Le dimore storiche (ville, palazzi, castelli, ecc.) caratterizzano e disegnano il paesaggio del territorio italiano. Un'interessante possibilità di valorizzazione di questi immobili di pregio può essere la loro riconversione in strutture ricettive, per la costituzione di forme di ospitalità fortemente legate alla storia delle strutture e dei luoghi in cui si trovano. Si deve inoltre tenere conto di come questo processo di riconversione possa contribuire al recupero e alla conservazione di immobili che altrimenti sarebbero in rovina, generando al contempo un tipo di turismo fortemente caratterizzato, che si configura essere di tipo esperienziale con una forte componente culturale. Data la particolarità delle dimore storiche, le sfide gestionali e di marketing che si prospettano sono particolarmente complesse perché devono agire su diversi fronti: gestione e fruizione del bene culturale, ricettività, eventi, didattica. Non avendo inoltre un riconoscimento univoco, le strutture ricettive che possono crearsi in questi immobili di pregio sono differenti: dal classico hotel, all’agriturismo, al bed and breakfast. Per comprendere appieno le caratteristiche e le difficoltà che si generano, viene presentato il caso aziendale del Castello Bevilacqua a Bevilacqua (VR), al centro della pianura veneta, dimora storica di proprietà privata che ospita un hotel quattro stelle. Questo elaborato utilizza quindi un approccio duplice: da un lato viene analizzata la letteratura nazionale e internazionale sul tema e dall’altro viene descritto il caso aziendale sopracitato, mediante l’analisi dei dati aziendali forniti dalla proprietà, un’intervista somministrata al proprietario e infine un questionario di gradimento appositamente creato per i clienti dell’hotel. Ciò che ne deriva è una panoramica che dimostra come la valorizzazione economica per finalità turistico-ricettiva di questi immobili possa portare ad una diffusione della dimora in sé, oltre che essere un modo per poterla conservare.
Dimore storiche e sviluppo turistico-ricettivo. Il caso del Castello Bevilacqua.
CALDONAZZO, NICOLA
2021/2022
Abstract
Le dimore storiche (ville, palazzi, castelli, ecc.) caratterizzano e disegnano il paesaggio del territorio italiano. Un'interessante possibilità di valorizzazione di questi immobili di pregio può essere la loro riconversione in strutture ricettive, per la costituzione di forme di ospitalità fortemente legate alla storia delle strutture e dei luoghi in cui si trovano. Si deve inoltre tenere conto di come questo processo di riconversione possa contribuire al recupero e alla conservazione di immobili che altrimenti sarebbero in rovina, generando al contempo un tipo di turismo fortemente caratterizzato, che si configura essere di tipo esperienziale con una forte componente culturale. Data la particolarità delle dimore storiche, le sfide gestionali e di marketing che si prospettano sono particolarmente complesse perché devono agire su diversi fronti: gestione e fruizione del bene culturale, ricettività, eventi, didattica. Non avendo inoltre un riconoscimento univoco, le strutture ricettive che possono crearsi in questi immobili di pregio sono differenti: dal classico hotel, all’agriturismo, al bed and breakfast. Per comprendere appieno le caratteristiche e le difficoltà che si generano, viene presentato il caso aziendale del Castello Bevilacqua a Bevilacqua (VR), al centro della pianura veneta, dimora storica di proprietà privata che ospita un hotel quattro stelle. Questo elaborato utilizza quindi un approccio duplice: da un lato viene analizzata la letteratura nazionale e internazionale sul tema e dall’altro viene descritto il caso aziendale sopracitato, mediante l’analisi dei dati aziendali forniti dalla proprietà, un’intervista somministrata al proprietario e infine un questionario di gradimento appositamente creato per i clienti dell’hotel. Ciò che ne deriva è una panoramica che dimostra come la valorizzazione economica per finalità turistico-ricettiva di questi immobili possa portare ad una diffusione della dimora in sé, oltre che essere un modo per poterla conservare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33367