La tesi prende in considerazione la figura di Rudolf Stolz artista altoatesino di lingua tedesca nato nel 1874 a Bolzano e deceduto nel 1960 a Sesto (BZ) in Val Pusteria. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Monaco per poi operare soprattutto in Alto Adige. La sua produzione pittorica include affreschi di carattere religioso all’interno di chiese e cimiteri, ma anche decorazioni realizzate su facciate esterne o interne di edifici pubblici e privati come da tradizione altoatesina. Alcuni suoi cicli pittorici rappresentano la popolazione locale con abiti tradizionali e strumenti del loro mestiere, ma si dedica anche a bozzetti ed acquarelli raffiguranti soprattutto paesaggi sudtirolesi. Si specializza nella tecnica dell’affresco e acquisisce fama proprio per le sue pitture murali, contemporaneamente padroneggia anche la tecnica dell’acquarello. Monumentalità delle figure assieme a colori tenui e sfumati caratterizzano e distinguono il suo stile pittorico. Documenta come pittore di guerra la tragedia del Primo conflitto mondiale realizzando con i suoi disegni un diario oggi conservato nel museo a lui dedicato a Sesto. La ricerca si è focalizzata sull’analisi del ciclo d’affreschi raffigurante la Danza Macabra realizzata nella rotonda d’accesso al cimitero di Sesto. Trattasi della raffigurazione di una serie di persone rappresentanti la gerarchia sociale medievale nell’atto di danzare ciascuno con il proprio scheletro, personificazione della Morte. In particolare la Danza della Morte di Stolz raffigura sette personaggi: il sovrano, la beghina, il contadino, il neonato, il viandante, la giovane sposa e il vescovo. Significato di questo soggetto iconografico è quello di memento mori, un monito che permette all’uomo di comprendere la caducità della vita e l’incapacità di dominare la Morte che è sovrana di tutti gli esseri viventi.
Rudolf Stolz: La Danza Macabra nel cimitero di Sesto in Val Pusteria
DURELLO, GIULIA
2021/2022
Abstract
La tesi prende in considerazione la figura di Rudolf Stolz artista altoatesino di lingua tedesca nato nel 1874 a Bolzano e deceduto nel 1960 a Sesto (BZ) in Val Pusteria. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Monaco per poi operare soprattutto in Alto Adige. La sua produzione pittorica include affreschi di carattere religioso all’interno di chiese e cimiteri, ma anche decorazioni realizzate su facciate esterne o interne di edifici pubblici e privati come da tradizione altoatesina. Alcuni suoi cicli pittorici rappresentano la popolazione locale con abiti tradizionali e strumenti del loro mestiere, ma si dedica anche a bozzetti ed acquarelli raffiguranti soprattutto paesaggi sudtirolesi. Si specializza nella tecnica dell’affresco e acquisisce fama proprio per le sue pitture murali, contemporaneamente padroneggia anche la tecnica dell’acquarello. Monumentalità delle figure assieme a colori tenui e sfumati caratterizzano e distinguono il suo stile pittorico. Documenta come pittore di guerra la tragedia del Primo conflitto mondiale realizzando con i suoi disegni un diario oggi conservato nel museo a lui dedicato a Sesto. La ricerca si è focalizzata sull’analisi del ciclo d’affreschi raffigurante la Danza Macabra realizzata nella rotonda d’accesso al cimitero di Sesto. Trattasi della raffigurazione di una serie di persone rappresentanti la gerarchia sociale medievale nell’atto di danzare ciascuno con il proprio scheletro, personificazione della Morte. In particolare la Danza della Morte di Stolz raffigura sette personaggi: il sovrano, la beghina, il contadino, il neonato, il viandante, la giovane sposa e il vescovo. Significato di questo soggetto iconografico è quello di memento mori, un monito che permette all’uomo di comprendere la caducità della vita e l’incapacità di dominare la Morte che è sovrana di tutti gli esseri viventi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33371