Italy is known all over the world for the dedication and the importance it places on the wine sector. Vineyard management has undergone many changes in recent years, starting with the conversion of many farms from conventional to organic management. One of the key points of the European Green Deal concerns this transition in favour of a reduced anthropogenic impact on the environment. This thesis aims to analyse the entomological differences of vineyards managed according to the two methods mentioned above, focusing on the presence of beneficial arthropods typical of these ecosystems. This is achieved by means of measures in two pairs of vineyards, each consisting of an organic field and a conventional one. The two pairs of vineyards are located on the Colli Berici (5 km as the crow flies from each other). Sampling is based on two precise activities: the use of pitfall traps for the capture of predatory arthropods (Carabidae, Araneae, Opiliones and Staphylinidae) and the measurement of the predation rate using artificial lepidopteran caterpillars placed on vine trees. The operations were carried out in three different phenological phases of the vine: flowering, fruit set, veraison. This issue could be extremely important for developing agricultural management in favour of the environment and biodiversity, preferring and preserving forms of natural control against harmful organisms as an alternative to the exclusive use of phytosanitary products. The study is part of a larger national project, Climvit, born within the “Sezione di Entomologia Agraria“ (SEA) of the “Società Entomologica Italiana” (SEI). Its objective is to set up a network to monitor the ecosystem services provided by the different arthropods within vineyards.

L’Italia è nota in tutto il mondo per la dedizione e l’importanza che pone al settore vinicolo. La gestione dei vigneti ha subito negli ultimi anni numerose modificazioni, a partire dalla conversione di molte aziende dalla gestione convenzionale a quella biologica. Uno dei punti chiave del Green Deal europeo affronta proprio tale transizione a favore di un minor impatto antropogenico sull’ambiente. Questa tesi si pone l’obiettivo di approfondire le differenze che possono presentare, sul piano entomologico, vigneti gestiti secondo le due modalità prima citate, focalizzandosi sulla presenza di artropodi utili tipici di tali ecosistemi. Ciò viene realizzato tramite misure speditive in due coppie di vigneti, ognuna costituita da un appezzamento biologico ed uno convenzionale. Le due coppie sono localizzate sui Colli Berici, ad una distanza di circa 5 km in linea d’aria. I campionamenti si basano su due precise attività: utilizzo di Pitfall traps per la cattura di artropodi predatori (Carabidae, Araneae, Opiliones e Staphylinidae) e misurazione del tasso di predazione tramite l’utilizzo di bruchi artificiali di lepidotteri posizionati sugli alberi di vite. Le operazioni sono state eseguite in tre differenti fasi fenologiche della vite: fioritura, allegagione, invaiatura. Tale tematica potrebbe risultare di estrema importanza nell’ottica di sviluppare una gestione agricola a favore dell’ambiente e della biodiversità, prediligendo e conservando forme di lotta naturale agli organismi dannosi in alternativa all’utilizzo esclusivo di prodotti fitosanitari. Lo studio fa capo ad un progetto nazionale più ampio, Climvit, nato all’interno della Sezione di Entomologia Agraria (SEA) della Società Entomologica Italiana (SEI). Esso si pone come obiettivo la realizzazione di una rete di monitoraggio dei servizi ecosistemici forniti dai diversi artropodi all’interno dei vigneti.

Impatto della gestione biologica e convenzionale sulla presenza di artropodi utili in vigneto

TREVISIOL, MARCO
2021/2022

Abstract

Italy is known all over the world for the dedication and the importance it places on the wine sector. Vineyard management has undergone many changes in recent years, starting with the conversion of many farms from conventional to organic management. One of the key points of the European Green Deal concerns this transition in favour of a reduced anthropogenic impact on the environment. This thesis aims to analyse the entomological differences of vineyards managed according to the two methods mentioned above, focusing on the presence of beneficial arthropods typical of these ecosystems. This is achieved by means of measures in two pairs of vineyards, each consisting of an organic field and a conventional one. The two pairs of vineyards are located on the Colli Berici (5 km as the crow flies from each other). Sampling is based on two precise activities: the use of pitfall traps for the capture of predatory arthropods (Carabidae, Araneae, Opiliones and Staphylinidae) and the measurement of the predation rate using artificial lepidopteran caterpillars placed on vine trees. The operations were carried out in three different phenological phases of the vine: flowering, fruit set, veraison. This issue could be extremely important for developing agricultural management in favour of the environment and biodiversity, preferring and preserving forms of natural control against harmful organisms as an alternative to the exclusive use of phytosanitary products. The study is part of a larger national project, Climvit, born within the “Sezione di Entomologia Agraria“ (SEA) of the “Società Entomologica Italiana” (SEI). Its objective is to set up a network to monitor the ecosystem services provided by the different arthropods within vineyards.
2021
Impact of organic and conventional management on the presence of beneficial arthropods in vineyards
L’Italia è nota in tutto il mondo per la dedizione e l’importanza che pone al settore vinicolo. La gestione dei vigneti ha subito negli ultimi anni numerose modificazioni, a partire dalla conversione di molte aziende dalla gestione convenzionale a quella biologica. Uno dei punti chiave del Green Deal europeo affronta proprio tale transizione a favore di un minor impatto antropogenico sull’ambiente. Questa tesi si pone l’obiettivo di approfondire le differenze che possono presentare, sul piano entomologico, vigneti gestiti secondo le due modalità prima citate, focalizzandosi sulla presenza di artropodi utili tipici di tali ecosistemi. Ciò viene realizzato tramite misure speditive in due coppie di vigneti, ognuna costituita da un appezzamento biologico ed uno convenzionale. Le due coppie sono localizzate sui Colli Berici, ad una distanza di circa 5 km in linea d’aria. I campionamenti si basano su due precise attività: utilizzo di Pitfall traps per la cattura di artropodi predatori (Carabidae, Araneae, Opiliones e Staphylinidae) e misurazione del tasso di predazione tramite l’utilizzo di bruchi artificiali di lepidotteri posizionati sugli alberi di vite. Le operazioni sono state eseguite in tre differenti fasi fenologiche della vite: fioritura, allegagione, invaiatura. Tale tematica potrebbe risultare di estrema importanza nell’ottica di sviluppare una gestione agricola a favore dell’ambiente e della biodiversità, prediligendo e conservando forme di lotta naturale agli organismi dannosi in alternativa all’utilizzo esclusivo di prodotti fitosanitari. Lo studio fa capo ad un progetto nazionale più ampio, Climvit, nato all’interno della Sezione di Entomologia Agraria (SEA) della Società Entomologica Italiana (SEI). Esso si pone come obiettivo la realizzazione di una rete di monitoraggio dei servizi ecosistemici forniti dai diversi artropodi all’interno dei vigneti.
Insetti utili
Pest control
Biomonitoraggio
Servizi ecosistemici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35399