A partire dall’analisi della letteratura scientifica, quest’elaborato si occuperà di indagare se lo smart working possa influenzare positivamente (o negativamente) il work-life balance dei dipendenti e quale ruolo abbia l'autonomia percepita nel mediare questa relazione. Nel primo capitolo verrà definito il concetto di smart working e si farà chiarezza sui termini con i quali ci si riferisce a questo strumento considerando gli aspetti legislativi. Inoltre, verrà analizzata l’evoluzione del lavoro da remoto e le sue prospettive di crescita a partire dai macro-fattori e dalle motivazioni individuali che ne supportano la diffusione. Il capitolo si concluderà con uno sguardo alla letteratura per comprendere se effettivamente questo strumento possa aiutare gli individui a conciliare vita privata e lavorativa. Nel secondo capitolo verrà chiarito il concetto di work-life balance. Prendendo in esame i modelli teorici che spiegano l’interazione tra vita lavorativa e privata, adotteremo una prospettiva che integri la Border Theory (Clark,2000) e la Conservation of Resources Theory (Hobfoll, 1998). La prima teoria sarà utilizzata per comprendere come lavorare in smart working possa alterare i confini tra i domini. La seconda metterà in evidenza come la capacità di risposta dei lavoratori a questi cambiamenti dipenda dalle risorse in loro possesso. Nel terzo capitolo ci si concentrerà sull’autonomia, che, nella prospettiva adottata, emerge come risorsa chiave nel mediare la relazione tra smart working e work-life balance. In particolare, verranno analizzati i processi che rendono questa risorsa un’arma a doppio taglio per gli smart workers. Infine, si trarranno le conclusioni da quanto scritto in questo elaborato e se ne evidenzieranno i limiti guardando agli sviluppi auspicati per la letteratura futura.

Smart working e work-life balance: il ruolo dell’autonomia percepita

LABARILE, MICHELE MANUEL
2021/2022

Abstract

A partire dall’analisi della letteratura scientifica, quest’elaborato si occuperà di indagare se lo smart working possa influenzare positivamente (o negativamente) il work-life balance dei dipendenti e quale ruolo abbia l'autonomia percepita nel mediare questa relazione. Nel primo capitolo verrà definito il concetto di smart working e si farà chiarezza sui termini con i quali ci si riferisce a questo strumento considerando gli aspetti legislativi. Inoltre, verrà analizzata l’evoluzione del lavoro da remoto e le sue prospettive di crescita a partire dai macro-fattori e dalle motivazioni individuali che ne supportano la diffusione. Il capitolo si concluderà con uno sguardo alla letteratura per comprendere se effettivamente questo strumento possa aiutare gli individui a conciliare vita privata e lavorativa. Nel secondo capitolo verrà chiarito il concetto di work-life balance. Prendendo in esame i modelli teorici che spiegano l’interazione tra vita lavorativa e privata, adotteremo una prospettiva che integri la Border Theory (Clark,2000) e la Conservation of Resources Theory (Hobfoll, 1998). La prima teoria sarà utilizzata per comprendere come lavorare in smart working possa alterare i confini tra i domini. La seconda metterà in evidenza come la capacità di risposta dei lavoratori a questi cambiamenti dipenda dalle risorse in loro possesso. Nel terzo capitolo ci si concentrerà sull’autonomia, che, nella prospettiva adottata, emerge come risorsa chiave nel mediare la relazione tra smart working e work-life balance. In particolare, verranno analizzati i processi che rendono questa risorsa un’arma a doppio taglio per gli smart workers. Infine, si trarranno le conclusioni da quanto scritto in questo elaborato e se ne evidenzieranno i limiti guardando agli sviluppi auspicati per la letteratura futura.
2021
Remote working e work-life balance: the role of the perceived autonomy
smart working
work-life balance
autonomia
work-life conflict
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33911