Il Canzoniere petrarchesco rappresenta uno dei grandi pilastri della nostra letteratura e la sua fortuna non solo è legata all’eccezionale ricezione che l’opera ebbe nei secoli successivi alla sua pubblicazione, ma è legata anche alla straordinaria conservazione di due codici particolari. Se da un lato infatti possediamo il manoscritto Vaticano Latino 3195 che testimonia l’ultima volontà d’autore, dall’altro abbiamo il manoscritto Vaticano Latino 3196, anche detto Codice degli abbozzi, che testimonia invece lo stato primitivo di alcuni componimenti confluiti poi nel Canzoniere. La presenza di questi due testimoni permette così la ricostruzione dell’iter elaborativo di quei componimenti di cui si ha l’abbozzo originario. Dunque, il lavoro di tesi si pone come obiettivo la valutazione di questo percorso che il Petrarca ha seguito per giungere, tramite correzioni e varianti, alla creazione di liriche la cui lingua e il cui stile hanno influenzato il panorama letterario successivo. Il lavoro di tesi si sviluppa partendo da una panoramica generale sulla storia redazionale del Canzoniere, con particolare attenzione alle fasi antecedenti al Vaticano Latino 3195. Successivamente si approfondisce quel singolo manoscritto, il Vaticano Latino 3196, le cui carte autografe testimoniano un primo esempio di filologia d’autore. Infine, l’attenzione si concentra sull’analisi di tre componimenti tratti dal Codice degli abbozzi: la canzone XXIII o canzone delle metamorfosi; il sonetto CLXXXVIII di cui si sono conservate ben due redazioni; ed infine, il sonetto CXCVII che appartiene al ciclo di sonetti dell’aura. L’analisi si focalizza su aspetti linguistici e stilistici dei componimenti e vuole mettere in luce a che altezza e in base a quali motivazioni lingua e stile del Petrarca si siano evoluti. I risultati di questa analisi hanno mostrato che vi sono alcune costanti nelle correzioni che il Petrarca appone ai suoi versi, ma nel complesso anche all’altezza della stesura degli abbozzi lingua e stile erano pressoché stabili e definitivi. Si può dire che la revisione del testo e le correzioni ai componimenti andavano sempre in direzione del raggiungimento di una perfezione metrica, stilistica e linguistica, che è stata poi il motore del successo dell’opera.

Dal Vaticano Latino 3196 al Canzoniere: analisi degli abbozzi di Rvf XXIII, CLXXXVIII, CXCVII

CARROZZO, GIANNA CARMEN
2021/2022

Abstract

Il Canzoniere petrarchesco rappresenta uno dei grandi pilastri della nostra letteratura e la sua fortuna non solo è legata all’eccezionale ricezione che l’opera ebbe nei secoli successivi alla sua pubblicazione, ma è legata anche alla straordinaria conservazione di due codici particolari. Se da un lato infatti possediamo il manoscritto Vaticano Latino 3195 che testimonia l’ultima volontà d’autore, dall’altro abbiamo il manoscritto Vaticano Latino 3196, anche detto Codice degli abbozzi, che testimonia invece lo stato primitivo di alcuni componimenti confluiti poi nel Canzoniere. La presenza di questi due testimoni permette così la ricostruzione dell’iter elaborativo di quei componimenti di cui si ha l’abbozzo originario. Dunque, il lavoro di tesi si pone come obiettivo la valutazione di questo percorso che il Petrarca ha seguito per giungere, tramite correzioni e varianti, alla creazione di liriche la cui lingua e il cui stile hanno influenzato il panorama letterario successivo. Il lavoro di tesi si sviluppa partendo da una panoramica generale sulla storia redazionale del Canzoniere, con particolare attenzione alle fasi antecedenti al Vaticano Latino 3195. Successivamente si approfondisce quel singolo manoscritto, il Vaticano Latino 3196, le cui carte autografe testimoniano un primo esempio di filologia d’autore. Infine, l’attenzione si concentra sull’analisi di tre componimenti tratti dal Codice degli abbozzi: la canzone XXIII o canzone delle metamorfosi; il sonetto CLXXXVIII di cui si sono conservate ben due redazioni; ed infine, il sonetto CXCVII che appartiene al ciclo di sonetti dell’aura. L’analisi si focalizza su aspetti linguistici e stilistici dei componimenti e vuole mettere in luce a che altezza e in base a quali motivazioni lingua e stile del Petrarca si siano evoluti. I risultati di questa analisi hanno mostrato che vi sono alcune costanti nelle correzioni che il Petrarca appone ai suoi versi, ma nel complesso anche all’altezza della stesura degli abbozzi lingua e stile erano pressoché stabili e definitivi. Si può dire che la revisione del testo e le correzioni ai componimenti andavano sempre in direzione del raggiungimento di una perfezione metrica, stilistica e linguistica, che è stata poi il motore del successo dell’opera.
2021
From Vaticano Latino 3196 to Canzoniere: analysis of the abbozzi of Rvf XXIII, CLXXXVIII, CXCVII
Petrarca
Canzoniere
Codice degli abbozzi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33315