La malattia di Parkinson è un disordine neurodegenerativo caratterizzato da sintomi motori (i.e., la sindrome extrapiramidale) e sintomi non motori. Tra quest’ultimi, il deterioramento cognitivo rappresenta probabilmente uno dei più invalidanti, causando un profondo impatto sulla qualità della vita. Lo scopo del presente studio è quello di caratterizzare i predittori clinici di progressione rapida in un campione cognitivamente preservato alla baseline e creare un modello sensibile in grado di prevedere, sin dalle prime fasi ed in presenza di un quadro cognitivo globale stabile, quali pazienti hanno maggiori probabilità di soffrire di un declino cognitivo rapido e invalidante. Lo studio è stato condotto su una coorte longitudinale di pazienti con malattia di Parkinson, seguiti dal Brain and Mind Center, Università di Sydney, Australia. In base al declino del MMSE nel tempo e alla durata della malattia alla baseline, i pazienti sono stati divisi in tre sottogruppi: Early stable cog(n=12), Fast cog (n=8), Slow cog(n=6). Innanzitutto, abbiamo valutato nel dettaglio le caratteristiche del profilo cognitivo dei soggetti Fast cog vs. Slow cog e riscontrato profili cognitivi differenti. Successivamente, è stato esaminato il ruolo svolto della velocità del declino cognitivo sulla qualità della vita, attraverso la scala PDQ-39: è stato riscontrato che il sottogruppo Fast cog, a rapida progressione di malattia, ha una notevole riduzione di qualità di vita, in particolare nel dominio delle attività della vita quotidiana (ADLs). Infine, abbiamo stabilito un metodo per predire un pattern aggressivo di declino cognitivo attraverso l'analisi delle curve ROC di alcune scale motorie e cognitive: il test di fluenza verbale (FAS) ha mostrato le migliori proprietà discriminative per questo scopo. I nostri risultati confermano l'idea che esista un profilo Parkinson a rapida degenerazione cognitiva non ascrivibile a pregressi stati di co-patologia, caratterizzato da un grave impatto sulla qualità della vita. Inoltre, grazie al cutoff del test di fluenza verbale, è possibile determinare in uno stadio precoce quali pazienti andranno incontro ad una degenerazione cognitiva aggressiva.
Clinical predictors of worse disease progression in cognitively preserved Parkinson Disease patients: a longitudinal study
GRASSI, LAURA LUDOVICA
2021/2022
Abstract
La malattia di Parkinson è un disordine neurodegenerativo caratterizzato da sintomi motori (i.e., la sindrome extrapiramidale) e sintomi non motori. Tra quest’ultimi, il deterioramento cognitivo rappresenta probabilmente uno dei più invalidanti, causando un profondo impatto sulla qualità della vita. Lo scopo del presente studio è quello di caratterizzare i predittori clinici di progressione rapida in un campione cognitivamente preservato alla baseline e creare un modello sensibile in grado di prevedere, sin dalle prime fasi ed in presenza di un quadro cognitivo globale stabile, quali pazienti hanno maggiori probabilità di soffrire di un declino cognitivo rapido e invalidante. Lo studio è stato condotto su una coorte longitudinale di pazienti con malattia di Parkinson, seguiti dal Brain and Mind Center, Università di Sydney, Australia. In base al declino del MMSE nel tempo e alla durata della malattia alla baseline, i pazienti sono stati divisi in tre sottogruppi: Early stable cog(n=12), Fast cog (n=8), Slow cog(n=6). Innanzitutto, abbiamo valutato nel dettaglio le caratteristiche del profilo cognitivo dei soggetti Fast cog vs. Slow cog e riscontrato profili cognitivi differenti. Successivamente, è stato esaminato il ruolo svolto della velocità del declino cognitivo sulla qualità della vita, attraverso la scala PDQ-39: è stato riscontrato che il sottogruppo Fast cog, a rapida progressione di malattia, ha una notevole riduzione di qualità di vita, in particolare nel dominio delle attività della vita quotidiana (ADLs). Infine, abbiamo stabilito un metodo per predire un pattern aggressivo di declino cognitivo attraverso l'analisi delle curve ROC di alcune scale motorie e cognitive: il test di fluenza verbale (FAS) ha mostrato le migliori proprietà discriminative per questo scopo. I nostri risultati confermano l'idea che esista un profilo Parkinson a rapida degenerazione cognitiva non ascrivibile a pregressi stati di co-patologia, caratterizzato da un grave impatto sulla qualità della vita. Inoltre, grazie al cutoff del test di fluenza verbale, è possibile determinare in uno stadio precoce quali pazienti andranno incontro ad una degenerazione cognitiva aggressiva.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33498