This paper aims to resume the path through which Paul Ricœur arrives to install hermeneutics within phenomenology. "What does it mean to do hermeneutics?" so “what does it mean to understand a cultural product rather than oneself? How can something be understood? How can a foundation be dared for the historical sciences in the face of the natural sciences? " Among the various questions that inspired Ricœur's work we can also find these. Ricœur chooses to answer these questions starting from Heidegger, who had already had to dare to answer, identifying the problem as the way of being in the world of man and placing, therefore, the neutical problem on the ontological side. Ricœur surpasses Heidegger insofar as he aspires to an ontology of understanding, but in making it pass through the level of language, symbol, reflection and of the, without neglecting the methodological aspects of what it means to understand. In the end we see how psychoanalysis, which is placed in the category of hermeneutical disciplines, allows Ricœur to come into existence, placing the origin of meaning no longer in consciousness, which is first and foremost false consciousness, but in desire, in the drive. . Man, reflecting on the meaning of his own existence and understanding himself, re-appropriates his desire to be and his effort to exist, discovering that he is already placed in being at the instinctual level, even before at the level of consciousness. In conclusion, we note how every hermeneutic discovers the aspect of existence that underlies it as a method; existence remains implicated in the process of interpretation, it is and remains an interpreted being.

Questo elaborato ha lo scopo di riprendere il percorso attraverso cui Paul Ricœur arriva ad installare l’ermeneutica all’interno della fenomenologia. “Cosa significa fare ermeneutica?” quindi “cosa significa comprendere un prodotto culturale piuttosto che sé stessi? In che modo si può comprendere qualcosa? Come si può dare un fondamento alle scienze storiche di fronte alle scienze naturali?” Tra le diverse domande che hanno ispirato il lavoro di Ricœur possiamo trovare anche queste. Ricœur sceglie di rispondere a questi quesiti partendo da Heidegger, che già aveva tentato di dare una risposta, individuando il comprendere come la modalità di essere al mondo dell’uomo e collocando, quindi, il problema ermeneutico sul versante ontologico. Ricœur supera Heidegger nella misura in cui aspira comunque ad una ontologia della comprensione, ma nel farlo passa attraverso il piano del linguaggio, del simbolo, della riflessione e dell’esistenza, senza tralasciare gli aspetti metodologici di ciò che significa comprendere. Alla fine vediamo come la psicoanalisi, che si colloca nel novero delle discipline ermeneutiche, permette a Ricœur di sopraggiungere all’esistenza, collocando l’origine del senso non più nella coscienza, che è in primo luogo falsa coscienza, ma nel desiderio, nella pulsione. L’uomo, riflettendo sul senso del proprio esistere e comprendendosi, si riappropria del suo desiderio di essere e del suo sforzo per esistere, scoprendo di essere già posto nell’essere a livello pulsionale, ancor prima che a livello della coscienza. Per concludere, si nota come ogni ermeneutica scopra l’aspetto dell’esistenza che la fonda come metodo; l’esistenza rimane implicata nel processo dell’interpretazione, essa è e rimane un essere-interpretato.

Via breve e via lunga. Verso un'ermeneutica filosofica

RIZZI, CHRISTOPHER
2021/2022

Abstract

This paper aims to resume the path through which Paul Ricœur arrives to install hermeneutics within phenomenology. "What does it mean to do hermeneutics?" so “what does it mean to understand a cultural product rather than oneself? How can something be understood? How can a foundation be dared for the historical sciences in the face of the natural sciences? " Among the various questions that inspired Ricœur's work we can also find these. Ricœur chooses to answer these questions starting from Heidegger, who had already had to dare to answer, identifying the problem as the way of being in the world of man and placing, therefore, the neutical problem on the ontological side. Ricœur surpasses Heidegger insofar as he aspires to an ontology of understanding, but in making it pass through the level of language, symbol, reflection and of the, without neglecting the methodological aspects of what it means to understand. In the end we see how psychoanalysis, which is placed in the category of hermeneutical disciplines, allows Ricœur to come into existence, placing the origin of meaning no longer in consciousness, which is first and foremost false consciousness, but in desire, in the drive. . Man, reflecting on the meaning of his own existence and understanding himself, re-appropriates his desire to be and his effort to exist, discovering that he is already placed in being at the instinctual level, even before at the level of consciousness. In conclusion, we note how every hermeneutic discovers the aspect of existence that underlies it as a method; existence remains implicated in the process of interpretation, it is and remains an interpreted being.
2021
Short and long way, towards a philosophical hermeneutics
Questo elaborato ha lo scopo di riprendere il percorso attraverso cui Paul Ricœur arriva ad installare l’ermeneutica all’interno della fenomenologia. “Cosa significa fare ermeneutica?” quindi “cosa significa comprendere un prodotto culturale piuttosto che sé stessi? In che modo si può comprendere qualcosa? Come si può dare un fondamento alle scienze storiche di fronte alle scienze naturali?” Tra le diverse domande che hanno ispirato il lavoro di Ricœur possiamo trovare anche queste. Ricœur sceglie di rispondere a questi quesiti partendo da Heidegger, che già aveva tentato di dare una risposta, individuando il comprendere come la modalità di essere al mondo dell’uomo e collocando, quindi, il problema ermeneutico sul versante ontologico. Ricœur supera Heidegger nella misura in cui aspira comunque ad una ontologia della comprensione, ma nel farlo passa attraverso il piano del linguaggio, del simbolo, della riflessione e dell’esistenza, senza tralasciare gli aspetti metodologici di ciò che significa comprendere. Alla fine vediamo come la psicoanalisi, che si colloca nel novero delle discipline ermeneutiche, permette a Ricœur di sopraggiungere all’esistenza, collocando l’origine del senso non più nella coscienza, che è in primo luogo falsa coscienza, ma nel desiderio, nella pulsione. L’uomo, riflettendo sul senso del proprio esistere e comprendendosi, si riappropria del suo desiderio di essere e del suo sforzo per esistere, scoprendo di essere già posto nell’essere a livello pulsionale, ancor prima che a livello della coscienza. Per concludere, si nota come ogni ermeneutica scopra l’aspetto dell’esistenza che la fonda come metodo; l’esistenza rimane implicata nel processo dell’interpretazione, essa è e rimane un essere-interpretato.
ermeneutica
interpretazione
fenomenologia
psicoanalisi
esistenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33986