Tra le specie che mostrano un’associazione spazio-numerica, il pulcino domestico (Gallus gallus) fornisce importanti evidenze a favore di un’associazione numerica orientata da sinistra a destra. I risultati di uno studio condotto da Rugani et al. (2016) hanno permesso di inferire l’esistenza di una correlazione tra il livello di lateralizzazione cerebrale e le performance numerico-ordinali-spaziali. Il grado di lateralizzazione del pulcino domestico può essere manipolato attraverso l’esposizione delle uova alla luce durante il periodo sensibile (Rogers 1990) e per queste ragioni il pulcino di pollo domestico rappresenta un modello animale adatto allo studio delle abilità cognitive e, in particolare, dell’associazione spazio-numerica. L’obiettivo di questo lavoro di tesi, inserito all’interno di un progetto di ricerca condotto dal Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, è quello di indagare le modalità con cui l’esposizione a stimoli luminosi durante il periodo sensibile di incubazione influenza l’associazione spazio-numerica in compiti ordinali. In particolare, questo studio si concentra sulle differenze nelle prestazioni tra soggetti fortemente lateralizzati (pulcini di luce) e soggetti debolmente lateralizzati (pulcini di buio) con l’obiettivo di verificare se la dominanza dell’emisfero destro nei compiti visuo-spaziali sia presente in soggetti scarsamente lateralizzati. Si è ipotizzata l’esistenza di un bias alterato nel test binoculare fronto-parallelo per quei soggetti non esposti ad uno stimolo luminoso durante il periodo sensibile di incubazione rispetto al bias sinistro esibito dai soggetti fortemente lateralizzati. Basandosi sulle conoscenze possedute, sono attese prestazioni migliori da parte dei pulcini con un grado maggiore di lateralizzazione. Il paradigma sperimentale utilizzato per verificare le ipotesi prevede che ai soggetti (48 pulcini di pollo domestico di sesso maschile) venga insegnato a beccare il quarto elemento in una serie di dieci elementi tramite rinforzi di tipo alimentare (Tenebrio molitor larvae). La procedura sperimentale si compone di tre fasi principali: pretraining, training e test (sagittale e fronto-parallelo). Ogni test è composto da venti prove e ogni prova può considerarsi conclusa quando il soggetto seleziona uno degli elementi della serie. I risultati hanno confermato le ipotesi evidenziando che i soggetti fortemente lateralizzati presentano performance migliori rispetto al gruppo di soggetti debolmente lateralizzati in entrambi i test (sagittale e fronto-parallelo). Questa evidenza trova una spiegazione nell’analisi dei vantaggi a cui la lateralizzazione porta: offre un processamento parallelo e simultaneo più efficiente (Deacon, 1997) ed evita la duplicazione dell’elaborazione delle informazioni nei due emisferi cerebrali (Levy, 1997).

Gli effetti della modulazione del livello di lateralizzazione cerebrale nel pulcino di pollo domestico (Gallus gallus) in compiti ordinali

BIANCHINI, MARTINA
2021/2022

Abstract

Tra le specie che mostrano un’associazione spazio-numerica, il pulcino domestico (Gallus gallus) fornisce importanti evidenze a favore di un’associazione numerica orientata da sinistra a destra. I risultati di uno studio condotto da Rugani et al. (2016) hanno permesso di inferire l’esistenza di una correlazione tra il livello di lateralizzazione cerebrale e le performance numerico-ordinali-spaziali. Il grado di lateralizzazione del pulcino domestico può essere manipolato attraverso l’esposizione delle uova alla luce durante il periodo sensibile (Rogers 1990) e per queste ragioni il pulcino di pollo domestico rappresenta un modello animale adatto allo studio delle abilità cognitive e, in particolare, dell’associazione spazio-numerica. L’obiettivo di questo lavoro di tesi, inserito all’interno di un progetto di ricerca condotto dal Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, è quello di indagare le modalità con cui l’esposizione a stimoli luminosi durante il periodo sensibile di incubazione influenza l’associazione spazio-numerica in compiti ordinali. In particolare, questo studio si concentra sulle differenze nelle prestazioni tra soggetti fortemente lateralizzati (pulcini di luce) e soggetti debolmente lateralizzati (pulcini di buio) con l’obiettivo di verificare se la dominanza dell’emisfero destro nei compiti visuo-spaziali sia presente in soggetti scarsamente lateralizzati. Si è ipotizzata l’esistenza di un bias alterato nel test binoculare fronto-parallelo per quei soggetti non esposti ad uno stimolo luminoso durante il periodo sensibile di incubazione rispetto al bias sinistro esibito dai soggetti fortemente lateralizzati. Basandosi sulle conoscenze possedute, sono attese prestazioni migliori da parte dei pulcini con un grado maggiore di lateralizzazione. Il paradigma sperimentale utilizzato per verificare le ipotesi prevede che ai soggetti (48 pulcini di pollo domestico di sesso maschile) venga insegnato a beccare il quarto elemento in una serie di dieci elementi tramite rinforzi di tipo alimentare (Tenebrio molitor larvae). La procedura sperimentale si compone di tre fasi principali: pretraining, training e test (sagittale e fronto-parallelo). Ogni test è composto da venti prove e ogni prova può considerarsi conclusa quando il soggetto seleziona uno degli elementi della serie. I risultati hanno confermato le ipotesi evidenziando che i soggetti fortemente lateralizzati presentano performance migliori rispetto al gruppo di soggetti debolmente lateralizzati in entrambi i test (sagittale e fronto-parallelo). Questa evidenza trova una spiegazione nell’analisi dei vantaggi a cui la lateralizzazione porta: offre un processamento parallelo e simultaneo più efficiente (Deacon, 1997) ed evita la duplicazione dell’elaborazione delle informazioni nei due emisferi cerebrali (Levy, 1997).
2021
The effects of brain lateralization’s modulation in newborn domestic chicks (Gallus gallus) in ordinal tasks
pulcino domestico
luce vs buio
lateralizzazione
spazio-numero
ordinalità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33667