Nella vita di tutti i giorni è spesso necessario dirigere deliberatamente il focus attentivo verso informazioni non dominanti, o effettuare rapidi spostamenti dello stesso in base alle mutevoli richieste ambientali. Tali meccanismi di controllo attentivo sono generalmente studiati tramite compiti di flessibilità cognitiva utilizzando stimoli visuospaziali, ma risultano altresì essenziali nei processi di selezione dell’informazione semantica e di recupero controllato di significati appropriati al contesto. In riferimento a tali processi è stato definito in letteratura il costrutto di controllo semantico, andando a sottolinearne il carattere dominio-specifico e l’indipendenza rispetto a processi più generali di controllo cognitivo. Tuttavia, tale indipendenza rimane ancora poco chiara, rendendo complessa la definizione dei ruoli specifici di tali meccanismi nel recupero dalla memoria semantica e nella spiegazione dei deficit che si osservano in pazienti con afasia semantica. Col presente studio si è inteso verificare la specificità di tali processi di controllo ponendoli in diretto confronto tramite il paradigma di task-switching, costruendone due versioni parallele contenenti rispettivamente stimoli semantici o visuospaziali, e somministrandole poi a 202 partecipanti sani. È stata riscontrata una correlazione significativa fra i valori di switching cost (i.e., la caduta della performance in cambi di compito rispetto a condizioni di ripetizione) nei due compiti, il che suggerisce un possibile substrato comune di controllo cognitivo per le informazioni semantiche e visuospaziali.
Confronto fra controllo semantico e attentivo in un compito di flessibilità cognitiva
ZANZI, ALICE
2021/2022
Abstract
Nella vita di tutti i giorni è spesso necessario dirigere deliberatamente il focus attentivo verso informazioni non dominanti, o effettuare rapidi spostamenti dello stesso in base alle mutevoli richieste ambientali. Tali meccanismi di controllo attentivo sono generalmente studiati tramite compiti di flessibilità cognitiva utilizzando stimoli visuospaziali, ma risultano altresì essenziali nei processi di selezione dell’informazione semantica e di recupero controllato di significati appropriati al contesto. In riferimento a tali processi è stato definito in letteratura il costrutto di controllo semantico, andando a sottolinearne il carattere dominio-specifico e l’indipendenza rispetto a processi più generali di controllo cognitivo. Tuttavia, tale indipendenza rimane ancora poco chiara, rendendo complessa la definizione dei ruoli specifici di tali meccanismi nel recupero dalla memoria semantica e nella spiegazione dei deficit che si osservano in pazienti con afasia semantica. Col presente studio si è inteso verificare la specificità di tali processi di controllo ponendoli in diretto confronto tramite il paradigma di task-switching, costruendone due versioni parallele contenenti rispettivamente stimoli semantici o visuospaziali, e somministrandole poi a 202 partecipanti sani. È stata riscontrata una correlazione significativa fra i valori di switching cost (i.e., la caduta della performance in cambi di compito rispetto a condizioni di ripetizione) nei due compiti, il che suggerisce un possibile substrato comune di controllo cognitivo per le informazioni semantiche e visuospaziali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33654