Parlare di omosessualità, transessualità e minoranze sociali, in Italia, oggi è ancora molto, troppo difficile. Il binarismo di genere impernia significativamente le regole sociali che disciplinano la nostra vita. In questo lavoro mi occuperò principalmente della condizione transessuale, cercando di far emergere problematiche ed evoluzioni legate all'interazione tra diritto e società rispetto a questo fenomeno in cui le indicazioni sessuali offerte dal corpo non hanno più un rilievo strettamente decisivo nell'individuazione dell'identità di genere. Nel primo capitolo attraverso il riferimento ai più importanti testi legislativi in ambito comunitario ed internazionale si enunciano i principi cardine di riferimento rispetto alla tutela dell’identità sessuale, come i valori di libertà e di dignità, nonché di uguaglianza e riservatezza. L’analisi del fenomeno qui preso in esame sembra un efficace spunto per una riflessione volta a rendere evidente il margine di libertà del singolo in una dimensione in cui l’autodeterminazione del soggetto è stato ed è tutt’ora oggetto di numerose sentenze internazionali. Nel secondo capitolo invece, l’attenzione sarà calata nella disciplina normativa italiana, ci si concentra sugli strumenti tecnici attraverso cui avviene il riconoscimento giuridico della nuova identità, anche attraverso la rettificazione dell’attribuzione di sesso. In questo senso è centrale l’analisi della Legge n. 164/1982, un breve testo legislativo ma dal contenuto essenziale, in quanto per la prima volta viene accolto un concetto di identità di genere non più definito radicalmente sulla base degli organi genitali. Il terzo, ed ultimo, capitolo ha ad oggetto le conseguenze della rettificazione di sesso sull’eventuale matrimonio in atto. A tal proposito si rivela fondamentale la Legge n. 76/2016 Cirinnà sulle Unioni Civili, istituto la cui disciplina si colloca interamente al di fuori del Codice Civile. Si evidenzia così il passaggio dallo status di persone unite in matrimonio, istituto costituzionalmente disciplinato e riconosciuto dall’art 29 Cost, allo status di coppia unita civilmente ai sensi dell’art. 1 della l.n. 26/2016 mediante la modalità di esecuzione prevista dall’articolo 5 del DPCM n.144/2016. Vengono in quest’ottica considerate le differenze più significative tra famiglie fondate sul matrimonio e quelle fondate sull’unione civile sotto il profilo sistematico, sostanziale e lessicale, tra cui la disciplina sul cognome della coppia legata da Unione civile.

La tutela antidiscriminatoria della condizione transessuale: l'evoluzione dell'ordinamento nazionale nel contesto europeo

FAVERO, ARIANNA
2021/2022

Abstract

Parlare di omosessualità, transessualità e minoranze sociali, in Italia, oggi è ancora molto, troppo difficile. Il binarismo di genere impernia significativamente le regole sociali che disciplinano la nostra vita. In questo lavoro mi occuperò principalmente della condizione transessuale, cercando di far emergere problematiche ed evoluzioni legate all'interazione tra diritto e società rispetto a questo fenomeno in cui le indicazioni sessuali offerte dal corpo non hanno più un rilievo strettamente decisivo nell'individuazione dell'identità di genere. Nel primo capitolo attraverso il riferimento ai più importanti testi legislativi in ambito comunitario ed internazionale si enunciano i principi cardine di riferimento rispetto alla tutela dell’identità sessuale, come i valori di libertà e di dignità, nonché di uguaglianza e riservatezza. L’analisi del fenomeno qui preso in esame sembra un efficace spunto per una riflessione volta a rendere evidente il margine di libertà del singolo in una dimensione in cui l’autodeterminazione del soggetto è stato ed è tutt’ora oggetto di numerose sentenze internazionali. Nel secondo capitolo invece, l’attenzione sarà calata nella disciplina normativa italiana, ci si concentra sugli strumenti tecnici attraverso cui avviene il riconoscimento giuridico della nuova identità, anche attraverso la rettificazione dell’attribuzione di sesso. In questo senso è centrale l’analisi della Legge n. 164/1982, un breve testo legislativo ma dal contenuto essenziale, in quanto per la prima volta viene accolto un concetto di identità di genere non più definito radicalmente sulla base degli organi genitali. Il terzo, ed ultimo, capitolo ha ad oggetto le conseguenze della rettificazione di sesso sull’eventuale matrimonio in atto. A tal proposito si rivela fondamentale la Legge n. 76/2016 Cirinnà sulle Unioni Civili, istituto la cui disciplina si colloca interamente al di fuori del Codice Civile. Si evidenzia così il passaggio dallo status di persone unite in matrimonio, istituto costituzionalmente disciplinato e riconosciuto dall’art 29 Cost, allo status di coppia unita civilmente ai sensi dell’art. 1 della l.n. 26/2016 mediante la modalità di esecuzione prevista dall’articolo 5 del DPCM n.144/2016. Vengono in quest’ottica considerate le differenze più significative tra famiglie fondate sul matrimonio e quelle fondate sull’unione civile sotto il profilo sistematico, sostanziale e lessicale, tra cui la disciplina sul cognome della coppia legata da Unione civile.
2021
The anti-discrimination protection of the transsexual condition: the evolution of the national legal system in the European context
Tutela
Discriminazione
Transessualità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33082