Il problema delle gravidanze indesiderate è una questione di rilevanza medica, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, in quanto aumenta di molto il rischio di mortalità infantile e materna, specialmente nelle giovani donne. Per questo motivo il progresso tecnologico applicato ai dispositivi contraccettivi ha un ruolo chiave nella salute pubblica. In particolare i dispositivi contraccettivi reversibili a lunga durata (in inglese LARCs, Long-Acting Reversible Contraceptive) possono essere di grande aiuto dato che forniscono un livello di efficacia molto alto con un solo intervento. Perché ciò sia possibile questi dispositivi devono essere realizzati con biomateriali in grado di resistere per anni a contatto con l'ambiente biologico, mantenendo costanti le proprietà contraccettive e senza che vi siano interazioni sfavorevoli con i tessuti circostanti. Nella presente tesina, dopo una illustrazione dell’apparato riproduttore maschile e femminile, precisando dove la contraccezione può operare nel ciclo riproduttivo, verranno esposti i principali metodi contraccettivi attualmente in commercio, distinguendoli a seconda del principio di funzionamento: barriera, ormonali, intrauterini. Ci si soffermerà poi maggiormente sui dispositivi contraccettivi a rilascio controllato di farmaco e sui dispositivi intrauterini, analizzandone l’efficacia ed i materiali più comunemente utilizzati per la loro realizzazione. In particolare verranno descritte alcuni polimeri biocompatibili (poliisoprene, poliuretani, policaprolattone, acido polilattico, polietilenglicole, etilenvinilacetato, ed elastomeri siliconici) utilizzati come biomateriali nella produzione dei dispositivi contraccettivi reversibili a lunga durata (LARCs, Long Acting Reversible Contraceptives).

Biomateriali nei dispositivi contraccettivi reversibili a lunga durata

CLESCOVICH, MIA
2021/2022

Abstract

Il problema delle gravidanze indesiderate è una questione di rilevanza medica, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, in quanto aumenta di molto il rischio di mortalità infantile e materna, specialmente nelle giovani donne. Per questo motivo il progresso tecnologico applicato ai dispositivi contraccettivi ha un ruolo chiave nella salute pubblica. In particolare i dispositivi contraccettivi reversibili a lunga durata (in inglese LARCs, Long-Acting Reversible Contraceptive) possono essere di grande aiuto dato che forniscono un livello di efficacia molto alto con un solo intervento. Perché ciò sia possibile questi dispositivi devono essere realizzati con biomateriali in grado di resistere per anni a contatto con l'ambiente biologico, mantenendo costanti le proprietà contraccettive e senza che vi siano interazioni sfavorevoli con i tessuti circostanti. Nella presente tesina, dopo una illustrazione dell’apparato riproduttore maschile e femminile, precisando dove la contraccezione può operare nel ciclo riproduttivo, verranno esposti i principali metodi contraccettivi attualmente in commercio, distinguendoli a seconda del principio di funzionamento: barriera, ormonali, intrauterini. Ci si soffermerà poi maggiormente sui dispositivi contraccettivi a rilascio controllato di farmaco e sui dispositivi intrauterini, analizzandone l’efficacia ed i materiali più comunemente utilizzati per la loro realizzazione. In particolare verranno descritte alcuni polimeri biocompatibili (poliisoprene, poliuretani, policaprolattone, acido polilattico, polietilenglicole, etilenvinilacetato, ed elastomeri siliconici) utilizzati come biomateriali nella produzione dei dispositivi contraccettivi reversibili a lunga durata (LARCs, Long Acting Reversible Contraceptives).
2021
Biomaterials in long-acting reversible contraceptive devices
contraceptive system
intrauterine
subcutaneous
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33720