Negli ultimi anni si sono intensificate notevolmente le iniziative di governi, organizzazioni internazionali ed associazioni per far fronte a problemi come il cambiamento climatico, l’inquinamento, la povertà, la disparità di genere o il sovrasfruttamento delle risorse naturali. Questo elaborato si concentrerà sull’ultima delle problematiche elencate, con particolare attenzione per lo sfruttamento eccessivo che viene fatto delle risorse marine per soddisfare le richieste dei consumatori. Nel primo capitolo si ripercorre brevemente la nascita e l’evoluzione del concetto ampissimo di sviluppo sostenibile, partendo dai suoi primi utilizzi durante gli anni Settanta fino alla definizione attuale che racchiude gli aspetti economici, ambientali e sociali della sostenibilità. Successivamente viene trattato il tema della perdita di biodiversità, problema che verrà più volte ripreso nelle parti seguenti dell’elaborato, e ci si ricollega a quello che viene definito l’”Overshoot Day”. Il capitolo si conclude con un’analisi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, documento approvato dalle Nazioni Unite e attuale punto di riferimento per tracciare i risultati raggiunti dagli Stati in termini di sostenibilità. L’Agenda 2030 permette di introdurre concretamente il tema dello sfruttamento delle risorse marine, che sarà l’oggetto principale del capitolo successivo. Nel secondo capitolo l’attenzione viene posta sulla finitezza delle risorse marine e su come la pesca eccessiva stia danneggiando i mari in modo sempre crescente. Si cerca di individuare quelle che sono le cause del problema dell’overfishing ed i suoi effetti per l’ambiente e la società. Si evidenzia che la crescente domanda di prodotti ittici non è l’unico elemento alla base di questo problema, ma è solamente una delle numerose cause insieme, per esempio, alla pesca illegale. Il capitolo prosegue con l’analisi della seconda facciata dell’industria ittica, ovvero l’acquacoltura. Il tema è alquanto controverso, ma sembra rappresentare la via principale per porre un freno allo sfruttamento degli stock ittici e allo stesso tempo continuare a soddisfare la domanda di prodotti ittici. In ultimo, si prende in considerazione quanto l’Unione Europea ha fatto, e sta facendo, per regolamentare il settore della pesca e contenere il problema della pesca eccessiva. Il capitolo conclusivo ha come oggetto alcune ragionevoli alternative per contenere e possibilmente eliminare il fenomeno dell’overfishing e della perdita di biodiversità marina. Per quanto la regolamentazione possa sembrare l’unica strada, si capirà che le possibilità di intervento sono molteplici e che il singolo consumatore può fare molto anche nel suo piccolo.

Il sovrasfruttamento delle risorse marine per il consumo alimentare

ROSALEN, FRANCESCO
2021/2022

Abstract

Negli ultimi anni si sono intensificate notevolmente le iniziative di governi, organizzazioni internazionali ed associazioni per far fronte a problemi come il cambiamento climatico, l’inquinamento, la povertà, la disparità di genere o il sovrasfruttamento delle risorse naturali. Questo elaborato si concentrerà sull’ultima delle problematiche elencate, con particolare attenzione per lo sfruttamento eccessivo che viene fatto delle risorse marine per soddisfare le richieste dei consumatori. Nel primo capitolo si ripercorre brevemente la nascita e l’evoluzione del concetto ampissimo di sviluppo sostenibile, partendo dai suoi primi utilizzi durante gli anni Settanta fino alla definizione attuale che racchiude gli aspetti economici, ambientali e sociali della sostenibilità. Successivamente viene trattato il tema della perdita di biodiversità, problema che verrà più volte ripreso nelle parti seguenti dell’elaborato, e ci si ricollega a quello che viene definito l’”Overshoot Day”. Il capitolo si conclude con un’analisi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, documento approvato dalle Nazioni Unite e attuale punto di riferimento per tracciare i risultati raggiunti dagli Stati in termini di sostenibilità. L’Agenda 2030 permette di introdurre concretamente il tema dello sfruttamento delle risorse marine, che sarà l’oggetto principale del capitolo successivo. Nel secondo capitolo l’attenzione viene posta sulla finitezza delle risorse marine e su come la pesca eccessiva stia danneggiando i mari in modo sempre crescente. Si cerca di individuare quelle che sono le cause del problema dell’overfishing ed i suoi effetti per l’ambiente e la società. Si evidenzia che la crescente domanda di prodotti ittici non è l’unico elemento alla base di questo problema, ma è solamente una delle numerose cause insieme, per esempio, alla pesca illegale. Il capitolo prosegue con l’analisi della seconda facciata dell’industria ittica, ovvero l’acquacoltura. Il tema è alquanto controverso, ma sembra rappresentare la via principale per porre un freno allo sfruttamento degli stock ittici e allo stesso tempo continuare a soddisfare la domanda di prodotti ittici. In ultimo, si prende in considerazione quanto l’Unione Europea ha fatto, e sta facendo, per regolamentare il settore della pesca e contenere il problema della pesca eccessiva. Il capitolo conclusivo ha come oggetto alcune ragionevoli alternative per contenere e possibilmente eliminare il fenomeno dell’overfishing e della perdita di biodiversità marina. Per quanto la regolamentazione possa sembrare l’unica strada, si capirà che le possibilità di intervento sono molteplici e che il singolo consumatore può fare molto anche nel suo piccolo.
2021
The overexploitation of marine resources due to food consumption
Sviluppo sostenibile
Biodiversità
Sfruttamento risorse
SDG 12
Overshoot
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35681