Esistono diversi modelli di protesi d’anca, da quelli che rivestono solo la testa acetabolare a quelli che sostituiscono interamente la giunzione tra anca e femore. Le parti fisse della protesi sono generalmente realizzate con leghe di titanio (Ti6Al4V), in cromo/cobalto con tracce di molibdeno e nichel, o in acciaio inossidabile. La coppa acetabolare e la testa femorale possono essere prodotte in cobalto/cromo, acciaio inossidabile, ceramica o polietilene che possono essere utilizzati in diverse combinazioni. La corrosione di questa protesi può causare diversi problemi principalmente legati al rilascio di ioni metallici, che sono responsabili, ad esempio, di intossicazione da cobalto, fino a casi di avvelenamento quando le concentrazioni sono molto elevate. Le principali problematiche riscontrate per l’avvelenamento da cobalto sono: neurotossicità, cardiotossicità e tossicità tiroidea. In particola, è stato preso in considerazione uno studio nel quale 18 pazienti sono stati sotto osservazione per 10 anni dopo l’impianto della protesi: nella presente tesi, verranno esposte le diverse problematiche riscontrate per ogni paziente e i trattamenti applicati per ridurre le elevate concentrazioni di ioni cobalto nel sangue. Le principali soluzioni per diminuire le concentrazioni di ioni cobalto e cromo nel sistema circolatorio sono: chelazione e rimozione della protesi. La chelazione è un trattamento ancora “sperimentale”, poiché porta ad una diminuzione delle concentrazioni degli ioni metallici, ma non sufficiente per la guarigione del paziente. Il trattamento di chelazione comunque risulta un buon metodo per ridurre le concentrazioni di ioni cobalto nel sangue prima dell’impianto di una nuova protesi. La rimozione della protesi resta il metodo più efficace e rapido: nei casi esaminati, i pazienti hanno ripreso molto rapidamente le loro funzioni fisiche regolari; i pazienti che hanno subito delle conseguenze più gravi hanno recuperato solo in parte le disabilità sviluppate (vista e udito) per l’intossicazione da cobalto. Le protesi in cromo/cobalto della ASR™ non vengono più prodotte a causa dei numerosi casi di metallosi associati a questo tipo di protesi. Le protesi utilizzate ora generalmente sono del tipo MoC (Metal on Ceramic), come ad esempio le protesi con asta femorale in titanio e testa femorale in ceramica, che garantiscono una buona resistenza all’usura e alla corrosione.
Il problema della corrosione nella protesi d'anca
TURCHETTI, GLORIA
2021/2022
Abstract
Esistono diversi modelli di protesi d’anca, da quelli che rivestono solo la testa acetabolare a quelli che sostituiscono interamente la giunzione tra anca e femore. Le parti fisse della protesi sono generalmente realizzate con leghe di titanio (Ti6Al4V), in cromo/cobalto con tracce di molibdeno e nichel, o in acciaio inossidabile. La coppa acetabolare e la testa femorale possono essere prodotte in cobalto/cromo, acciaio inossidabile, ceramica o polietilene che possono essere utilizzati in diverse combinazioni. La corrosione di questa protesi può causare diversi problemi principalmente legati al rilascio di ioni metallici, che sono responsabili, ad esempio, di intossicazione da cobalto, fino a casi di avvelenamento quando le concentrazioni sono molto elevate. Le principali problematiche riscontrate per l’avvelenamento da cobalto sono: neurotossicità, cardiotossicità e tossicità tiroidea. In particola, è stato preso in considerazione uno studio nel quale 18 pazienti sono stati sotto osservazione per 10 anni dopo l’impianto della protesi: nella presente tesi, verranno esposte le diverse problematiche riscontrate per ogni paziente e i trattamenti applicati per ridurre le elevate concentrazioni di ioni cobalto nel sangue. Le principali soluzioni per diminuire le concentrazioni di ioni cobalto e cromo nel sistema circolatorio sono: chelazione e rimozione della protesi. La chelazione è un trattamento ancora “sperimentale”, poiché porta ad una diminuzione delle concentrazioni degli ioni metallici, ma non sufficiente per la guarigione del paziente. Il trattamento di chelazione comunque risulta un buon metodo per ridurre le concentrazioni di ioni cobalto nel sangue prima dell’impianto di una nuova protesi. La rimozione della protesi resta il metodo più efficace e rapido: nei casi esaminati, i pazienti hanno ripreso molto rapidamente le loro funzioni fisiche regolari; i pazienti che hanno subito delle conseguenze più gravi hanno recuperato solo in parte le disabilità sviluppate (vista e udito) per l’intossicazione da cobalto. Le protesi in cromo/cobalto della ASR™ non vengono più prodotte a causa dei numerosi casi di metallosi associati a questo tipo di protesi. Le protesi utilizzate ora generalmente sono del tipo MoC (Metal on Ceramic), come ad esempio le protesi con asta femorale in titanio e testa femorale in ceramica, che garantiscono una buona resistenza all’usura e alla corrosione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33753