Il concetto di biodiversità e le relative problematiche sono divenuti oggetto di numerose convenzioni internazionali a partire dagli anni '80 del secolo scorso. É in questo periodo, infatti, che viene emanata la Direttiva 92/43/CEE "Habitat" da parte della Commissione Europea. Tale direttiva, attraverso l'articolo 11, richiede agli Stati membri di monitorare lo stato di conservazione (status) delle specie animali e vegetali e degli habitat di interesse comunitario. Gli Stati sono tenuti a garantire uno status favorevole per le specie elencate negli allegati della direttiva, attuando le opportune misure di conservazione e valutando la loro efficacia ogni 6 anni. Tra le misure previste c'è la costruzione di una rete ecologica coerente di siti protetti, realizzata designando Siti di Importanza Comunitaria per habitat e specie, e Zone di Protezione Speciale previste dalla Direttiva 79/409/CEE "Uccelli". Al fine di verificare l'efficacia dell'applicazione della direttiva nello Stato membro, il monitoraggio va effettuato sia all'interno che all'esterno dei siti Natura 2000, una rete coordinata e coerente di aree destinate alla conservazione della biodiversità. I risultati del monitoraggio devono essere presentati alla Commissione Europea ogni 6 anni in un Rapporto Nazionale, assieme alle informazioni riguardanti lo stato di attuazione della direttiva stessa ed ai principali risultati derivanti dal monitoraggio. I dati che ho contribuito a raccogliere durante l'attività di monitoraggio nell'anno corrente (2022), sono dunque ripetizioni di rilevamenti effettuati durante la stagione vegetativa 2016. A livello di piccoli territori come la Provincia di Trento, però, l'elenco di specie di interesse comunitario e le Liste Rosse Mondiali non possono essere uno strumento utile alla tutela della biodiversità locale. Ciò è dimostrato dal fatto che in Trentino, delle 2.563 entità vegetali presenti, 825 sono minacciate di estinzione (32%), ma solo 28 specie (1,1%) sono inserite negli allegati della Direttiva "Habitat". La Lista Rossa della flora del Trentino (Prosser, 2001 e successivi aggiornamenti) che include le specie localmente a rischio di estinzione, rappresenta dunque uno strumento prezioso per la gestione del territorio, in particolare della rete di aree protette, e per la salvaguardia della biodiversità.
Monitoraggio di specie floristiche e habitat della Rete Natura 2000 in Provincia di Trento nell'anno 2022
MARIOTTI, CHIARA
2021/2022
Abstract
Il concetto di biodiversità e le relative problematiche sono divenuti oggetto di numerose convenzioni internazionali a partire dagli anni '80 del secolo scorso. É in questo periodo, infatti, che viene emanata la Direttiva 92/43/CEE "Habitat" da parte della Commissione Europea. Tale direttiva, attraverso l'articolo 11, richiede agli Stati membri di monitorare lo stato di conservazione (status) delle specie animali e vegetali e degli habitat di interesse comunitario. Gli Stati sono tenuti a garantire uno status favorevole per le specie elencate negli allegati della direttiva, attuando le opportune misure di conservazione e valutando la loro efficacia ogni 6 anni. Tra le misure previste c'è la costruzione di una rete ecologica coerente di siti protetti, realizzata designando Siti di Importanza Comunitaria per habitat e specie, e Zone di Protezione Speciale previste dalla Direttiva 79/409/CEE "Uccelli". Al fine di verificare l'efficacia dell'applicazione della direttiva nello Stato membro, il monitoraggio va effettuato sia all'interno che all'esterno dei siti Natura 2000, una rete coordinata e coerente di aree destinate alla conservazione della biodiversità. I risultati del monitoraggio devono essere presentati alla Commissione Europea ogni 6 anni in un Rapporto Nazionale, assieme alle informazioni riguardanti lo stato di attuazione della direttiva stessa ed ai principali risultati derivanti dal monitoraggio. I dati che ho contribuito a raccogliere durante l'attività di monitoraggio nell'anno corrente (2022), sono dunque ripetizioni di rilevamenti effettuati durante la stagione vegetativa 2016. A livello di piccoli territori come la Provincia di Trento, però, l'elenco di specie di interesse comunitario e le Liste Rosse Mondiali non possono essere uno strumento utile alla tutela della biodiversità locale. Ciò è dimostrato dal fatto che in Trentino, delle 2.563 entità vegetali presenti, 825 sono minacciate di estinzione (32%), ma solo 28 specie (1,1%) sono inserite negli allegati della Direttiva "Habitat". La Lista Rossa della flora del Trentino (Prosser, 2001 e successivi aggiornamenti) che include le specie localmente a rischio di estinzione, rappresenta dunque uno strumento prezioso per la gestione del territorio, in particolare della rete di aree protette, e per la salvaguardia della biodiversità.File | Dimensione | Formato | |
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