Nel primo capitolo mi concentrerò sulla resilienza individuale, spiegando come si sviluppa, quali fattori la determinano, quali sono i tratti che classificano una persona resiliente e perché è una caratteristica su cui è importante porre attenzione. In particolare, evidenzierò che, affinché un'organizzazione sia resiliente è necessario, in primis, che le persone che ne fanno parte siano resilienti. Nel secondo capitolo parlerò della resilienza dell’organizzazione, presenterò dei modelli di spiegazione della relazione tra resilienza individuale e resilienza organizzativa, spiegherò i tre pilastri sui quali si basa e i tredici indicatori che permettono di misurarla. Infine, nel terzo capitolo allargherò lo studio della resilienza all’intero sistema economico; mostrerò che per poter riuscire ad anticipare i rischi e a risolvere i problemi è necessario spostare l’attenzione dalle entità alle relazioni adottando un’ottica sistemica. Negli ultimi due anni siamo stati travolti da improvvisi cambiamenti, in particolar modo la pandemia ci ha richiamato alla teoria evoluzionista di Charles Darwin, secondo cui: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” Le catastrofi e le emergenze stanno sconvolgendo improvvisamente gli schemi mentali, chiedendo di reinventarsi per riuscire a trovare le soluzioni più efficaci ed efficienti ai problemi. Questa risposta però è possibile solo se si possiedono basi solide, specialmente a livello psico-fisico individuale. Ecco, dunque, che avere una buona dote di resilienza, ovvero essere in grado di “piegarsi senza spezzarsi” e avere relazioni esterne stabili e forti a livello individuale, di organizzazione e di sistema, diventa essenziale per poter sopravvivere e crescere nel tempo.

Come il Bambù: Resilienza e Organizzazione

FURLAN, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

Nel primo capitolo mi concentrerò sulla resilienza individuale, spiegando come si sviluppa, quali fattori la determinano, quali sono i tratti che classificano una persona resiliente e perché è una caratteristica su cui è importante porre attenzione. In particolare, evidenzierò che, affinché un'organizzazione sia resiliente è necessario, in primis, che le persone che ne fanno parte siano resilienti. Nel secondo capitolo parlerò della resilienza dell’organizzazione, presenterò dei modelli di spiegazione della relazione tra resilienza individuale e resilienza organizzativa, spiegherò i tre pilastri sui quali si basa e i tredici indicatori che permettono di misurarla. Infine, nel terzo capitolo allargherò lo studio della resilienza all’intero sistema economico; mostrerò che per poter riuscire ad anticipare i rischi e a risolvere i problemi è necessario spostare l’attenzione dalle entità alle relazioni adottando un’ottica sistemica. Negli ultimi due anni siamo stati travolti da improvvisi cambiamenti, in particolar modo la pandemia ci ha richiamato alla teoria evoluzionista di Charles Darwin, secondo cui: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” Le catastrofi e le emergenze stanno sconvolgendo improvvisamente gli schemi mentali, chiedendo di reinventarsi per riuscire a trovare le soluzioni più efficaci ed efficienti ai problemi. Questa risposta però è possibile solo se si possiedono basi solide, specialmente a livello psico-fisico individuale. Ecco, dunque, che avere una buona dote di resilienza, ovvero essere in grado di “piegarsi senza spezzarsi” e avere relazioni esterne stabili e forti a livello individuale, di organizzazione e di sistema, diventa essenziale per poter sopravvivere e crescere nel tempo.
2021
Like Bamboo: Resilience and Organization
Resilienza
Organizzazione
Visione sistemica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35306