La rivoluzione tecnologica è il motore che stimola lo sviluppo della società e consente, per certi aspetti, una facilitazione della vita quotidiana. Nonostante in molti settori abbia dato la possibilità all’uomo di raggiungere risultati che nel passato sembravano impensabili, molti sono ancora i dubbi da chiarire circa la futura integrazione che la stessa tecnologia avrà con l’essere umano e le modalità con cui gli strumenti che da essa ne scaturiscono possano essere implementati per beneficiare delle sue potenzialità. Ponendo l’attenzione nel settore sanitario, lo sviluppo scientifico ha comportato profonde trasformazioni sia per quanto riguarda il rapporto tra paziente e operatore sanitario, che nella tradizionale figura professionale del medico. Grazie allo sviluppo di sistemi integrati e applicazioni sanitarie che permettono il trasferimento quasi immediato delle informazioni, si indebolisce la posizione di superiorità conoscitiva che caratterizza il dottore, poiché il paziente diventa più consapevole della sua malattia e dei trattamenti che deve seguire per curarsi. D’altro canto però, il medico rafforza le sue competenze in un’ottica interdisciplinare: il cosiddetto “medico 2.0” non sarà assoggettato alla potenza delle macchine, ma dovrà allearsi con loro per un impiego intelligente e funzionale delle strumentazioni che permetteranno di migliorare il proprio lavoro, cercando di combinare le capacità professionali con quelle informatiche e digitali, creando quello che viene a definirsi “lavoro ibrido”. Prima che le nuove tecnologie sanitarie vengano sviluppate e implementate, sono sottoposte ad un processo di valutazione che prende il nome di Health Technology Assesment: attraverso un’analisi di tutte le informazioni sociali, etiche ed economiche connesse all’uso di una determinata tecnologia, è possibile individuare le politiche sanitarie più sicure, efficaci e incentrate sui pazienti, che mirano a conseguire il miglior valore. L’introduzione dell’intelligenza artificiale in sanità trova l’effetto più rivoluzionario in sala operatoria. La possibilità che le equipe mediche possano essere affiancate da un “robot chirurgo”, che nella migliore delle ipotesi possa agire in modo completamente autonomo sul tavolo operatorio, offre numerosi vantaggi: gli studi hanno affermato come utilizzare una macchina possa essere più funzionale dell’uomo, poiché consentirebbe una riduzione della probabilità di errore. Un’alternativa è la telechirurgia, nella quale gli interventi vengono eseguiti con procedure robotiche azionate dallo stesso chirurgo, che manovra a distanza il braccio meccanico durante l’operazione. La tecnologia in medicina rappresenta quindi un fattore di rischio e allo stesso tempo di enorme successo: la capacità sta nel valutare accuratamente i rischi e i benefici e riuscire ad adattare il nuovo modus operandi all’interno delle strutture pre-esistenti, in quanto l’efficacia nell’implementazione dell’automazione dipende in larga parte dalle modalità con cui le posizioni organizzative si adeguano alle metodologie innovative di lavoro.

LAVORI IBRIDI IN SANITÀ

RANDON, GEMMA
2021/2022

Abstract

La rivoluzione tecnologica è il motore che stimola lo sviluppo della società e consente, per certi aspetti, una facilitazione della vita quotidiana. Nonostante in molti settori abbia dato la possibilità all’uomo di raggiungere risultati che nel passato sembravano impensabili, molti sono ancora i dubbi da chiarire circa la futura integrazione che la stessa tecnologia avrà con l’essere umano e le modalità con cui gli strumenti che da essa ne scaturiscono possano essere implementati per beneficiare delle sue potenzialità. Ponendo l’attenzione nel settore sanitario, lo sviluppo scientifico ha comportato profonde trasformazioni sia per quanto riguarda il rapporto tra paziente e operatore sanitario, che nella tradizionale figura professionale del medico. Grazie allo sviluppo di sistemi integrati e applicazioni sanitarie che permettono il trasferimento quasi immediato delle informazioni, si indebolisce la posizione di superiorità conoscitiva che caratterizza il dottore, poiché il paziente diventa più consapevole della sua malattia e dei trattamenti che deve seguire per curarsi. D’altro canto però, il medico rafforza le sue competenze in un’ottica interdisciplinare: il cosiddetto “medico 2.0” non sarà assoggettato alla potenza delle macchine, ma dovrà allearsi con loro per un impiego intelligente e funzionale delle strumentazioni che permetteranno di migliorare il proprio lavoro, cercando di combinare le capacità professionali con quelle informatiche e digitali, creando quello che viene a definirsi “lavoro ibrido”. Prima che le nuove tecnologie sanitarie vengano sviluppate e implementate, sono sottoposte ad un processo di valutazione che prende il nome di Health Technology Assesment: attraverso un’analisi di tutte le informazioni sociali, etiche ed economiche connesse all’uso di una determinata tecnologia, è possibile individuare le politiche sanitarie più sicure, efficaci e incentrate sui pazienti, che mirano a conseguire il miglior valore. L’introduzione dell’intelligenza artificiale in sanità trova l’effetto più rivoluzionario in sala operatoria. La possibilità che le equipe mediche possano essere affiancate da un “robot chirurgo”, che nella migliore delle ipotesi possa agire in modo completamente autonomo sul tavolo operatorio, offre numerosi vantaggi: gli studi hanno affermato come utilizzare una macchina possa essere più funzionale dell’uomo, poiché consentirebbe una riduzione della probabilità di errore. Un’alternativa è la telechirurgia, nella quale gli interventi vengono eseguiti con procedure robotiche azionate dallo stesso chirurgo, che manovra a distanza il braccio meccanico durante l’operazione. La tecnologia in medicina rappresenta quindi un fattore di rischio e allo stesso tempo di enorme successo: la capacità sta nel valutare accuratamente i rischi e i benefici e riuscire ad adattare il nuovo modus operandi all’interno delle strutture pre-esistenti, in quanto l’efficacia nell’implementazione dell’automazione dipende in larga parte dalle modalità con cui le posizioni organizzative si adeguano alle metodologie innovative di lavoro.
2021
italiano
tecnologia
sanità
integrazione
telemedicina
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35676