Le interfacce neurali (BCI) si occupano di realizzare un canale di comunicazione artificiale diretto tra cervello e un dispositivo esterno attraverso l’uso di appositi sensori e senza coinvolgere processi motori. Le BCI quindi registrano, amplificano ed interpretano gli impulsi nervosi della corteccia per poi fornire un output specifico. Tutto ciò è possibile grazie al fatto che in ogni istante il nostro cervello genera milioni di impulsi nervosi, cioè i segnali elettrici costituenti le onde cerebrali. Tali onde cerebrali possono essere rilevate da elettrodi metallici posizionati in prossimità delle zone cerebrali di interesse, a diversi livelli di profondità. Da qui, una cruciale distinzione tra le BCI invasive, semi-invasive e non invasive; rispettivamente, le prime sono installate in una parte più profonda del cervello mentre le seconde sulla superficie di esso e, infine, le ultime non necessitanti un’operazione chirurgica. Nel contesto dell’ingegneria biomedica e della neuroingegneria, il ruolo svolto dalle BCI è nella direzione di sistemi di supporto funzionale e ausilio per persone con disabilità, con l’obiettivo di sviluppare interfacce neurali in grado di studiare con dettaglio i principi di funzionamento del cervello e delle malattie che lo colpiscono, per mettere a punto dispositivi per diagnosi e terapia di malattie come epilessia, Alzheimer e Parkinson.

INTERFACCE NEURALI PER APPLICAZIONI BIOMEDICHE

BONATO, BEATRICE
2021/2022

Abstract

Le interfacce neurali (BCI) si occupano di realizzare un canale di comunicazione artificiale diretto tra cervello e un dispositivo esterno attraverso l’uso di appositi sensori e senza coinvolgere processi motori. Le BCI quindi registrano, amplificano ed interpretano gli impulsi nervosi della corteccia per poi fornire un output specifico. Tutto ciò è possibile grazie al fatto che in ogni istante il nostro cervello genera milioni di impulsi nervosi, cioè i segnali elettrici costituenti le onde cerebrali. Tali onde cerebrali possono essere rilevate da elettrodi metallici posizionati in prossimità delle zone cerebrali di interesse, a diversi livelli di profondità. Da qui, una cruciale distinzione tra le BCI invasive, semi-invasive e non invasive; rispettivamente, le prime sono installate in una parte più profonda del cervello mentre le seconde sulla superficie di esso e, infine, le ultime non necessitanti un’operazione chirurgica. Nel contesto dell’ingegneria biomedica e della neuroingegneria, il ruolo svolto dalle BCI è nella direzione di sistemi di supporto funzionale e ausilio per persone con disabilità, con l’obiettivo di sviluppare interfacce neurali in grado di studiare con dettaglio i principi di funzionamento del cervello e delle malattie che lo colpiscono, per mettere a punto dispositivi per diagnosi e terapia di malattie come epilessia, Alzheimer e Parkinson.
2021
BRAIN-COMPUTER INTERFACES FOR BIOMEDICAL APPLICATIONS
INTERFACCE NEURALI
SUPPORTO FUNZIONALE
BIOINGEGNERIA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33709