Nel corso degli anni i cambiamenti tecnologici hanno portato il genere umano verso una cronicizzazione positiva del bilancio energetico, per due principali motivi: maggiore sedentarietà e maggiore apporto calorico. È stato dimostrato come la cronicizzazione di questo bilancio abbia un effetto negativo sul cervello, in particolare nell’età avanzata, a causa dell’aumento del danno causato dallo stress ossidativo e dall’infiammazione locale. Oggetto di questa tesi è portare evidenze a favore di come un approccio interdisciplinare che coinvolga Attività Fisica (AF), Restrizione Calorica (RC) e "Intellectual Engagement" (IE) possa prevenire l’insorgenza di malattie neurologiche in soggetti sani e migliorare la qualità della vita in quei soggetti che ormai abbiano già sviluppato la malattia. Per dimostrare ciò, verranno, di seguito, riportati diversi studi su animali e su gruppi di persone con età medie differenti dove è stato osservato che vi è, effettivamente, un miglioramento della salute neurologica a seguito di questi tre stimoli e che la responsabilità di questi risultati sarebbe da imputare alla modulazione dell'espressione di alcuni fattori neurotrofici, in particolare del BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), i quali sono i responsabili della crescita e del mantenimento dei neuroni in tutte le età. Su questa base, si stanno continuando a svolgere ulteriori studi poiché, sebbene i risultati ottenuti dagli studi sugli animali siano molto promettenti nell'imputare all’esercizio fisico, all’ambiente ricco di stimoli e soprattutto al BDNF i meriti per i miglioramenti nelle performance cognitive, quelli ottenuti dagli studi sull'uomo sono ancora troppo limitati per trarne conclusioni certe (Bekinshtein et al., 2011).
RUOLO DELL’ATTIVITÀ FISICA, DELLA RIDUZIONE CALORICA, DEGLI STIMOLI COGNITIVI E DEL BDNF SULLA SALUTE DEL SISTEMA NERVOSO
BADOER, MATTIA
2021/2022
Abstract
Nel corso degli anni i cambiamenti tecnologici hanno portato il genere umano verso una cronicizzazione positiva del bilancio energetico, per due principali motivi: maggiore sedentarietà e maggiore apporto calorico. È stato dimostrato come la cronicizzazione di questo bilancio abbia un effetto negativo sul cervello, in particolare nell’età avanzata, a causa dell’aumento del danno causato dallo stress ossidativo e dall’infiammazione locale. Oggetto di questa tesi è portare evidenze a favore di come un approccio interdisciplinare che coinvolga Attività Fisica (AF), Restrizione Calorica (RC) e "Intellectual Engagement" (IE) possa prevenire l’insorgenza di malattie neurologiche in soggetti sani e migliorare la qualità della vita in quei soggetti che ormai abbiano già sviluppato la malattia. Per dimostrare ciò, verranno, di seguito, riportati diversi studi su animali e su gruppi di persone con età medie differenti dove è stato osservato che vi è, effettivamente, un miglioramento della salute neurologica a seguito di questi tre stimoli e che la responsabilità di questi risultati sarebbe da imputare alla modulazione dell'espressione di alcuni fattori neurotrofici, in particolare del BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), i quali sono i responsabili della crescita e del mantenimento dei neuroni in tutte le età. Su questa base, si stanno continuando a svolgere ulteriori studi poiché, sebbene i risultati ottenuti dagli studi sugli animali siano molto promettenti nell'imputare all’esercizio fisico, all’ambiente ricco di stimoli e soprattutto al BDNF i meriti per i miglioramenti nelle performance cognitive, quelli ottenuti dagli studi sull'uomo sono ancora troppo limitati per trarne conclusioni certe (Bekinshtein et al., 2011).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35334