirurgici, con evidenti benefici per il grado di precisione operativa che queste macchine, sempre più sofisticate, sono in grado di assicurare. La chirurgia robotica, nata nel 1999 quando venne realizzato il primo sistema chirurgico robotizzato, denominato “da Vinci”, ha avuto successivamente un’evoluzione continua sia in ambito hardware che software, anche grazie alla ricerca effettuata dalla NASA per un utilizzo di questa tecnologie per scopi militari in funzione di una loro applicazione in ambito chirurgico. Alle evoluzioni del robot “da Vinci”, che è stato più volte perfezionato fino all’ultima versione XI del 2014, si stanno affiancando altre macchine che tendono sempre più a ridurre l’importanza dell’abilità del medico con funzioni di autonomia operativa della macchina sempre più spinte, riducendo sempre più le possibilità di errore umano nell’intervento. E’ il caso del prototipo STAR che, attraverso un sistema 3D in grado di riconoscere e differenziare le strutture anatomiche, è in grado di preventivare la strategia chirurgica e di eseguirla autonomamente con altissima precisione, come pure del robot KUKA denominato CARLO che consente, nel campo della chirurgia ossea ed in modalità autonoma, l’ablazione laser a freddo per mantenere intatto e vitale il tessuto osseo in prossimità delle superfici di taglio laser. Ultimi studi hanno portato alla realizzazione del robot chirurgo Hifusk che usa gli ultrasuoni al posto dello strumento, adattandosi ai movimenti indotti dal respiro del paziente. Anche nel campo della radiochirurgia la robotica sta avendo sempre più un’importanza strategica: due strumenti acceleratori di radiazioni denominati Gammaknife e Cyberknife costituiscono una valida alternativa alla chirurgia nei tumori localizzati o già trattati con radioterapia tradizionale, operando in modalità del tutto non invasive e in day-hospital. Un contributo significativo all’evoluzione della robotica chirurgica sarà dato dall’avvento della tecnologia di trasmissione 5G che permetterà di operare a distanza, anche in ambienti ostili all’uomo.
2021
Robotic surgery
chirurgia
robotica
robot
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/32947